52. Ops.

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Sono passate un paio di settimane da quando io e Antonio ci siamo rivisti. E da quel momento abbiamo iniziato a parlare di nuovo.
Ormai non passa giorno in cui non ci sentiamo almeno una volta.
E la cosa non mi dispiace, non del tutto nonostante non mi piaccia massaggiare continuamente con qualcuno.
Sembra di essere tornati a due anni fa, ma senza il capitolo frequentazione.
Ci vediamo spesso, Federico mi prende in giro ma suppongo sia solo un po' geloso.
Un giorno però all'uscita da scuola dice una cosa.

- io penso che tu gli piaccia ancora.-dice.

- cosa? Macché, dopo due anni? È stato a Londra finora, chissà che cosa ha fatto in tutto questo tempo.

-ciò non toglie che se è stato innamorato di te tutti quegli anni non possa esserlo ancora.E poi non hai detto che era un tipo possessivo?

-lo era. Ma in due anni si cambia. Siamo tornati ad essere amici. E a me sta bene così.

- vacci piano. Lo sai che sei un'ammeliatrice.

Corrugo la fronte - ammeliatrice? E questa quando l'hai coniata?

- da quando ti sei beccata uno dei ragazzi più ambiti al mondo. Anche se le sopracciglia potrebbe anche farsele fare.

-perché? Che cos'hanno di male le sue sopracciglia?

- due cespugli?

- ma smettila! Al massimo dovrebbe togliersi il pizzetto.

- proprio quello invece gli sta bene.

- mmh. Non sono d'accordo.

- abbiamo gusti diversi.

- già. Comunque ora ti lascio.

- dove vai? - chiede con un sopracciglio alzato.

- a pranzo con Antonio. Vuoi venire?

- ah no no. Fate pure. E tienimi informato.

- qualche volta te lo presento.

- guarda che lo conosco.

- davvero?

- si. Ci siamo visti alla tua festa di compleanno di quando hai fatto sedici anni.

- ah. Poco prima che io e lui litigassimo.

- esattamente. Anche se non credo si ricordi di me.

- e chi lo sa. Ci vediamo domani?

- si.

Quando raggiungo Antonio al fast food dove ci siamo dati appuntamento lo trovo già seduto.
I miei oggi erano fuori entrambi e non mi andava di pranzare da sola.
- come va?-chiedo sedendomi.

- bene. E tu?

- sono stanca.-rispondo.- ho avuto le simulazioni di esame.

-che palle.-Lui ha due anni più di me. È proprio dopo il diploma che è andato a Londra.

- non dirlo a me. Ma comunque sono contenta. Domani non ho nulla. Abbiamo assemblea. E tra pochi giorni ci saranno le vacanze di Pasqua. Quindi tutto bene.

Scuote la testa - non ho mai capito come sia possibile che tu odi tanto la scuola e sia comunque così brava.

- è un mistero. Che fai a Pasqua?

- starò in famiglia. E tu?

- dovrei andare da qualche parte con Ignazio.

- mmh. Hai fatto un bell'acchiappo.

- ne sono consapevole.-rido. - magari te lo faccio conoscere.

- perché no.-guarda il menu- Ordiniamo?

Annuisco, poi chiamiamo il cameriere.
Stiamo ancora mangiando quando un gruppo di ragazzine mi intravede attraverso la vetrina.
Corrugo la fronte davanti il loro fissarmi. Addirittura una mi punta contro il cellulare. Non puó essere, stará scattandosi un selfie. Però mi volto dall'altra aprte comunque. Poi leggo il labiale di una. Ignazio. Perfetto. Si dirigono all'ingresso, vogliono chiedermi qualcosa? No. Capisco cosa vogliano fare. Vogliono fotografarci. Me e un altro ragazzo.

Antonio ha capito tutto e quando lo guardo si alza. - vieni. - dice. Poi mi trascina in bagno.

Quando chiude la porta del bagno ridacchio. Siamo in uno spazio angusto e sento il suo respiro lieve sul viso.
-ssh. - fa lui mettendomi una mano sulla bocca.

Poi la scosta ad accarezzarmi una guancia, io mi chiedo cosa stia pensando.

Ed è un attimo in cui non capisco più niente quello in cui le sue labbra e le mie sono a strettissimo contatto e poi lo è anche la sua lingua con la mia. Dura un secondo.
Diciamo qualche secondo.
Mi stacco da lui e lo guardo, gli occhi sbarrati -che cosa fai?!-chiedo.

Lui sembra altrettanto sorpreso -scusami. Anche se...

-Anche se cosa?-mi infiammo. Sono colpevole e lo so.

-Hai risposto.

-cooosa ?-sbaglio o la mia voce non è così stridula di solito?

-Hai risposto al bacio. Non solo non ti sei ritratta, hai anche risposto.

Esco dal bagno restando nella zona lavandini.
Mi passo una mano tra i capelli.
Che diamine ho fatto? Ho un ragazzo che mi ama e mi rispetta. Ho un ragazzo che è perennemente circondato da centinaia di ragazzine urlanti ma che resiste anche a ragazze bellissime mentre io sono talmente idiota da baciare quello che ho lasciato due anni fa perché non mi attraeva.
Credo che in questo momento la scimmia che batte i piattini nella mia testa stia ridendo di me.
Che diamine ho fatto? Perché non l'ho fermato?
- aspetta.-dice mente cammino furiosamente avanti e indietro.

Lo guardo, lui fa lo stesso -Antonio che cosa stiamo facendo? Perché mi hai baciata? Lo sai che sto con Ignazio.

- questo non cambia ciò che provo per te! -dice.

Corrugo la fronte - pensavo ti fosse passata cavolo! Due anni! Federico aveva ragione.

-chi cazzo é Federico? Su cosa aveva ragione?

Scuoto la testa - un mio amico. Diceva che ti piacevo ancora e io non gli ho creduto.

- tu pensi che in due anni avrei potuto dimenticarti? Ti ho persino odiata. Ti ho odiata per quanto ti amavo. Ed è bastato rivederti per rovesciare la medaglia. Sono le due facce della stessa medaglia l'odio e l'amore. E io passo dall'odiarti ad amarti. E più ti odiavo più ti desideravo.

- lo sai benissimo che io sono innamorata di lui. E neppure due anni fa ero innamorata di te.

Mi volto per allontanarmi da lui ma mi trattiene -tu lo sai cosa c'è tra noi. Non puoi negarlo. Non puoi scappare di nuovo. Non per quel tizio! - urla.

Lo guardo - tra noi non c'è mai stato niente e tu lo sai. Io non provo né ho mai provato nulla per te. E non parlare di Ignazio, non dovresti neppure nominarlo.

Mi guarda, gli occhi stretti in due fessure -lo sai che tornerai da me strisciando. Lo sai di essere mia.

Lo fisso -io non sono mai stata tua. Tu non sei mai stato nulla oltre che un amico per me. E capisco solo ora che non sei stato neppure quello.

Fuggo via di lì. Recupero il cappotto e lascio i soldi sul tavolo.
E quando torno a casa e mi butto sul letto mi do immensamente dell'idiota. E come se il mio senso di colpa non bastasse, ecco che ci pensa il mio cellulare a farmi sentire ancora di più un rifiuto umano.

Ignazio: Che fai? Arrivo dopodomani con il volo delle 3 di pomeriggio. Non vedo l'ora di vederti e di portarti in un posto speciale.

Perfetto.

Welaaaa. Non odiatemi e non odiate Amelia, vi prego. Era inevitabile che una cosa del genere accadesse. Cosa succederà adesso? Amelia riuscirà a nascondere la verità? E Antonio glielo permetterà? A voi i commenti.

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora