Capitolo 22: Forte Sagass si avvicina!

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 ~Notifica dell'Autore ~

Inanzi tutto chiedo scusa per la pessima qualità dell'immagine, dato che è stato disegnato su foglio A3 e quindi il cellulare non è riuscito a massimizzare la qualità, quindi vi scrivo ogni personaggio a partire da sinistra! Tenente Colonello: Wizza ; 2° Luogotenente: Margot Chandelier e suo figlio Nentephentix ; Pro-Hero n°3: Mastro di Chiavi B.D ; Boia Blood Wing: Marton Lancaster ; Assitente e Patner di Marton: Corrin. Detto questo, vi lascio alla storia che ci tengo a precisare è qualche giorno prima del Torneo delle Unicità.

Premetto a dire che sono oltremodo pessima a descrivere come è fato Forte Sagass... Chiedo venia!


A 1.303 Km dal Giappone, più precisamente sopra il Mar Giallo a 40.000 piedi nascosto tra le nuvole si aggirava una enorme aeronave, estremamente peculiare la sua fusoliera larga di 1550 metri quadri che ospita una fortezza in stile medievale, dotato persino di giardini interni, possedendo otto propulsori (quattro per ogni lato) con una potenza di spinta di quasi 55.000 km ed equipaggiata con gli armamenti militari all'avanguardia. La parte sottostante della fusoliera sono attaccate quelle che sembrano di aspetto e peso a delle gigantesche catene, esse sono collegate alla parte inferiore della struttura della fortezza dove appunto vengono ospitati i peggior criminali, serial killer del mondo. Questa è la prigione volante Forte Sagass.

Proprio nelle prigioni, dove si sentivano lamentele, pianti e grida si aggirava forse l'individuo più pericoloso della prigione, il boia Blood Wing. Nessuno aveva accesso alla prigione sottostante solo i due Luogotenenti e l'Ammiraglio stesso, gli altri membri dell'equipaggio avevano accesso vietato, immaginatevi una prigione in stile medievale con tutte le attrezzature di tortura possibili e immaginabili, l'ambiente tetro, spaventoso ed estremamente pericoloso, ecco come erano le prigioni sottostanti. Ma non dilunghiamoci molto! Tra i corridoi che ospitavano le celle con esse i detenuti si aggirava con passi pesanti e lenti, il Boia che puntualmente con un taccuino in mano controllava i detenuti, molto alto con capelli color cenere, occhi gialli, labbra sottili e una sigaretta accesa con uno sguardo annoiato, di corporatura ben messa, vestito con un soprabito tra il nero e il blu scuro, jeans chiari e anfibi rigorosamente non allacciati. Mentre camminava e osservava senza emozioni ogni cella, i detenuti si allontanavo dalle sbarre e nel loro volto era impresso la pura paura, il perché è presto detto. Blood Wing aveva un modo molto particolare nel trattare con i detenuti, specialmente gli ergastolani e i condannati a morte, li torturava e poi li mangiava. Già avete sentito bene, li mangiava!  Per lui era sopravvivenza, per l'Ammiraglio, un modo efficace per il problema di spazio. Ordunque mentre camminava e ispezionava le celle, si fermo alla numero 350, dalla sua tasca estrasse un mazzo di chiavi e prese quella maestra per aprire la cella, il detenuto accortosi che la cella veniva aperta iniziò ad urlare, impricare e a piangere. Ormai tra i detenuti era noto, quando il Boia apriva una cella stai pur certo che non vedevi il giorno seguente.

<No ti prego! Non ho fatto nulla!>

Blood Wing sbuffò, chiuse dietro di se la cella e fisso inclinando la testa di poco quello scarto della società. Mise le mani dentro le tasche dei pantaloni e iniziò a camminare verso il detenuto 350 mentre dalla sua schiena iniziava a sgorgare sangue e a schizzare ai laterali per formare due ali distorte rosse, in esse dagli squarti apparivano delle bocche e al centro della sua schiena apparve un occhio color magenta.

<Non rompere le palle, dopotutto sei un condannato a morte e a breve dobbiamo portare qui un altro coglione come te, quindi fai il bravo e vedi di seguirmi che oggi mi girano particolarmente i coglioni>

Non diede il tempo di far rispondere il detenuto che le sue ali deformandosi e modificandosi in tentacoli rossi non presero il povero che si dimenava come non mai. A Blood Wing gli venne il tic nervoso e una vena sulla sua tempia stava pulsando, ergo si stava incazzando.

- L'apparenza inganna -  Bakugou Katsuki BNHA x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora