Capitolo uno: Yume Lancaster.

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Grazie a una mutazione genetica avvenuta al mignolo del piede ora gli esseri umani possiedono degli straordinari poteri chiamati Unicità e li usano per svolgere svariati incarichi, i più vengono chiamati Hero e Pro-Hero che salvano altri esseri umani e combattono il crimine dai cosiddetti alter ego chiamati Villans i peggiori chi usano le proprie Unicità a scopi e fini malvagi. Però sapete una cosa? Non tutti sono così, esistono alcuni che nascono speciali come me... Destinati a nascondersi perché in passato la mia "razza" fu temuta e disprezzata, ora siamo in pochi e ci nascondiamo, camufliamo i nostri poteri che assomigliano alle Unicità, noi siamo i mangia-uomini.

Era un giorno come tanti altri nella nostra Accademia per gli Eroi in Europa, come la maggior parte degli studenti tutti erano in classe tranne la sottoscritta che si stava godendo un meritato riposo dopo una mattinata di stressante allenamento a dir poco mortale da parte di una istruttrice che a breve conoscerete, sotto un albero di salice piangente con il mio adorato Baku, in quella maledetta calda estate una settimana prima che il mio mondo, già da allora "perfetto" per così dire non potesse peggiorare, ops volevo dire, migliorate. Continuando il mio sonnecchiare sento che qualcuno mi chiama, pigramente apro il mio occhio di color dorato con l'iride nera e vedo in lontananza una figura avvicinarsi, è sfocato inizialmente poi apro meglio e mi concentro sulla visuale capendo poi chi sia: la mia compagnia di classe nonché unica vera amica che abbia mai avuto, Mono-Lù.
<Requiem! Finalmente ti ho trovata!>
Requiem, è così che lei da svariati anni mi chiama oramai, il mio nome che scelsi da Hero. Non sono più abituata a sentire il mio vero nome... Mi chiedo cosa l'ha spinta a chiamarmi con il mio nome da Hero e a non usare più il mio vero nome?
<Per mia sfortuna mi hai trovata Lulù... Parla piano altrimenti svegli Baku che se la dorme beatamente nella mia testa>
Ridacchiò un po' e porto il mio indice presso la bocca nascosta dalla mia maschera per fargli capire di parlare più piano e guardo in alto dove il mio amato famiglio pipistrello Baku dorme beatamente tra i miei capelli corti color argentati, inizia a soffiare una leggera brezza estiva che fa trasportare leggermente anche i capelli zaffiri della mia fiocco di neve o come la chiamo io con tanto amore Lulù e per un breve momento arrossisco per la dolce visione e che vedo. Lo ammetto ci sono momenti che provo dei sentimenti per lei anche se sono una ragazza ma poi ricordo quel che io e lei abbiamo passato ed ho promesso che sarei diventata la Pro-Hero migliore del mondo solo per proteggerla e guardarle le spalle.
<Comunque perché mi cercavi Lulù?>
A volte benedico che ho la mia maschera così la mia Lulù non si accorge che sto ancora arrossendo...
<Ah vero, la Sensei Liette a breve farà un annuncio in classe e vuole tutti presenti, te compresa per questo mi ha mandata a cercarti, sapendo che eri stremata per le esercitazioni do questa mattina ho immaginato di trovati qua dato che è il tuo posto preferito dove riposarti Requiem>
<E ora che vorrà quella vecchia?! Mai un momento di pace in questa accademia!>
<Requiem non gridare!>
>Mrukai?< <Mamma?>
Alzo lo sguardo e mi accorgo che il mio piccolo si è svegliato, è grazie al mio potere e non alla mia Unicità che è nato Baku ma di questo, beh, ne riparleremo in un secondo momento.
<Oh, scusami Baku! Ti ho svegliato? Hai dormito bene bello mio?>
>Utmi mrukai nu esyuk dumek!< <Certo mamma ho dormito bene!>
<Bravo il mio piccolo! Orsù, andiamo dalla vecchia meccanica, Lulù facci strada!>
>Baku onit! Baku onit!< <Baku bravo! Baku bravo!>
<Haha, certo che il piccolo Baku è bravo! Senti Requiem mi domandavo, quando li insegni alcune parole nuove? Non è forse ora?>
Mentre mi alzo, Baku si stiracchia le sue piccole ali e sbadiglia, guardo Lulù e sospiro:
<Lo so è che quando si tratta di studiare si comporta in maniera talmente capricciosa proprio come quando si fa il bagno>
>Zunek unyt! ZUNEK UNYT!< <Bagno giammai! BAGNO GIAMMAI!>
Rido mentre vedo Baku sbattere in maniera capricciosa le sue ali e scuotere la testa per la sua frase di negazione spostando quel suo buffo ciuffo bluastro che ha in testa, Lulù alla fine fa un sospiro di una che si arrende ma poi ci regala quel suo sorriso magnifico che potrebbe sciogliere persino il cuore più freddo e le calotte ghiacciate mai esistenti in questo mondo.
<Che ho detto? È senza speranza...>
E così noi due, pipistrello a seguito, ci incamminammo verso la nostra aula, attraversando l'immensa scuola e superando il primo piano (ringrazio che abbiamo l'ascensore) fino ad arrivare all'aula 1-A dove ci attende la Pro-Hero n°4 Mother The Living Machine, la nostra responsabile Shiva Liette Sensei.

- L'apparenza inganna -  Bakugou Katsuki BNHA x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora