Nel capitolo precedete:
Marton alzò immediatamente gli occhi verso il cielo e di scatto fece un salto indietro, dei tentacoli neri e affilati non penetrarono a forza il terreno spaccandolo, ancora un secondo in più e Marton sarebbe stato trafitto. Guardò nella direzione da dove provenivano e nonostante il suo sguardo fosse serio, dentro di se provava tristezza. Da delle colonne a passi lenti e il volto abbassato apparve niente di meno che Yumè.
<Ti ho trovato assassino!>
Si notava chiaramente lo sguardo atroce che aveva Yumè in quel momento, rabbia, dolore e sete di sangue era quello che lei lasciava vedere. Marton con tristezza guardò sua sorella e nei suoi pensieri si domandava: perché assassino? Certo non era uno stinco di santo quello era vero, in fondo era un boia, uccideva i condannati a morte e se li mangiava e in fondo era sopravvivenza oltre che essere il suo lavoro però mai nella sua vita aveva ucciso un innocente, quindi perché? Fu allora che ricordò di Leon, magari egli aveva manipolato i ricordi della sorella per fargli credere che era un mostro? Tutto era incerto tranne una cosa, sapeva che con le parole non sarebbe bastato a placarla e in cuor suo temeva che doveva combatterla.
<Signorina Lancaster! Che cosa ti prende? Potevate ferire qualcuno!>
<Tu stai zitta vecchia e non ti immischiare! Non mi importa cosa cazzo volete, però vi avverto se provate a intralciarmi state certi che vi ammazzo! Lui deve morire per mano mia!>
Rimasero scioccati dall'atteggiamento così violento di Yumè, l'odio che aveva in corpo era tanta che temevano il peggio. Yumè non ci pensò due volte e iniziò a caricare verso suo fratello, allungò la mano e schioccò le dita per attivare non i fulmini ma le fiamme, indirizzandole verso Marton, quest'ultimo neanche si spostò e aprendo la mano era come se stesse inghiottendo l'attacco.
<Maledizione Lancaster fermati!>
La Pro-Hero Mother stava per intervenire quando tutti vennero bloccati dai tentacoli di Altitudo impedendo così che essi potevano in qualche modo interferire con il combattimento.
<Se noi fossimo in voi, restate immobili e non intervenite, altrimenti noialtri prenderemo misure drastiche>
<OI PEZZO DI STRONZO VEDI DI LIBERARCI! MALEDIZIONE REQUIEM NON FARE CAZZATE!>
Marton era sorpreso, non si immaginava che questo Altitudo potesse essere così autonomo e muoversi senza un comando, a differenza del suo. Riprese lo sguardo verso sua sorella che continuava ad attaccarlo in lontananza, fiamme, ghiaccio e fulmini a intervalli regolari. Precisi e forti ma facili da contrattaccare, a lui bastava usare l'appetito del suo Gaulenis per bloccare ogni attacco. Si morse le labbra e i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime fino a che, non scesero nel suo viso.
<Smettila>
Sussurrò Marton, faceva male molto male assistere all'odio della sua amata sorella. Non sapeva cosa fare, doveva attaccarla? Rimanere fermo? Insomma cosa?
<Ti prego... Smettila...>
<Sì certo come no, pensi che piangendo mi possa impietosire per un mostro orrendo e spietato come te?! Questa è la tua fine!>
<MALEDIZIONE YUME'! CREDI CHE QUESTO RISOLVA TUTTO? COSA TI HA DETTO LEON PER DETESTARMI COSI'? SVEGLIATI! QUESTA NON SEI TE! >
Gli attacchi smisero, Yumè abbasso lo sguardo e i capelli argentati gli ricoprirono il viso. Le sue spalle iniziarono a muoversi e si udì una risata cupa e grossolana, porto le mani allo stomaco per reggersi e quando alzò lo sguardo i suoi occhi, che prima erano dorati, avevano una sfumatura verdognola.
STAI LEGGENDO
- L'apparenza inganna - Bakugou Katsuki BNHA x OC
FanfictionA volte due strade, due mondi completamente differenti si incrociano, due destini legati da un filo rosso. Una ragazza con una Unicità propensa per essere una Villan combatte per dimostrare al mondo che chiunque può essere un Pro-Hero, un ragazzo ar...