81. Un jour à Paris.

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Usciamo presto al mattino con tutte le intenzioni di fare un giro completo di Parigi. Andiamo al Louvre, agli champs elysees, a Montmartre, a Notre Dame e poi, indovinate dove? Disneyland. Era tutta la vita che volevo andarci e ogni cosa sembra un sogno. Ci facciamo persino un sacco di foto con le ragazze vestite da principesse ed Ignazio sembra più felice di me.

Ma è quando tramonta il sole che Parigi si mostra in tutto il suo assoluto splendore.

Le luci della città sono probabilmente lo spettacolo più bello. E lo sappiamo che è il posto più turistico in assoluto, ma se è così è sicuramente per una ragione.

La torre Eiffel di notte é una delle cose più belle che io abbia mai visto. Ci abbracciamo e baciamo come se nessuno potesse vederci, cosa del tutto falsa, ma non doversi nascondere vuole dire anche questo, no? Chi se ne frega se qualcuno pubblica una nostra foto, me le stamperó per l'album.

Ignazio mi mette una ciocca dietro l'orecchio - sei bellissima. - sussurra.

Rido - non lascerò che tu mi porti a letto con questi complimenti da quattro soldi. Devi almeno sforzarti di farmeli in francese.

Ride- anche il francese parli?

-poca roba. Ma capisco abbastanza bene.

- mmh. Qui mi viene in aiuto Cocciante con Notre Dame de Paris. Tu est ci belle. La canzone di Quasimodo ad...

- Esmeralda. Lo so. Amo quel musical.

Scuote la testa e ride - figurati se non lo sai. Come è possibile che ci capiamo così bene?

-io l'ho sempre detto. E poi vedi? Io e te abbiamo tante cose in comune. Solo che non guardi dalla prospettiva giusta.

Sorride - me ne sto rendendo conto.

- me la canti qualche volta "Il tempo delle cattedrali"?

- certo che si. Non ti assicuro di arrivarci però.

- ho un cantante personale. E sono sicura che ci arrivi. La tua voce é pazzesca.

Sembra quasi imbarazzato -non me lo avevi mai detto.

- davvero? Ti giuro che l'ho sempre pensato.

Sorride - vieni qui.

Poi mi bacia di nuovo.
E siamo davvero come due turisti quando chiediamo ad un passante di scattarci qualche foto.

Quando torniamo in hotel, una sorpresa mi attende sul letto.

Un mazzo di rose, una bottiglia di champagne al fresco. E una scatola. La solita.

Guardo Ignazio -sei sempre il solito. Dolcissimo e pieno di pensieri. Come potrei anche solo pensare di vivere senza di te?

- lo faccio di proposito. Così non vorrai mai lasciarmi.

Rido mentre mi siedo sul letto e prendo la scatolina.
Dentro trovo un ciondolo rotondo e dallo sfondo scuro su cui spicca la torre Eiffel e dei piccoli strass che fanno un cielo stellato. Quando li giro sorrido, la scritta dice "Tu est ci belle."

Lo guardo, lui ride -per questo ti dico, quante coincidenze?

-non esistono le coincidenze.

Si siede accanto a me e stappa lo champagne -lo so che non bevi molto, ma a Parigi bisogna almeno assaggiarlo lo champagne, no?

Rido - molto volentieri. E poi ultimamente la mia tolleranza alcolica é migliorata.

Beviamo entrambi e lo champagne é veramente buono. Siamo un po' brilli, ma non a livelli di incoscienza o di star male, solo un po' su di giri. E facciamo l'amore a lungo e così tante volte da crollare addormentati che è quasi l'alba.

Quando al mattino (o quasi mezzogiorno ) ci svegliamo, il mondo sembra aspettare solo noi.
E non lo faremo attendere a lungo.


Salve a tutti! Ecco un momento idilliaco tra i due, ma durerà ancora a lungo? Quando Ignazio scoprirà la verità cosa succederà?
So che il capitolo è breve e me ne scuso.
- 2 capitoli.
Stiamo arrivando alla fine e non mi sembra vero. A presto.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora