Tae's pov
In questo esatto momento sto uscendo da scuola, sono rimasto come dire "scioccato"? Qualsiasi sinonimo di questa parola va bene per descrivere cosa ho provato quando Chan ha detto quelle cose, sapevo del suo orientamento sessuale, ma non mi sarei mai aspettato che lui mi ama. Non vedo la macchina di Nam quindi credo che abbia degli impegni e non voglio disturbarlo chiamandolo o mandandogli messaggi, idem per Minho e Yoon. Non posso sempre contare sugli altri, anche loro hanno una vita e ogni minuto che passa non staranno a pensare a me e poi credo che sia meglio andare a casa. Alle sei questo pomeriggio devo andare a casa di Jeon, anche se non sappiamo ancora su quale argomento dobbiamo farla la ricerca, meglio non contraddirlo almeno per oggi, non ne ho proprio voglia di litigare. Sono arrivato a casa e la macchina di mio padre c'è, qull'uomo si trova dentro questa maledettissima casa, ma devo entrare dopotutto non credo che sia ubriaco. Infilo la chiave nella serratura e con uno scatto la porta si apre ed entro chiudendola subito dopo, l'odore di alcol si fa strada nelle mie narici. Ora le opzioni sono due: o lui adesso sta dormendo, o mi stava aspettando. Cerco di andare in camera facendo meno rumore possibile, ma non funzionò "dove credi di andare frocio" ed eccolo lì, capelli spettinati e crespi, maglietta sudicia, piena di macchie e la maggior parte di esse è alcol, pantaloni altrettanto sporchi quanto stracciati. Questo non è il padre che la mamma ha lasciato a me e Nam quando se ne andata, non è lui. "Beh, che fai stronzo non dici niente" iniziò a ridere, una risata isterica e spaventosa, mi guardò come se per lui non valessi niente, sotto zero "sei inutile" detto questo si scaraventò su di me togliendomi dalle spalle lo zaino e iniziando a tirarmi colpi su tutto il corpo. Ci ho fatto l'abitudine, ma il dolore non passa mai, mi tira un pugno dritto allo stomaco e mi accascio a terra sputando sangue. Mi prende per i capelli facendomi alzare la testa e mi tirò una ginocchiata verso essa, sputai nuovamente sangue e prima di fermarsi mi diede un forte schiaffo. Chiusi gli occhi non facendo caso ai passi che sentivo in lontananza e la porta di casa sbattere violentemente, mi sdraiai sul pavimento in posizione fetale. Non devo piangere, non devo piangere...queste sono le parole che in questo momento fluttuano nella mia mente, non vale la pena piangere per lui. La mamma diceva quando piangevo che le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima e che a chi piange, tutti gli angeli sono vicini. In questo momento mi sento il contrario. Mi sento sporco, debole, solo.
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Jk's pov
"Oi dimmi" mi chiese Hope, l'ho chiamato per illustrarmi la sua "idea" "dimmi la tua idea per l'alieno" sentì una risata dall'altra parte del telefono "ascò noi veniamo a casa tua questo è il piano, alle cinque siamo lì" e senza lasciarmi il tempo di ribattere qualsiasi cosa chiuse la chiamata, allora decisi di andare sulla chat dell'alieno.Oi
Mi stai scheggiando?
No in pratica
Ma vabbè rispondimi
Oi basta dai rispondi
Tutto bene?
Perché non rispondi?
Comunque alle sei qui a casa
Rispondi dopo eh
Ciao
Non capisco perché mi sto facendo così tanti problemi, cioè non me ne frega niente di lui quindi...
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Il nostro mondo {Kooktae}
RomanceMia madre prima di morire mi disse: "continua per la tua strada, anche se vivi per un giorno fa qualcosa" •smut •violenza •sad end