22. Frappè vs Frullato.

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Mi siedo sulla valigia del cazzo che non ci pensa proprio a chiudersi.
Tiro la cerniera che miracolosamente adesso scorre.
Manca poco....
Chiusa.
Finalmente.
Sono due giorni che faccio i bagagli, e domani mattina si parte.
Il trolley è già pronto, devo solo aggiungere qualcosa nel bagaglio a mano: il beauty case, il caricabatterie, e forse qualcosa che ricorderò man mano.
Mi viene da vomitare. Forse non avrei dovuto fare il bis a pranzo, ma il ragù di mamma non lo batte nessuno.
O forse è solo ansia.
I vestiti per il viaggio sono sul divanetto, jeans elasticizzati (molto comodi), maglia nera e felpa (se ci fosse caldo posso sempre toglierla).
Ogni volta che viaggio per andare da qualche parte controllo tutto al dettaglio, ci tengo a essere preparata per ogni evenienza.

Controllo la lista sul comodino, tutto è spuntato col pennarello verde.

Questo viaggio mi mette un po' d'ansia.
È facile essere a proprio agio con qualcuno nel tuo ambiente familiare, non sentire vuoti, anche perché il tempo che io e Ignazio abbiamo passato da soli sono stati veramente pochi.

Ciò che mi preoccupa un po' è stare da sola con lui per una settimana e scoprire che in realtà non abbiamo niente da dirci.
Mi sembra una paura molto stupida, ma nel frattempo non riesco a fare a meno di preoccuparmi.
Eppure a Torino eravamo soli ed è stato bellissimo, no?
Si, ma a Torino ci stavamo appena conoscendo e poi non stavamo insieme tutto il tempo.
Sono passati quasi quattro mesi, è possibile?
Ogni volta che ripenso a quelle serate, al libro, all'altalena, alle mummie...tutto è talmente vivido dentro di me che sembrano passati pochi giorni.
E allora di cosa dovrei preoccuparmi? Di niente.

Scendo di sotto e trovo Ignazio e mio fratello seduti sul divano a giocare a quel gioco che Ignazio ha regalato a Daniele per Natale.
Sembra che siano stati a giocare una partita sul serio da quanto entrambi sono rossi in viso.
Appena mi vedono, mio fratello mette in pausa.
- come sta andando?-chiedo.

Ignazio sospira - mi sta distruggendo.

- succede quando invece che giocare alla play station ogni giorno te ne vai in giro per il mondo. Non potresti risparmiarlo? Non è abituato ad avere a che fare con giocatori del tuo livello. - rido.

Daniele è trionfante -mai e poi mai. FIFA è uno stile di vita, non un gioco.

Alzo le spalle - come non detto. Volete un panino?

- no, grazie.

- d'accordo. Continuate pure a distruggervi.

Vado in cucina e per combattere la nausea, mi preparo un sandwich.
Daniele ha apprezzato il suo regalo, e sorprendentemente si è impegnato nel ricambiare.
Mi aspettavo regalasse ad Ignazio qualcosa tipo una pentola o un paio di orecchini, e invece gli ha preso delle micro-casse super potenti da mettere in auto collegabili con il cellulare o lo stereo o il navigatore.
E a lui sono piaciute un sacco.
A quanto pare tra loro due si sta instaurando un bel rapporto.
Li ho beccati diverse volte a sbellicarsi e a confabulare.
Non so se preoccuparmi o essere contenta di questa cosa.

La porta della cucina si apre e i due entrano ridendo -finita la partita?-chiedo, mentre mistico un morso del mio panino.

- si. E ho vinto di nuovo.-risponde Daniele.

Ignazio alza le spalle - dovrò esercitarmi. Dal vivo vado bene, alla play station non molto.

-sbaglio o sei nella Nazionale Cantanti?-chiede Daniele mentre versa dell'acqua in due bicchieri.

Ignazio sembra imbarazzato, non mi abitueró mai a questa cosa, mentre annuisce - già. Dovresti venire alla prossima partita. Non siamo grandi giocatori quanto gli sfidanti, ma la partita è sempre divertente.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora