15.Il miglior Natale.

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Sposto il vaso di agrifoglio sul tavolo per la decima volta.
Il camino acceso scricchiola.
Forse un po' più a destra...no, meglio prima.
Come se un vaso di agrifoglio potesse cambiare qualcosa.
Mi alzo dalla sedia.
Mi sistemo il maglione.
Rosso. Che fantasia.
Devo andare a cambiarmi?
Forse dovrei.
Mi guardo nello specchio all'ingresso.
Pantaloni neri a posto.
Scarpette. A casa con le scarpe.
Che scemenza.
Dovevo farmi trovare in pantofole?
Forse do troppo l'idea che lo stavo aspettando.
Vorrei ben vedere.
Trucco leggero, un filo di eyeliner e blush.
Almeno se arrossisco non si vede.
Mi giro un'altra volta.
I capelli vanno bene?
Lisci. Normali. Troppo normali?
E che cavolo.
Forse dovrei ravvivarli a testa in giù con il phon.
Si.
Mi avvio di corsa ma suona il campanello.
Che ansia.
Vado ad aprire.
Ultimo sguardo allo specchio.
Respira.

Apro la porta ed è un attimo che la felicità supera l'ansia.
Mi tuffo tra le braccia aperte di un ragazzo alto e avvolto in un cappotto.
Lui mi prende al volo e mi solleva girando su se stesso.
Rido come una pazza, lui anche.
Quando mi mette giù abbiamo entrambi il fiato corto.
Mi sposta i capelli dal viso e poggia le sue mani ai lati del mio viso.
Mi guarda e sorride, io ricambio il sorriso.
Poi mi bacia.
E io mi rendo conto che aspetto questo momento dall'ultimo bacio che mi ha rubato nel vialetto di casa mia.

Quando si stacca da me mi guarda, mi accarezza i capelli- quanto mi sei mancata -dice sorridendo.

Io sollevo le sopracciglia - tu non mi sei mancato per niente.

Solleva un sopracciglio anche lui -lo so benissimo. Ma tu mi sei mancata comunque.

Gli sorrido - in realtà mi sei mancato tantissimo anche tu. Ma ovviamente non lo ammetteró. -gli faccio l'occhiolino.

Lui corruga la fronte - credo che tu lo abbia appena ammesso.

- no. Hai testimoni?

Scoppia a ridere. Io mi rendo conto che sto morendo di freddo.
- forse dovremmo entrare o mi congeleró.

- certo! - si gira e afferra il manico del suo trolley, poi mi viene dietro.

Richiudo la porta dietro di lui, che si guarda intorno e sorride - Wow. Voi si che avete lo spirito del Natale.

Scoppio a ridere - forse troppo, ma io e mamma siamo innamorate dell'atmosfera natalizia.

- è bellissimo, davvero. E che albero! Quanto è alto, due metri?

Alzo le spalle - non lo so...più o meno.
Adesso ti faccio fare il tour natalizio dopo, intanto perché non ti togli il cappotto?

Ride - certo. Non c'è nessuno in casa?

-no. I miei sono al lavoro e mio fratello in giro da qualche parte.

Si toglie la giacca e io gliela prendo e la appendo dall'attaccapanni prima che lui possa protestare.
-hai fame?

-non te lo avrei detto se non me lo avessi chiesto, ma sì, sto morendo. In aeroporto non ho voluto prendere nulla perché volevo arrivare presto qui.

Scoppio a ridere - senti, starai qui per due settimane più o meno, quindi devi smetterla di camminare in punta di piedi, se vuoi qualcosa chiedi tranquillamente, se sai dove trovarla puoi prenderla senza chiedere. Okay?

Alza le spalle- mi risulterà difficile ma prometto che ci provo.

- bene. Vieni con me.

Andiamo in cucina e tiro fuori la torta che ho preparato mentre l'ansia dell'attesa mi stava procurando un'ulcera.

Gli occhi di Ignazio brillano -non mi dire che l'hai fatta tu.

-invece si.

-posso trasferirmi qui?

- sicuro. - prendo un coltello e taglio due fette.

- non dobbiamo aspettare i tuoi?

- ma no, è per la merenda. La mangeranno appena rientrano.

- menomale. - ride.-com'è?

-una semplice base al cioccolato ripiena di Mascarpone e Nutella.

- semplice? Panza mia fatt' capanna.

Rido - voglio la tua opinione sincera.

Annuisce - giuro. - da un morso, chiude gli occhi e mastica in silenzio. Poi sospira - si San Pietro sono pronto a entrare, apri pure le porte del Paradiso.

Scoppio a ridere, i suoi modi mi erano mancati da morire.
Resto a guardarlo come un'ebete e lui riapre gli occhi. Sarebbe imbarazzante con chiunque, ma lui mi sorride e io non posso fare a meno di ricambiare il sorriso.
Poi si sporge e mi bacia.
Velocemente, dolcemente.
É qualcosa di intimo.
É qualcosa che sa di casa.
E finalmente lui é qui con me.
E probabilmente questo sarà il miglior Natale di sempre.


Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora