Sicuramente aveva pensato molto al paesaggio moderno di New York e alla conversazione con Normani riguardo la bellezza immutata della frastagliata città, ma già percepiva la mancanza dei crinali di montagna, della vista su chiome folte e forse un po' sinistre che però a lei infondevano tanta serenità. Ormai aveva guidato per quasi due giorni, intervallando regolari soste per rifocillarsi e riposarsi. Aveva pernottato in un albergo sul ciglio della strada, nel bel mezzo della notte. Aveva ascoltato i refoli di vento sospinti dalla velocità delle auto sferzare i gracili vetri della sua stanza. E ora, con un cumulo di ore di viaggio alle spalle, si stava dirigendo verso la clinica di riposo dove dimorava Mike. Le aveva assicurato che Lauren non ci sarebbe stata, che quella sarebbe stata una visita riservata solo a loro due. Camila si fidava, per quanto rischioso fosse, si fidava.Non era ancora pronta ad avvisare nessuno del suo rientro in città, così aveva prenotato un hotel fuori porta dopo poter alloggiare fin quando non avesse ritrovato la requie adatta per rincasare. Già udiva gli strepiti di Dinah sbraitarle contro, ma se li meritava tutti.
Posteggiò davanti all'incombente edificio all'incirca mezz'ora dopo. Le mancava guidare su una strada forse un po' accidentata, ma del tutto sgombra. Nel reticolo capillare newyorkese non esisteva giorno senza traffico. Anzi, non esisteva New York senza traffico.
La cubana indossava vestiti pesanti, adeguati per il clima siderale del Montana, ma forse un po' sconvenienti per la temperatura mite che si respirava in città. L'infermiera le fece una radiografia con lo sguardo, incuriosita dagli stivali col pelo, il golf di lana pesante aggravato dal giubbotto e da una sciarpa girocollo che l'abbracciava fino alle scapole. L'unico indumento consono erano i semplicissimi jeans.
Camila le chiese se Mike fosse in camera e se fosse solo. L'infermiera domandò se lei fosse Camila e la cubana annuì. L'affabile donna dai tratti somatici cesellati le disse che il suo nome era l'unico che figurava sulla lista dei visitatori ammessi quell'oggi. La cubana tirò un sospiro di sollievo sapendo che Mike aveva mantenuto la parola data.
Si incamminò verso la stanza, rifiutando gentilmente l'offerta d'aiuto dell'infermiera; ricordava il percorso. Il corridoio era ingombro di carrelli d'emergenza e disinfettanti per le mani. Un inserviente stava lustrando il pavimento e quando vide la cubana sgusciare in punta di piedi per non insudiciare il suo lavoro, le fece cenno con la mano di star tranquilla, lanciandole un sorriso cordiale.
Camila bussò alla porta della camera e attese una risposta affermativa prima di sgattaiolare all'interno.
Mike era seduto nella stessa posizione della scorsa volta. Il ronzio della televisione sormontava il fastidioso rintocco delle lancette, ma l'uomo non sembrava interessato ne all'uno ne all'altro, troppo impegnato dalla partita a scacchi che stava giocando in solitario. Quando lo sguardo infossato e pesto di Mike svolazzò su di lei, un sorriso ne lambì le ciglia.
«Salve.» La cubana discinse la sciarpa, iniziando ad avvertire il calore rarefare la stanza.
«Ciao.» Ricambiò con tono sommesso e quasi incredulo, come se non avesse creduto del tutto che sarebbe passata a salutarlo, ma ci avesse sperato fino all'ultimo.
Camila rimase atrofizzata davanti alla porta, imbarazzata per l'intimità che avevano per la prima volta. Mike la invitò a sedersi sulla sedia dirimpetto al suo letto e la cubana obbedì graditamente.
Gli occhi di lui non lasciavano per un secondo, mentre quelli di Camila annaspavano sulle mani o sulla tv, o sulla flebo pur di evadere l'incontro con quelli di Mike.
«Sei tornata da poco?» Intavolò un argomento leggero Mike.
«Si, signore.» Annuì la cubana, inspirando a fondo per sollevare la testa sulle iridi spente dell'uomo.
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Towers
FanfictionLauren, 25enne pluripremiata, è a capo di una grossa azienda multinazionale che fattura miliardi di soldi annui. È molto quotata online, a tal punto che le sue azioni sono ripartite solo fra pochi fortunati. Camila, 23enne "allo sbando", riceve in...