A casa non c'è ancora nessuno, io vado nella mia camera e scelgo qualcosa da mettere in caso mi propongano di andare a cena fuori.
Quando sento la porta d'ingresso aprirsi vado a vedere chi è.
-bellezza!-esclama Delia che anche dopo una giornata di lavoro è spumeggiante. - che fai? Come è andata la giornata? Mi sento tremendamente in colpa ad averti lasciata sola!- figurati. -le sorrido - sono stata a fare un giro.
- da sola?
- no. Con...un mio amico che si trova qui a Torino in questi giorni.
-meraviglioso! Così il mio senso di colpa si placa sapendo che ti diverti.
Rido - non c'è nulla per cui dovresti sentirti in colpa. Devo ringraziarti mille volte per l'ospitalità.
- smettila, è il minimo. Ti andrebbe di andare a cena fuori? Ieri eri così stanca che non me la sono sentita di svegliarti.
Scoppio a ridere - me ne sono resa conto stamattina, scusa tanto! Mi sarebbe piaciuto uscire con voi, in teoria dovevo fare un sonnellino ristoratore ma ho dormito per dodici ore...
- ma figurati, anzi stasera Luigi torna presto dal lavoro, così possiamo goderci la serata più a lungo.
- perfetto! Come devo vestirmi?
Solleva un sopracciglio mentre sorride -te l'ho detto che ti porto nel ristorante più esclusivo di Torino, no?
- messaggio chiaro. - rido.
Conoscendo Delia mi aspettavo qualche evento esclusivo.
Sono corsa ai ripari quando ho fatto la valigia.
Tiro fuori il vestito blu, quello di cui sono innamorata.
È stretto in vita e con la gonna svasata, senza maniche e con le spalle coperte.
Non troppo scollato, raffinato ed elegante.
Tiro fuori gli odiati collant e un paio di décolleté grigie (le uniche che ho portato.)Dopo essermi vestita, mi arriccio leggermente i capelli.
Vado di sotto a prendere un bicchiere d'acqua con tutti i becchetti in testa per lasciare un po' in posa i boccoli, quando la porta di ingresso si apre.Mi volto e quando Luigi mi vede il suo viso si illumina e lui fa un enorme sorriso per poi allargare le braccia ed esclamare -heyyyyy!
Corro ad abbracciarlo, lui mi stritola, ma è una sensazione piacevole.
Ad un tratto interrompe l'abbraccio e mi guarda negli occhi - come stai?-chiede -era un bel po' che non ci vedevamo!
- bene, grazie. E tu? Fai sempre il ciclista nel tempo libero? Oppure ti dai a tempo pieno allo Scarabeo?
Alza un sopracciglio - bene. Si. No. Non ho bisogno di pratica con lo Scarabeo. Io sono già un campione.
- beh questo è da vedere. Ricordati che ti ho battuto quando avevo sei anni.
- solo perché ti ho lasciata vincere.
- raccontala a qualcun altro.
Ed è vero, avevo solo sei anni e l'ho battuto. Con la parola "stetoscopio".
Avevo imparato a leggere a cinque anni, a sei conoscevo a memoria il vocabolario italiano.
Non mi aveva lasciata vincere. Luigi era una bellissima persona, generosa e gentile.
Ma a Scarabeo la storia era diversa. Accanito fino alla morte, cercava quasi tutte le parole sul vocabolario, anche le più ovvie.
Cerca ancora una rivincita.Delia e Luigi sono i più cari amici di mia madre. Delia e mamma sono cresciute insieme. Da quando lei e Luigi si sono sposati e sono venuti a vivere a Torino il loro rapporto non è cambiato, tranne per il tempo che adesso possono passare insieme che ovviamente è diminuito. Il loro motto però è sempre stato "Conta la qualità, non la quantità ".
A dire il vero, li invidio.
Vorrei trovarla anche io un'amicizia del genere, più forte del tempo e dello spazio.
Sono sempre stati presenti nella mia vita, da quando sono nata in poi non esiste un evento dove loro non sono immortalati in qualche foto.
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Non esiste altra via, che non sia tua e mia. Ignazio Boschetto.
FanfictionTutto cambia nella vita di Amelia quando una notte di Settembre si perde per le strade di Torino e si rifugia in un bar in cerca di un cellulare funzionante. Un incontro a tema ''stronze" le farà conoscere un ragazzo che per lei é uguale a tutti gl...