Era capitato, in passato, che Haley si sentisse terrorizzato. Non si trattava mai di quel tipo di paura che ti fa sobbalzare, per poi scoppiare in una risata isterica nel realizzare l'assenza di pericoli. Non era nemmeno la paura soffocante dovuta all'ansia, quella che ti toglie l'aria dal petto. No, Haley conosceva soltanto una paura. Aveva cominciato a coltivarla fin dalla più tenera età e non se ne era mai liberato: terrore. Una paralizzante sensazione di panico. Partiva dal cuore e si diffondeva in tutto il corpo come dita gelide e ossute, attraverso le vene. La paura che provano le prede di fronte al predatore.
Haley si sentiva sommerso da tutto quel freddo. Tremava. Sentiva i propri denti battere fra loro senza controllo e i capelli rizzarsi alla base del collo. Un velo di sudore ghiacciato gli stava ricoprendo la pelle, mentre i suoi occhi non riuscivano a focalizzare il minimo dettaglio intorno a sé.
Conosceva quella voce. Anche dopo l'esilio aveva continuato a sentirla per anni nella sua testa, sovrastata dalle altre, ma questa volta era diversa. Questa volta non se l'era immaginata. Questa volta era reale. Haley non era sicuro di poterla sopportare in quel modo. Poteva zittire le voci se si impegnava, ma non le persone in carne e ossa. Non poteva zittire Moss, non ci era mai riuscito.
Una mano calda si avvolse attorno al polso del fae. Haley cercò di sottrarsi al contatto ancora prima di vedere a chi appartenesse. Non vedeva nulla. Solo colori confusi e forme indefinite. Verde, blu, grigio, giallo. Batté le palpebre e singhiozzò suo malgrado, non riuscendo a frenare l'impulso sul nascere. Tentò ancora una volta di liberarsi da quella morsa, che ora sentiva anche sull'altro polso, ma il tentativo venne interrotto da una nuova voce. Non aveva notato di aver perso anche l'udito, insieme alla vista, finché non percepì quelle parole aumentare pian piano di volume e mettersi insieme, fino a prendere un senso nella sua testa.
Le sue pupille decisero improvvisamente di fermarsi. Trattenne il respiro, mentre la persona che lo teneva fermo prendeva forma e definizione. Si rilassò. Il suo battito decelerò nello stesso istante in cui la riconobbe. Le lentiggini che le punteggiavano il volto, contratto dalla preoccupazione, sembravano più scure sulla pelle impallidita. Calum.
«Calmati, Haley, stai avendo un attacco di panico» lo sentì ripetere in quel momento. Dietro di lui Willow e Rhys sembravano confusi. La ragazza evidentemente non aveva idea di cosa lo avesse ridotto in quello stato. Lo fissava con un labbro stretto fra i denti e la fronte aggrottata, una mano già affondata nello zaino per recuperare una pistola. Rhys, invece, stava cercando di individuare la fonte del suono precedente. Se l'avevano percepito solo i tre fae doveva trovarsi ancora lontana, comunque. O almeno speravano. Haley era piuttosto certo di non essere al sicuro in qualunque caso. Forse andare lì era stata davvero una missione suicida.
Si allontanò dalla presa di Calum e scosse la testa. Si guardò intorno nervosamente. «È Moss» sibilò. «È qui.»
«L'ho sentito anch'io. Ma poi tu sei sbiancato e non potevamo trascinarti in queste condizioni. Se ci avessero attaccati –» cominciò Calum gesticolando, gli occhi grandi di preoccupazione.
«Hai ragione, mi dispiace, ma ora dobbiamo muoverci. Io non posso–» si bloccò. Deglutì a fatica, i piedi che si muovevano da soli verso una via di fuga. «Non posso combatterlo. Non ne sono ancora in grado. Lo pensavo, pensavo di poterlo fare, ma io non... non...»
Rhys gli comparve di fronte con una falcata e gli impedì di allontanarsi, come il suo istinto di sopravvivenza gli stava invece intimando di fare. Gli strinse le spalle ossute con tanta forza da fargli digrignare i denti, ma non si lamentò. Haley era troppo spaventato per sentire alcun dolore fisico. «Tu non ti muoverai da qui, chiaro? Non sappiamo dove siano, se ci spostiamo potremmo cadere direttamente fra le loro braccia e impreparati, per di più. Non possiamo fare altro che aspettare e combattere. Sei un soldato, dannazione, comportati da tale. Lui non ha più potere su di te. Tu sei migliore di lui. Combatti per la tua vita e smettila di scappare dal passato. Ascoltami, per una buona volta.»
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Il Regno dell'Inganno
FantasyDopo essere stato bandito ingiustamente dai propri simili, privato delle ali e costretto a una vita da Solitario, Haley era sicuro che niente al mondo avrebbe potuto convincerlo a rimettere piede in quel luogo di sangue e inganni che per anni aveva...