62. Flowers.

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HOLA LA MUSICA ACCOMPAGNA IL CAPITOLO, QUINDI DOVRESTE FARLA PARTIRE COME AL SOLITO AL SEGNALE TRA QUALCHE RIGA.

Quando esco dall'aula dove si è tenuto l'esame, l'unica cosa che provo è sollievo. Una gioia immensa, un peso che improvvisamente mi è stato tolto dal petto. La fantastica sensazione di sapere che è semplicemente finito. Niente di più bello, niente di più rassicurante. Mia madre è venuta a vedermi ma deve scappare al lavoro e quindi mi abbraccia e si complimenta prima di andare. Io mi fermo a parlare con quelli che sono felice non saranno più i miei compagni di classe, e poi con Federico, l'unico che veramente mi mancherà.

QUI LA MUSICA!!

Quando esco da scuola il sole è splendente in questa soffocante mattina di Giugno, ma mi fermo lì in mezzo al cortile a godermi il sole sul viso. Respiro profondamente. É finita.

-hey straniera!- dice una voce che riconoscerei tra mille ma che credo di essermi immaginata. Apro gli occhi e quello che mi trovo davanti è il più bello spettacolo che potessi aspettarmi nel cortile deserto del mio liceo.

Un tizio in t-shirt nera nonostante il caldo, con un grosso mazzo di fiori in mano mi sorride.

Lo guardo incredula -che ci fai qui?

Lui corruga la fronte - non è evidente? Sono venuto a raccogliere dei fiori per il mio criceto morto.

Scoppio a ridere mentre gli getto le braccia al collo. Lui mi stringe a sè e mi solleva da terra, poi mi rimette giù e mi bacia.

-il mio scricciolo-sussurra sul mio collo.

Io mi stacco da lui e lo guardo -non ci credo che sei qui...avevi detto che non saresti venuto agli esami...

-infatti con mio sommo dispiacere non sono venuto a vederti. Non volevo che ti distraessi o metterti ansia. Ma te l'ho detto che ero con te.

Non so cosa fare oltre a sorridere come un'ebete. Lui solleva il mazzo di fiori che ha in mano - lo so che i fiori non ti piacciono particolarmente, ma questi hanno un significato speciale. -tira fuori un pezzo di carta ridendo- allora, questo qui si chiama Delphinium e vuole dire amore sincero-dice indicando un fiore azzurro chiaro che a e me sembrava lillà- questo invece è il lillà e vuole dire palpiti d'amore. Questo è un fiordaliso e vuole dire felicità e spensieratezza, questo bianco è il lisianthus e vuole dire eleganza e grazia, lo so che la rosa rossa non c'entra niente in tutto questo ma dovevo metterci qualcosa che significasse passione. E infine questo blu è un...

-nontiscordardime.-competo la sua frase, lui sorride.

-per tutte le volte in cui siamo stati lontani e abbiamo superato lo spazio e il tempo.

Mi porge il grosso mazzo, io lo prendo- è bellissimo, davvero. E hai azzeccato tutti i colori che mi piacciono.

Ride -menomale, pensavo li avresti buttati via.

Rido anche io- non lo avrei mai fatto neppure se fossero stati crisantemi. O gerbere.

Corruga la fronte- i crisantemi si danno ai morti e ci arrivo, ma le gerbere?

Alzo le spalle- le gerbere mi fanno schifo.

Scoppia a ridere- avrei dovuto capirlo.

Mi accorgo di qualcosa legato alla base del mazzo e credo sia il bigliettino ma quello che si concretizza nelle mie mani è un piccolo scatolo. Sollevo lo sguardo su Ignazio mentre lo stacco piano dal nastro.

-e questo?-chiedo.

-lo avrà messo lì il fioraio. Perchè non lo apri?

- ma...

- aprilo, dai.

Sospiro, non mi abitueró mai alla sua eccessiva generosità. Il mazzo di fiori sarà già costato un patrimonio.
Quando apro lo scatolino resto senza fiato. E mi viene l'ansia. Un anello.

Sollevo gli occhi a guardarlo, Ignazio capisce il panico nei miei occhi -hey calma calma non è una proposta di matrimonio se è quello che ti ha fatto sbiancare.

Tiro un sospiro di sollievo, lui mi prende la mano ridendo- scusa se ti ho spaventata.

Rido anche io - ma no, è che ...

- lo so che il matrimonio non è la tua aspirazione, e so che se anche lo fosse non sarebbe questo il momento giusto. È semplicemente un pegno d'amore. Una promessa. Ti spaventa anche questo?

-No.-gli sorrido- questo non mi spaventa per niente. Anzi è quello che mi auguro.

Mi prende il viso e mi bacia. E poi gli porgo la scatolina -lo so che sembra una cosa ridicola e smielata e probabilmente anche un po' un cliché. Ma vorresti...?

Sorride - certo. Volentieri. -lo prende e io gli porgo la mano destra.
Lui ride - credo sia la mano sbagliata.

Scoppio a ridere - giusto. -cambio mano - non sono molto pratica di queste cose.

Fa scorrere nel mio dito l'anello, è oro bianco con una pietra azzurra, piccola e squadrata. - è bellissimo. - sussurro.

- tu sei bellissima. Ho scelto il colore basandomi sui tuoi occhi ma non esiste un gioiello al mondo così bello.

- siamo diventati un cliché. - dico ridendo.

Ride anche lui- ma devo dire che questi cliché mi piacciono da morire.

- non credevo lo avrei mai detto ma anche a me.

Poi ci rendiamo conto che la gente ha iniziato a radunarsi discretamente attorno e ci osserva.
E quindi ci allontaniamo e andiamo alla sua macchina.

- ti porto a pranzo fuori okay? Tua madre mi ha detto che a casa non c'era nessuno.

-hai parlato con mia madre?

- certo che si. Ha detto che era molto dispiaciuta di non poterti portare fuori a festeggiare lei stessa.

-doveva lavorare, ha già preso un permesso per venire qui...

-lo so, le ho detto di stare tranquilla che ti avrei portata fuori io.

- sei il mio angelo custode.

- puoi dirlo. E comunque dovresti anche preparare una bella valigia.

Mi blocco - cosa?

Lui mi guarda - una valigia.

- perché?

- perché ti rapirò e ti porterò in un posto.

-stai scherzando?

-no, certo che no. Cioè non voglio proprio rapirti...

Scoppio a ridere - tu sei pazzo.

- ti va di fare un viaggio? Sono già in debito dalle vacanze di Pasqua.

Scuoto la testa - non sei in debito.

- si invece. Ma non è questo il punto. Vuoi venire con me? Non è una vacanza e basta, devo essere onesto. Partiamo per un tour estivo e staremo fuori un bel po' ma andremo in posti bellissimi e tra un concerto e l'altro avremo un sacco di tempo libero. E mi piacerebbe che mi accompagnassi se sei libera.

Lo guardo - e me lo chiedi? Certo che sono libera!

Lo abbraccio di slancio, lui ride e mi tiene stretta.

Poi saliamo in auto e andiamo insieme al ristorante.
L'ho già detto che questa giornata sta prendendo una piega più che positiva?

Holaaa! Che mi dite della sorpresa di Ignazio? Ve lo aspettavate? Vi ho prese un po' in giro nel capitolo precedente facendovi credere che non sarebbe accaduto 😜 Fatemi sapere cosa pensate del suo regalo e di cosa accadrà in futuro e in viaggio! Un bacio ❤

Ps. Ieri sera a Sanremo con Alessandro Quarta? Poesia. Per me il duetto più bello e originale è stato il loro, a prescindere che a me Motta non piace ma obbiettivamente il suo è stato un normalissimo duetto come se ne sono visti tanti. Purtroppo il mondo li ama e ce li invidia e noi ancora una volta per fare i progressisti li stiamo disprezzando.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora