65. Sound check perversi.

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Arriviamo al nostro hotel con un'auto a noleggio. Gianluca viene con noi mentre le altre persone del team ne prendono un'altra.

E ovviamente quei tre potevano alloggiare in un hotel qualsiasi? No.
Dire che è un tesoro é poco.
Piscine, spa, sale varie.
Lasciamo i bagagli nella Hall, poi Ignazio mi dice che hanno il sound check per il concerto proprio adesso.

-adesso?

-già. ma se vuoi tu puoi restare qui e andare in camera.

scuoto la testa - No, in realtà mi piacerebbe venire a vedere. Do fastidio?

Lui sorride - certo che no! Sarei molto felice che venissi. Ma non hai paura di annoiarti?

-No. é possibile mai annoiarsi con te? Farò la figa con le spagnole appostate per vedervi.

Ride - lo trovo sensato.

- E poi ricordati che io parlo spagnolo benissimo e ho un ricco corredo di offese per chiunque di loro ti toccasse il fondoschiena.

Corruga la fronte -Okay ho due domande : perchè dovrebbero toccarmi il fondoschiena?

-Perchè hai un bel fondoschiena.

Ride - si, certo. E la seconda domanda: non è stata tua madre ad insegnarti lo spagnolo?

-si, e allora?

-ti ha insegnato le parolacce?

Rido- no. Ma qualche volta le diceva per i fatti suoi o litigando con mio padre per non farsi capire. Solo che io le assorbivo come una spugna. E quindi so insultare in quattro lingue diverse. Bello no?

Alza le spalle - soprattutto per quelli che insulti.

Rido - già. Ma tranquillo, tu sei al riparo. E se dovessi insultarti lo farei solo in una lingua che capisci.

-diciamo che con lo spagnolo e l'inglese me la cavo bene. Quindi lasciamo fuori il Portoghese.

-perfetto.

Ignazio mi passa un braccio attorno le spalle mentre usciamo nuovamente dalla porta girevole. Gianluca é fuori a messaggiare, si è già messo gli occhiali da sole.
Lo imito mentre saliamo in macchina. Insiste perché mi sieda davanti io di nuovo ma questa volta lascio il posto a lui. Ignazio evidentemente conosce il posto perché ad un certo punto spegne il navigatore.

- siete già stati in questo posto a suonare?

I due annuiscono - è un anfiteatro greco in realtà. -risponde Ignazio.

- cioè all'aperto. E ci sarà un riparo per il sole mi auguro.

I due ridono - le nostre fan sono parecchio resistenti alle intemperie.- dice Gianluca.

- cioè staranno sotto al sole e con quel caldo per tutto il tempo?

- già. Ma tu puoi stare dietro le quinte quindi sarai riparata.

- menomale. - farfuglio.

Quando arriviamo davanti al cancello che chiuse l'anfiteatro c'è già un enorme capannello di gente che urla e si spintona per vedere i due divi appena arrivati su una jeep.

Ci fanno entrare e poi Ignazio parcheggia poco distante dall'ingresso per il palco.

L'anfiteatro é enorme, ma come era ovvio il sole lo inonda. Il concerto sarà di sera, ma la gente arriverà qui almeno due ore prima. E non oso immaginare come sarà ridotta in mezzo al caldo e al sudore. Una cosa è certa :io me ne starò comodamente seduta dietro il palco.
Non perché io sia snob.
O forse un po' lo sono, ma i concerti a me non sono mai piaciuti e il motivo principale é proprio la gente che urla e spinge e suda.

Ad ogni modo, entriamo e io resto sotto il tendone montato dietro al palco mentre Ignazio e Gianluca vanno a fare il primo sound check e ad accordarsi con i musicisti su cose che non capisco né mi applico per capire. Domani ne faranno un altro con Piero che dovrebbe arrivare stanotte e dopodomani ci sarà il concerto.

Due ore dopo io sono ancora seduta a morire di caldo. Pensavo avrebbero cantato ma tutto ciò che hanno fatto è stato parlare e provare strumenti e microfoni e scalette.
Poi sembra un miraggio: salutano.

E poi ritornano dietro le quinte e io non potrei essere più felice.
Entrambi sono accaldati ma anche sul palco é stato montato un tendone che li riparasse dal sole.
Ignazio mi guarda - ti sei annoiata da morire.

- ma no...siete stati bravi.

I due scoppiano a ridere - si bravissimi proprio. Non venire più ai sound check, sono una noia mortale. - mi dice Ignazio mentre mi porge la mano e io mi alzo.

- dovevi dirmelo prima.

Ride - io pensavo che ti saresti offesa o sentita tagliata fuori.

- ma no, che dici. Ad ogni modo non è stato così male. Qui é bello. E io non vedo l'ora di andare a fare una doccia.

Ignazio mi guarda maliziosamente. E si, hai capito bene.

- potremmo anche andare a fare un tuffo.-dice. - ci sono delle belle piscine in hotel, sai?

Gli sorrido - molto volentieri. Ma prima vorrei fare la doccia.

Lui capisce anche questo -si, ovvio.

Rientriamo in hotel e veramente non vedevo l'ora di infilarmi sotto la doccia. Sarà perché ormai io ed Ignazio abbiamo raggiunto un punto tale di intimità che ho abbandonato ogni pudore, sarà per il caldo soffocante. Ma mi spoglio appena rientrata in camera nell'intento di infilarmi sotto l'acqua fresca, restando con solo la biancheria intima. Ignazio si volta e quando se ne rende conto strabuzza gli occhi e poi fa un sorrisino malizioso - heyla...ma allora non scherzavi, eh?

Rido - io non scherzo mai. Vuoi venire a fare la doccia con me?

Si sfila la maglia nera velocemente -ovvio che voglio -dice mentre si tira giù i pantaloni e poi anche i boxer.
Rido - chi è l'impaziente dei due?

Alza le spalle- non ho davvero nessun problema ad ammettere di essere io.- Mi viene incontro e mi tira su come un sacco di patate mentre rido.
Mi mette giù solo in bagno e mi guarda - mi sa che dovresti toglierti anche quelli.-dice indicandomi.

- non te l'ho detto?

Corruga la fronte - non dirmi che ti è venuto il ciclo perché non vedo l'ora di scoparti da due settimane circa. Lo facciamo lo stesso, ci stai?

Sono sconvolta -ma cosa vai dicendo?-chiedo ridendo. - cosa c'entra il ciclo?

È confuso -e allora cosa non mi hai detto?

-stavo per fare una battuta squallida sul fatto che d'ora in poi sarei stata casta. Ma la tua affermazione mi ha sconvolta più di qualsiasi cosa.

Ride - hai ragione, sono stato volgare. Ma è la verità, non sai quanto mi sei mancata. In tutti i sensi.

- lo so invece. Mi sei mancato allo stesso modo. Ma comunque l'altro ieri...

- ovvio, ma non basta!-ride.

- e poi lo avresti voluto fare anche con...?

Alza le spalle - non è poi tanto diverso.

Scuoto la testa - okay, non voglio saperlo, mi fa troppo schifo. Sei un po' un pervertito in questo momento.

-con te sono sempre un pervertito.

Scoppio a ridere - stranamente non mi dispiace.

Entriamo in doccia assieme e devo dire che era un po' che lavarsi non era così divertente.

Hola chicossss. Che mi dite e cosa vi aspettate? So che è un capitolo breve e di passaggio, ma vi prometto novità imminenti ahahaha. Un bacio!!

Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora