Capitolo 3.C: Amata verità

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Grida, sangue e corpi mutilati in quei stretti corridoi. Altitudo e i suoi fratelli stavano compiendo una vera e propria strage di sangue, chiunque gli si parlasse incontro non veniva risparmiato, venivano uccisi freddamente o nei peggiori dei casi mangiati dai grossi tentacoli pieni di bocche fameliche, i cinque fratelli si erano separati in quel grande posto che sembrava un vero e proprio labirinto per trovare sia una uscita ma anche la figlia del dottor Lion ovvero colui che gli aveva donato a loro la vita. Tutti erano collegati da un piccolo tentacolo di Altitudo, così potevano comunicare tra di loro mentre si "divertivano" e di certo questo loro divertimento, per modo di dire, non era passato inosservato ai piani alti dato che essi erano ubicati nei meandri più bassi del grande laboratorio.
<Ti avevo avvisato che prima o poi si sarebbe ribellata come suo fratello>
Disse un uomo in camice da laboratorio con indosso una maschera che gli copriva il volto dalle fattezze di corvo intento a guardare il grosso monitor davanti.
<Non mi interessa! Fai aprire tutte le celle e gabbie! Non devono superare il blocco F! Mai avrei immaginato che possedesse tale potenza e che addirittura potevano uscire dal suo corpo>
Disse con voce ferrea ma allo stesso tempo preoccupato Lion.
<Sai sì che è tutto inutile? Ti conviene scappare prima che ti trovino, l'esperimento di per sé è in successo da questo punto di vista: hai creato l'essere che desideravi anche se ti si è ribellata e vuole la tua testa, come si vuol dire: tale fratello tale sorella>
<Zitto Aramathis! ... Hai ancora con te il dispositivo dimensionale?>
<Con me? No, è nel mio ufficio e ti conviene fare in fretta uno di loro ha appena superato il  blocco C>
Lion sbatté le mani sulla sua scrivania, stava sudando freddo e stava temendo per la sua vita.
<Che cosa?! Mostramelo nel monitor ora!>
Di quale creatura parlava? Del più intelligente tra i sette dopo Altitudo che non si faceva scrupoli a uccidere gli esseri inferiori che egli riteneva come insetti: Teporis.
<Fratello Altitudo sono nel blocco C, credo che questi sono gli uffici. Rimarrò qua per un po' se non ti dispiace>
<Fai come credi, se trovi qualcosa di interessante avvertici>
Teporis in quanto a intelligenza era superiore, scaltro ma era incompleto poiché aveva avuto un diverbio con Altitudo che gli costò caro, molto caro: la perdita di in corno. Fisicamente non era potente o veloce ma erano le sue arti magiche ad essere letali. Entrò con molta facilità negli uffici baipassando il sistema che proteggeva l'accesso, appoggiandosi di tanto in tanto al suo fidato bastone si adentrò e iniziò a leggere fascicolo dopo fascicolo. In poco tempo aveva già memorizzato tutti i dati di ogni personale e delle cavie che erano in ogni settore del laboratorio e mandò le informazioni ai suoi fratelli, mentre si dirigeva verso l'uscita notò una porta diversa con un logo abbastanza strano, avvicinandosi si accorse che serviva sia un pass per entrare che lo scanner di una mano, non pensò molto si allontanò di qualche passo e allungò il bastone per evocare potente fiamme ma per sua sorpresa la porta resistette.
<Una barriera? Ci deve essere qualcosa di molto importante per proteggerla con una barriera anti-magia... Uhmm.. e se tramite evocazione la posso tirare giù?>
<Non serve>
Il settimo peccato si girò di scatto, non aveva percepito nessuna presenza e ora davanti a sé era palesato un uomo dai capelli violacei in camice da laboratorio con una maschera da corvo, si mise subito in posizione di attacco puntandogli il bastone ma l'uomo alzò le mani in segno di resa.
<Non sono qui per combattere e sì sono io il creatore della barriera, quello è il mio ufficio devo solo prendere una cosa e se vuoi puoi anche entrate, del resto quello che fai per me è irrilevante peccato Teporis>
Sgranò gli occhi sorpreso
<Tu sai chi sono?>
<Certo, fai parte come i tuoi fratelli di un progetto e se vuoi ti darò anche i documenti e un piccolo regalino per farvi uscire da qui, in cambio però voglio solo che mi promettiate una cosa>
<Che cosa? E cosa pensi che ti dia ascolto?>
<Non volete la libertà?>
Teporis all'udire quelle parole rimise il bastone al suo fianco e fissò quell'uomo incerto di accettate o meno le sue condizioni.
<Parla>
<Promettermi solo che voi sette terrete al sicuro sia R3Q13M che la figlia del professore>
<Tutto qui?>
<Tutto qui, avanti la barriera è sciolta, prego accomodati>
Lo studio era enorme, pieno di scaffali di libri vecchi e nuovi, di ogni genere e di ogni tipo di lingua e al centro dello studio cosa che risaltava all'occhio, un gigantesco telescopio. Lo scienziato andò verso quello che sbraca essere la sua scrivania e prese due oggetti: un enorme libro nero e una piccola scatola ottagonale che poi lanciò quest'ultima al peccato.
<Usate questa per uscire, è un varco dimensionale da me creato e la bambina è nel blocco A sezione12 sotto stretta sorveglianza, spero di rincontarvi presto>
<Perché ci aiuti?>
Lo scienziato inclinò la testa da in lato e poi iniziò a ridere.
<Voglio solo vedere come si svolgerà la situazione, adoro vedere gli umani in preda alla disperazione e tirare i fili dietro le quinte, non so se mi spiego>
<Aspo, non sei umano? Cosa sei allora?>
<Chissà la prossima volta te lo dirò, non avete molto tempo a disposizione meglio andare... Ah prima che mi scordi, nel mio PC ci sono i vostri file se io fossi in te gli darei un'occhiata, con permesso ho altro da fare, il mio tempo in questo posto è scaduto>
Il settimo peccato non fece tempo a fermarlo che egli si dissolve in una nube viola con sfumature verdi, nella sua mano aveva ancora quello strano oggetto e si domandava perché lo aveva aiutato, che scopi aveva? Quali erano i suoi fini? Come sapeva della loro esistenza e loro non lo avevano mai visto? Appoggiò lo strano oggetto sulla scrivania insieme al bastone e si sedette sulla poltrona, notò subito che il PC era acceso e cercò i file, quando li trovò li lesse uno ad uno fino a che...
<Fratello Altitudo abbiamo un problema bello che grosso>
<Dicci>
<Non siamo i primi>
<In che senso? Spiegati meglio Teporis>
<Sono nell'ufficio di uno degli scienziati che ha seguito passo dopo passo il progetto della nostra nascita, voi e fratello Gaulenis non siete i primi ad essere nati. La bugia che avevi detto alla mocciosa si è rivelata veritiera, suo fratello è per davvero un mangia-uomini! Da quello che ho letto esistono un altro Altitudo e un altro Gaulenis>
<CHE COSA?!>
<Esatto, lui era la cavia numero uno ed è riuscito a scappare e pare che siamo bloccati in una dimensione, tutte queste cavie sono frutto di scarti non compatibili a vari trapianti di organi del sangue del tipo in questione, solo la mocciosa è stata in grado di accettare ogni trapianto di organo infetto e di conseguenza siamo nati noi, specialmente tu Altitudo>
<Che cosa vorresti dire?>
<Provieni direttamente da suo fratello>
<Dicci in quale blocco stai, stiamo arrivando>
<Blocco C sezione uffici stanza A-02z3, ah so dove è la figlia del dottore lo devo comunicare a Libido che è la più vicina?>
<No, facci arrivare e poi vedremo come comportarsi, intanto memorizzati ogni dettaglio di quei file, stiamo arrivando e manca poco al risveglio di Gaulenis, a breve raderemo al suolo questo posto!>

~Angolo me

Ta-da!
La storia si intensifica ancora di più!
Quindi da quando era bambina che Yumè e il Doc si conoscono.
E voi che ne pensate di questo colpo di scena?
Esistono un altro Altitudo e un altro Gaulenis!
Mi raccomando commentate! Ditemi la vostra perché adoro leggere le vostre teorie sul passato di Yumè!
Supportatemi con una bella stellina e ci vediamo al prossimo capitolo!
Un abbraccio

~Himpera

- L'apparenza inganna -  Bakugou Katsuki BNHA x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora