11.Niente vino.

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La pasta è quasi pronta quando sentiamo la porta di ingresso aprirsi.
Ignazio mi guarda con un attimo di panico negli occhi.
Gli sorrido - non preoccuparti, vado ad avvisare che c'é un ospite.
Lui annuisce e gira la pasta, io vado in salotto, dove mia madre sta appendendo il cappotto nell'attaccapanni.
Mi sorride - hey! come va? Sei stranamente contenta o sbaglio?

Ricambio il sorriso - devo dirti una cosa. C'é un ospite a cena.

Corruga la fronte. - okay. Chi è?

- un ragazzo.

È confusa -hai un ragazzo? Perché non me ne hai parlato?

- non è il mio ragazzo, mamma. Ovvio che te ne avrei parlato. È poco più che un amico.

- cioè?

- cioè mi piace. E io piaccio a lui. Ma non c'è stato nulla tra di noi.

È confusa ma annuisce - lo conosco?

- no. E qui viene il bello: ci siamo conosciuti a Torino. Te ne ho parlato se ti ricordi.

- no. Non mi hai parlato di nessun ragazzo. Mi hai detto solo di aver incontrato per caso uno di quei tre cantanti...

- esatto.

Adesso non ci sta capendo più niente.
Poi solleva un sopracciglio - non vorrai dire che il ragazzo che ti piace è proprio quello?

La guardo, lei continua -ma non ti sono mai piaciuti...

- non loro come gruppo. Ma lui...

- e come è possibile che venga qui a cena? Si trovava da queste parti e lo hai invitato?

- in realtà avevo tagliato i ponti con lui. Pensavo che se ne sarebbe dimenticato presto. E invece si è presentato qui, senza nessun preavviso.

L'espressione di mia madre cambia.
Adesso sta sorridendo leggermente
- è un bel gesto.

- si.

- okay, quando arriva?

- ecco..in realtà è già qui.

- cosa? Qui?

Annuisco - in cucina.

-davvero? e perché sta lì dentro?

- stavamo cucinando.

- seriamente?

- si.

- posso adottarlo come figlio?

Scoppiamo a ridere e mi rendo conto che tutta la mia ansia insensata è scomparsa.

Mia madre si aggiusta i capelli allo specchio, poi mi segue in cucina.

Ignazio sta lavando i piatti.
Non credo di aver mai visto una scena più esilarante di lui con le maniche della camicia arrotolate e i guanti di gomma a fiori mentre insapona un piatto.

Mi schiarisco la voce, Ignazio fa un salto e si gira di colpo. Diventa rosso.
Poi cerca di ricomporsi. Il tutto accade in circa cinque secondi.
Sorride - salve! Mi scusi..-si strappa il guanto di mano, che però è un po' stretto per lui e quindi rimbalza come un elastico e lo colpisce all'altra mano.
Si affretta a porgere la mano a mia madre -piacere di conoscerla, mi chiamo Ignazio.

Mia madre gli stringe la mano -piacere mio. Io sono la madre di Amelia. Mi chiamo Matilde.

- si intuisce facilmente. - risponde Ignazio ancora in imbarazzo -vi somigliate.

Mia madre ride - oh beh, immagino sia un complimento.

Da ciò Ignazio capisce che ho messo mia madre al corrente e arrossisce ancora di più, ma comincia a riprendere il controllo.
-certo che si.-risponde sorridendo -scusi se ho invaso la sua cucina. - tira via anche l'altro guanto e sul dorso della sua mano è già comparsa una striscia gonfia e arrossata a causa del guanto.

Mia madre ride - ma no, figurati. Fa sempre piacere trovare la cena già pronta. E poi c'è un bel profumino...

Ignazio sorride, io prendo la palla al balzo e mi rivolgo a mia madre -perché non vai a rilassarti un po'? Io adesso apparecchio la tavola e appena è tutto pronto ti chiamo.

Mia madre sorride, ha capito benissimo che la sto mandando via
-okay. Grazie.

Appena siamo soli in cucina, Ignazio mi guarda in attesa - allora? Che cosa pensa?

- non lo so..ma penso tu abbia fatto una buona impressione.

- dici?

- Certo. L'hai già conquistata con la cena.

-speriamo. Mi spiace solo che non ho portato il vino.

Scoppio a ridere - ma figurati se a qualcuno importa del vino!

Scuote la testa - non mi comporto da buon siciliano.

- ma smettila. I miei non fanno caso a queste cose. Semplicemente sii te stesso.

Sospira, poi ride - io e te ci conosciamo da circa una settimana e già conosco i tuoi genitori....ti rendi conto di quanto ci tengo a te?

Gli sorrido - ci conosciamo da circa una settimana e già ti faccio conoscere i miei genitori...ti rendi conto di quanto ci tengo io a te?

Scoppia a ridere, poi mi prende il mento tra le dita e mi lascia un bacio su una guancia.
Sembra una cosa così familiare che mi sorprende?
C'é qualcosa di lui che non mi sorprende?

Poi sentiamo nuovamente la porta di ingresso e capisco che anche mio padre é arrivato, ma non vado ad accogliere anche lui, lascio che sia mia madre a spiegargli.
Non che mi preoccupi la sua reazione, non è proprio un tipo del genere, ma non sono un tipo che parla molto in generale di sé, figuriamoci delle mie emozioni.
Mia madre è la mia confidente, ma il resto del mondo, indipendentemente da quanto voglia bene a qualcuno, non ha il permesso di accedere ad alcuni file.

Dopo un po' usciamo in salotto e mio padre che é già stato informato, ci saluta sorridente.
Mia madre gli ha detto che un mio amico e basta.
È questo il nostro codice.
Mi sentirei troppo in imbarazzo ad essere scrutata con occhio indagatore.

Anche questa volta Ignazio é vagamente in imbarazzo, ma la sua educazione gli permette di fare bella figura e di conquistarsi la simpatia di mio padre.

Salgo di sopra a chiamare mio fratello (e intimidirlo a dovere).

Busso alla sua porta e gli urlo che è pronto, lui risponde che adesso scende.

Poi apro la porta e lui è al PC seduto sul letto. Alza lo sguardo -che c'é?

- niente. Volevo dirti solo di non fare nessun accenno a quello che hai visto. Soprattutto con papà che non sa che vi frequentiamo.

Sorride maliziosamente - ah si?

- Daniele. Non ci provare. Lo sai che finisce male, vero? E sai che ho parecchio materiale.

Sbuffa -pensi davvero che sarei così stronzo?

- si. Ma non ti conviene perché ho le foto di Catania.

Lui stringe gli occhi - è inutile che continui a minacciarmi. Ti ho detto che non dico nulla.

Gli sorrido - bravo bambino.

- quando cancellerai quelle foto?

- mai. Scendi.

Mi allontano trionfante, le foto che lo preoccupano tanto non sono nulla di che, semplicemente amici suoi hanno pubblicato alcune Stories su Instagram dove si vedeva benissimo che stesse fumando. Nulla di losco, semplici sigarette preconfezionate, ma i miei sono super contrari al fumo e lui ha sempre negato.
Inoltre se c'è una cosa che odiano ancora di più sono le bugie, e pur avendo 21 anni e non fumando abitualmente (mi ha detto che lo fa solo in compagnia) passerebbe parecchi guai se vedessero quelle foto e il peggiore sarebbe la perdita della loro fiducia.
Non arriverei a mostrargliele, ma lui non deve saperlo.

Mentre scendo le scale per andare in salotto sento i miei conversare con Ignazio, ridono e scherzano.
E io capisco che questa serata non sarà per niente male.

Hola gente! Chiedo umilmente perdono per le attese infinite, come vi ho spiegato in precedenza sono in piena sessione di esami 😡😡 ma volevo almeno pubblicare un capitolo per ricordarvi di me.
A presto, un bacio.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora