In un solo secondo Haley comprese davvero cosa significasse sentirsi cadere il mondo addosso.
Gli tremavano le mani. Se ne accorse solo quando tentò di stringere la camicia del fae, quando vide le proprie dita rifiutarsi di collaborare e muoversi a spasmi contro la stoffa macchiata di sangue. Lo tocco con terrore, caldo e liquido sotto i polpastrelli. No, si ripeté come un mantra. Non lui. Non lui.
Abbassò la testa a una lentezza esasperante, o forse era il suo cervello a non essere in grado di elaborare il movimento. Gli sembrava di fluttuare sott'acqua, l'udito ovattato e la vista sfocata. Percepì a stento un singhiozzo rimbombare nel silenzio, ma solo poi si accorse di essere stato lui - e non il ragazzo accasciato fra le sue braccia - a produrlo. Si morse le labbra e finalmente riuscì a costringere le proprie mani ad afferrare il tessuto. Sollevò il corpo fertito dal proprio quanto bastava per poter guardare l'amico negli occhi, nonostante la testa bionda continuasse a ricadere sulla sua spalla, come se non volesse lasciarla. Haley percepì i capelli solleticargli la base del collo con un brivido. Paura. Era un brivido di paura. «Cal...»
Un colpo di tosse scosse il Seelie fra le sue braccia. Poi una voce debole, spezzata dal dolore, lo raggiunse. «Non dire niente, Ley. Non - non farlo.»
Haley stava tremando dalla testa ai piedi. Ignorando completamente la situazione intorno a lui tentò di tamponare la ferita al ventre con la stessa camicia che ricopriva il suo busto, ma era già pregna di sangue, diventando da bianca di un rosso intenso. «Va tutto bene» mentì, ma la sua voce si incrinò verso la fine. «Cerca di resistere. Posso curarti.»
«Ti avevo chiesto di smettere... di mentirmi» esalò Calum, stringendo i denti. Emise un lamento quando provò a muoversi e ricadde a terra senza forze, una mano posata sul cuore dell'amico come a volerne trarre la forza per continuare a vivere. «Ma sappi che ti ho perdonato. Anzi, non... non sono mai stato arrabbiato con te. Non ci... Non ci sono mai riuscito.»
«Ti prego, Cal» ansimò Haley sull'orlo delle lacrime. Vedeva appena il volto sempre più pallido del Seelie contro il proprio cappotto nero. Anche le sue guance, solitamente imporporate e coperte di lentiggini, avevano perso tutto il loro colore, diventando grigie come cenere. Lo strinse a sé ancora di più, facendolo lamentare per il dolore, ma senza smettere di premere la stoffa sulla ferita. Il sangue strabordava ormai, ma non se ne curò. Non sarebbe finita così. Non così. «Non puoi andartene ora. Hai capito? Non puoi.»
Una fievole risata si sollevò dalle labbra secche del fae insieme a un gemito triste. «Credimi, Ley, lasciarti in questo momento è l'ultima cosa che vorrei fare. Ma non credo di poterlo evitare –»
«Sì, invece. Io ti salverò. Te lo devo.»
«Non mi devi... niente, Ley. Tutto quello che ho fatto per te l'ho fatto perché –» Tossì. Del sangue gli sporcò le labbra e il petto come uno schizzo di vernice. Haley guardò quella improvvisa macchia di colore sul suo corpo livido con un moto di orrore. Cominciò a singhiozzare. Piano, come gli avevano insegnato, ma dentro di sé stava morendo con lui. «Perchè non sarei sopravvissuto senza di te» terminò infine Calum, sospirando. Spostò la mano dal petto dell'amico al collo scoperto, come per poter sentire meglio i battiti impazziti del suo cuore.
Le lacrime sembravano inarrestabili. Non si era mai sentito cosi. Nemmeno quando veniva picchiato ogni giorno, nemmeno quando gli avevano sottratto la dignità, nemmeno quando l'avevano esiliato. Niente era paragonabile a quello che stava provando in quel momento. «Nemmeno io potrei. Non lo farò» promise. Sentiva forti i rumori della battaglia intorno a sé. Grida, cozzare di metallo contro metallo e colpi di proiettile. I loro compagni dovevano essersi ripresi. Non aveva idea di chi stesse vincendo, ma poco gli importava. Non più. Non se, alla fine, si sarebbe trovato da solo. Non se non ci sarebbe stato il solito Seelie fastidioso ad aspettarlo, pretendendo cibo e attenzioni come se gli fossero costantemente dovuti.
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Il Regno dell'Inganno
FantasyDopo essere stato bandito ingiustamente dai propri simili, privato delle ali e costretto a una vita da Solitario, Haley era sicuro che niente al mondo avrebbe potuto convincerlo a rimettere piede in quel luogo di sangue e inganni che per anni aveva...