«Ho vinto! Ho preso la Kamčatka.» Normani si lasciò andare ad un'esultanza sregolata, ballando a ritmo della musica che si diffondeva dalle casse dalla radio.«Ma quale Kamčatka e Kamčatka!» Protestò Dinah, rinnegandone la vittoria «I carri armati dovevano puntate a Est, invece sono verso Ovest. Non hai vinto!» Sindacò, insignendosi del titolo di giudice di Risiko.
«Eh vabbè, ma perché ho sbagliato a girarli.» Lì riposizionò, spostandoli nella direzione indicata dalla polinesiana «Ecco, tutto a posto.»
«Ma hai barato!» Scattò indignata.
«Tu non sopporti la sconfitta, mia cara Hansen.» La sbeffeggiò Normani, alzando il calice verso di lei prima di bere un sorso protervo.
«Io l'accetto quando perdo davvero. Ma qui non ho perso.» Si incaponì, mi più faceva resistenza, più il sorriso affettuoso di Normani si estendeva.
Camila assisteva alla scena come fosse una partita di tennis, fra un diritto sarcastico e un rovescio stizzito. Era stravaccata sul divano, con la tv accesa, ma la mente da tutt'altra parte.
Ormai era passata una settimana da quel famoso incontro, ed erano tutti in fibrillazione. Quella telefonata era ansiosamente attesa, ogni minuto che passava poteva essere decisivo.
Camila, incomprensibilmente, avrebbe voluto essere con Lauren. La immaginava nel suo lussuoso appartamento, o nella casa di famiglia, appoggiata alla scrivania, con lo sguardo fisso sul telefono e una mano sul bicchiere di bourbon. Faceva tanto la parte della dura, ma l'unica cosa che importava a Lauren era rendere onore al lavoro di una vita di suo padre. Ecco perché Camila non la immaginava affaccendata in altre mansioni, ma angosciata dalla caducità della situazione.
Anche Ally era riunita alla combriccola. Era seduta accanto a Camila e stava facendo un ordine per il negozio.
La cubana storse il naso quando le cadde l'occhio sulle intestazioni sul display di Ally.
«Che cosa sarebbe il vibratore a Torre Eiffel?» Domandò, catturando l'attenzione anche delle due antagoniste di Risiko.
«Devo davvero spiegartelo?» Si crucciò Ally, squadrando la faccia della cubana.
«Forse sono più curiosa di sapere cosa sia il Butt Plug di Big Bang.» Rettificò Camila, facendo piombare il salotto in un silenzio sepolcrale.
«Ti provoca un piacere spaziale.» Rispose la biondina, scaturendo prima una reazione taciturna, poi riempiendo la stanza con una fragorosa risata.
Camila non fece più domande.
Per il resto del pomeriggio, Dinah e Normani litigarono amichevolmente su tutti i giochi da tavolo. Normani escogitava un trabocchetto per vincere fregando qualche mossa o punta, e la polinesiana la tacciava di barare. E andavano avanti così, ridendo e bevendo vino dalla cantina personale di Camila. Ally prese due chiamate dal centralino erotico, dato che una sua collega era finita all'ospedale a causa di una frattura scomposta, e lei la sostituiva. Camila, invece, restò a far zapping fra i canali senza mai arrestarsi su un programma preciso.
Il boss delle torte... No. Il mio matrimonio gypsy... Avanti. Extreme Makeover Home Edition... Puntate vecchie. Big bang Theory... Già visto. Ellen Show... Niente linea. Killing Eve... No, troppa nostalgia di Cristina in Grey's Anatomy. Golw... Prossimo!
Il telefono. Il telefono!
«Il telefono!» Proruppe roboante, voltandosi verso la fonte del suono.
Lo smartphone di Normani. Troppo occupata a far innervosire Dinah, a tirarle fuori quella fossetta che le si solcava sul viso quando si arrabbiava, per poter captare la suoneria.
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Towers
FanficLauren, 25enne pluripremiata, è a capo di una grossa azienda multinazionale che fattura miliardi di soldi annui. È molto quotata online, a tal punto che le sue azioni sono ripartite solo fra pochi fortunati. Camila, 23enne "allo sbando", riceve in...