La notte incalzava a ritmo di musica e shottini. Normani stava forse alzando un po' troppo il gomito, ma il suo fegato era abituato a quel contingente poderoso di alcol, perciò non arrecava alcun difetto alla sua lucidità. Certamente molto più intatta rispetto a quella di Chelsea che, al contrario, aveva subito ingenti danni alle camere celebrali, privandola non solo di lucidità ma anche di equilibrio.Camila si era astenuta dalle sfide alcoliche, mantenendo integro il tasso di attendibilità. Lauren aveva seguito il suo esempio. Non aveva ceduto alle lusinghe di Normani, che altro non erano che sussurrate tentazioni, e ora poteva ballare senza collassare sul pavimento... Come Chelsea.
Era però Camila quella a cui piaceva maggiormente il ballo e la musica, mentre Lauren prediligeva una postazione più appartata e occulta. Non le dispiaceva ancheggiare in pista, ma aveva imparato che ogni occasione pubblica poteva essere filmata e divulgata, bastava uno smartphone per metterti k.o. Ora, danzare non era niente di malevolo o peccaminoso, ma nella mente analitica della corvina si sommavano variabili ed eventuali problematiche che la facevano desistere dal scendere in pista e scatenarsi. Trascorse gran parte della serata contro una colonna o sul sofà a sorseggiare coca-cola e ad evitare come la peste cocktail di vodka offerti dalla casa. Regalò il suo tagliando omaggio a Normani che lo sfruttò per ingraziarsi una ragazza conosciuta la sera stessa.
Lauren restava in disparte, sì, ma non aveva perso nemmeno per un secondo Camila. L'osservava mentre si dimenava sotto i riflettori psichedelici, ondeggiando in curve sinuose e involontariamente seducenti. Ma l'aveva ammirata anche quando aveva saltellato scalmanata da una parte all'altra, ridendo con la testa rivolta verso il caleidoscopio di luci. Non è che la stesse solamente "contemplando", la stava anche "sorvegliando". Si fidava di lei, ma non si fidava di chi le stava attorno, e per quanto Camila potesse rivendicarsi indipendente e autonoma, e per quanto Lauren potesse convalidate questa tesi, era comunque allertata dalla paura che qualcosa, qualsiasi cosa, potesse ferirla. E poi, detto francamente, era anche leggermente gelosa di ciò che sentiva appartenerle, quindi uno sguardo in più non poteva nuocere a nessuno.
Fortunatamente era stata una serata tranquilla e senza alcun risvolto turbolento, il che non aveva comunque permesso alle antenne ricettive di Lauren di battere in ritirata. Sarebbe rimasta vigile finché non sarebbero tornate a casa.
Camila si voltò su se stessa mentre ballava libera e serena. Aveva le palpebre socchiuse e il viso un po' imperlato, i capelli fluivano sulle spalle in rintocchi ritmici che creavano un effetto vedo-non vedo sulle sue spalle. Quando la cubana aprì gli occhi per guardarsi intorno, la prima cosa che vide fu Lauren, seduta a qualche metro da lei, defilata. Aveva lo sguardo fisso sul suo, chiaramente acceso di malizia, ma ciò non eclissava la serietà espressa dalle sue iridi scrutatrici.
Camila avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma la musica pompava nel suo sangue, pulsava nelle orecchie. Per quanta sfiducia provasse ancora in Lauren non poteva fare a meno di pensare a come sarebbe stato ballare insieme a lei, a farsi proteggere dalle sue mani invece che dai suoi occhi. Non poteva fare a meno di desiderare che gli sbagli di Lauren venissero cancellati, che la sua gita da eremita fosse stata in realtà una fuga d'amore di coppia. Ma non era stato così, e ora cominciavano a muovere i primi passi insieme, daccapo. Si, avrebbe voluto sentire il respiro di Lauren sul suo collo e le sue mani vigorose sui fianchi, perché ogni fibra del suo corpo bramava quel contatto, ma c'era qualcosa dentro di lei che era ancora freddo, qualcosa che non le permetteva di fare il primo passo. Furono pochi secondi, caldi quanto il loro desiderio di esserci, ma al contempo freddi per la sofferenza di non esserci state.
Camila le voltò le spalle e tornò a ballare, lasciando indietro quelle sensazioni contrastanti. Lauren non smise comunque di restare di vedetta. Nemmeno quando Normani depositò Chelsea sul divano, ormai assopita e ronfante, Lauren si deconcentrò nel rimirare Camila. Ad un certo punto stava per scattare in piedi vedendo la mano di un ragazzo posarsi sulla schiena della cubana, ma si quietò quando lo sconosciuto passò oltre e si unì al suo gruppo di amici. Comunque di lì in poi la corvina raddoppiò vigilanza, tenendosi ancor più tesa e in guardia.

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Towers
Fiksi PenggemarLauren, 25enne pluripremiata, è a capo di una grossa azienda multinazionale che fattura miliardi di soldi annui. È molto quotata online, a tal punto che le sue azioni sono ripartite solo fra pochi fortunati. Camila, 23enne "allo sbando", riceve in...