- Amélie,oggi vieni con me a lavoro?- chiese mio padre mentre si stringeva il nodo della cravatta.
-Va benissimo,quando c'è la partita?- risposi. Raramente andavo a vedere mio padre lavorare, dato che il suo lavoro era urlare a undici giocatori in campo di passare la palla.
-Alle nove, ci sarà l'amichevole con il Brasile!-
Mi presento, mi chiamo Amélie Conte e sono la figlia dell'allenatore della nazionale: Antonio Conte.
Fin da piccola mio padre mi ha sempre protetta anche se era distante per giorni, io e lui abbiamo un rapporto indistruttibile come se fossimo migliori amici.
Sono una ragazza molto timida e impacciata e per questo che non ho mai avuto un ragazzo.
Ho quasi diciotto anni e ho una tremenda paura ad innamorarmi ad affrontare tutto ciò che rappresenta l'amore.
Sono Amélie e posso definirmi un completo disastro.
7:45 p.m
Camminavo tranquillamente nei corridoi dello stadio di San Siro, erano talmente lunghi e dispersivi.
Continuavo a camminare a ritmo di musica dato che avevo all'orecchie le cuffiette e canticchiavo "Bailando" ma ad un certo punto mi trovai per terra adosso a qualcuno.
- oddio,scusami n-n-on ti avevo visto!sono così goffa! scusami! oddio come sono stupida..scusami!- gli dissi balbettando,intanto mi alzai di fretta e incominciai ad agitarmi per la brutta figura che avevo fatto.
Lo sconosciuto si alzò e mi guardo negli occhi e mi sorrise, in quel momento tutto sembrò scomparire, che occhi.
- Non è successo nulla, tranquilla e smettila di scusarti!- mi rispose sorridendomi, ma questo ragazzo è perfetto.
-ok,scusami- mi scusai impacciata ma lui a quell'affermazione si mise a ridere sistemandosi il cappello.
- Cosa ci fa una ragazza nei corridoi che portano agli spogliatoi?- mi domandò curioso.
Amélie cosa gli rispodi adesso? pensa pensa pensa.
- Emh,già, devo trovare le tribune e come mai anche tu sei nei corridoi che portano agli spogliatoi?- non so come trovai il coraggio a domardargli questa cosa ma lo feci.
Il ragazzo sconosciuto incominciò a ridere a crepa pelle,avevo detto qualcosa di sbagliato?
- Come fai a non conoscermi?- mi disse con tono divertito.
Se ti conoscevo non ti facevo questa domanda,idiota. Bellissimo ragazzo ma idiota,avrà massimo ventidue anni.
- Mi dispiace ma non ti conosco,con permesso ma ho una partita da guardare- dissi senza guardarlo negli occhi. Bellissimi occhi.
8.45 p.m
Ero seduta sulla poltroncina in pelle rivestita con un velluto azzurro per far capire che ero un'ospite gradito da parte della squadra italiana.
Iniziano l'inni in quel momento vedo un ragazzo,mi sembra familiare.
in quel momento i nostri sguardi si incontrano.
Un sorriso.
Due occhi che farebbero innamorare chiunque.
Oh cazzo.
è lui
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caro undici,sei il mio ossigeno {Neymar Jr}
Fanfiction"C'era una cosa che non capivo proprio. Eravamo diversi, spigolosi, incompleti e incompatibili, eppure ci amavamo come pazzi." Amélie Conte,18 anni. Neymar da Silva Santos Júnior, 22 anni. Una ragazza timida,goffa ed è terrorizzata dall'amore. Un ra...