«Lauren a Comando. Comando, mi sentite?» Testò il microfono la corvina, collaudando tutte le apparecchiature prima di scendere in pista.«Chiaro e tondo, Lauren. Puoi partire quando vuoi.» Diedero l'ok dal gazebo, iter che udì anche Camila perché connessa con un secondo microfono alla sala principale.
«Grazie, Jack.» Fu più informale la corvina.
Lauren portò l'auto, lentamente, sulla linea di partenza. Camila osservò il rettifilo distendersi in quella che sembrava una lunghezza infinita, per poi curvarsi al limite dell'area in un'ansa nitida che abbracciava tutto il lato omogeneamente. La cubana deglutì.
«Allacciati la cintura.» Istruì Lauren, dando gas sull'acceleratore per originare un rombo che si nidificò nelle orecchie della cubana.
Camila obbedì, un po' tremula e intimidita, ma obbedì. Il sedile aveva preso a vibrare, tanto che adesso la striscia bianca che delimitava il perimetro si era sdoppiata e offuscata alla sua vista.
«Come primo giro di prova, ci andrò piano.» La rassicurò la corvina, tenendo d'occhio la bandiera bianca e nera.
«Lauren.»
«Si?»
«Sappi che, se non dovessi uscirne viva... Non è stato un piacere.»
Lauren sorrise sotto i baffi, mentre la cubana strinse la cintura con forza nel palmo. La bandiera si abbassò di colpo e la corvina tenne premuto l'acceleratore, scalando immediatamente la marcia. La vettura schizzò in avanti ad una velocità che a Camila parve tre volte superiore a quella standard. Certo, essendo abituata a navigare il traffico newyorkese con dei tassisti, ritrovarsi sul sedile di un'auto da corsa fu alquanto traumatizzante.
Lo stomaco balzò in gola, la pressione la schiacciò contro il sedile, comprimendole il petto come uno schiaccianoci sul guscio della suddetta frutta. La pista che prima le appariva interminabile, adesso era quasi percorribile in una sola corsa. Le ruote macinavano l'asfaltato a 140 chilometri orari, il cielo non sembrava altro che una pennellata informe di colore pitturata dalla mano di un bambino su un foglio bianco. I contorni ormai erano inesistenti, il paesaggio non era altro che una macchina d'acquarello. Non trovò neanche la forza di parlare, finché la corvina decelerò di poco il ritmo per sterzare sulla curva.
Il muso della macchina volteggiò di novanta gradi sul circuito, le ruote attecchirono saldamente e fluentemente al terreno, sollevano una scia di fumo alle loro spalle mentre slittavano per superare la rotondità del percorso. Camila venne fiondata contro il finestrino, compattata contro di esso. Dovette trattenere il respiro per uscirne viva senza avere una sincope. Appena Lauren si avvide che stavano per sormontare l'ostacolo e tornare sul rettilineo, diede gas, terminando la già spericolata manovra un po' bruscamente.L'auto riprese il normale corso, ad una velocità sicuramente elevata.
«Non è divertente?» Chiese Lauren con un sorriso smagliante che Camila confuse con un dileggio e supponenza dapprima, ma che in un secondo momento rivalutò come semplice e pura letizia.
La cubana non ebbe modo di rispondere perché Lauren aumentò drasticamente la velocità, serpeggiando fra una marcia e l'altra come fosse un gioco da ragazzi. La cubana volse lo sguardo verso il finestrino, catturando in un'immagine sfocata le tribune deserte. Quando era sopraggiunta alla pista, integra e con le sue gambe, aveva notato in lontananza gli spalti. Erano una fascia spessa che cingeva quasi tutto il fianco destro, dando un'idea della soggezione e dell'entusiasmo che un pilota poteva ricavare quando le prove delle auto già lanciate in commercio venivano sfoggiate in un test di prova aperto al pubblico, una chicca che Lauren aveva voluto addurre. Ecco, mentre sfrecciavano sul binario asfaltato, Camila colse l'intera sezione delle tribune in un unico frame che non durò più di due secondi prima di sparire alle sue spalle. L'idea di quanto stessero andando veloci la fece deglutire di nuovo, e poi, Lauren rallentò ancora una volta, virò il volante verso sinistra e rasentò il bordo con il muso schiacciato dell'auto, sfociando poi sul talamo del tracciato e percorrendo gli ultimi metri a manetta.
STAI LEGGENDO
Towers
FanfictionLauren, 25enne pluripremiata, è a capo di una grossa azienda multinazionale che fattura miliardi di soldi annui. È molto quotata online, a tal punto che le sue azioni sono ripartite solo fra pochi fortunati. Camila, 23enne "allo sbando", riceve in...