Capitolo 31

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Marton era ancora sovrappensiero, cercava di ricordarsi dove e quando aveva incontrato quel medico che in quel momento stava curando sua sorella, più ci pensava e più non ci veniva accapo. Era seduto, ancora con i vestiti strappati per via dello scontro e la voglia di accendersi una sigaretta lo stava torturando però si doveva trattenere dato che stava nel reparto medico dell'Accademia, si era messo le mani nei capelli e fece un sospiro fino a che davanti a lui non vide un bicchiere di caffè fumante, alzando lo sguardo vide Mono-Lù mentre gli dava un sorriso accennato.

<Ah... grazie non dovevi>

<Tranquillo, posso sedermi accanto a te?>

<Certo>

Mono-Lù si accomodò accanto a Marton, anche se in apparenza era tranquilla e serena dentro di lei un tumulto di emozioni la pervadono, come conosceva suo padre? Perché aveva Requiem in braccio tutta ferita? Realmente era il fratello maggiore della sua migliore amica? Ma soprattutto, perché Requiem non gli aveva detto nulla? Eppure da sette anni si conoscevamo... Mono-Lù si fece coraggio e guardò Marton prima di avere dei ripensamenti: era molto alto e si notava la grande somiglianza con Requiem, il taglio degli occhi soprattutto. Pensò che presso a poco dovesse avere sulla trentina d'anni per via dei capelli brizzolati senza contare che togliendo le innumerevoli ferite era pure messo abbastanza bene, in quel momento le sue guance si riscaldavano "che vado a pensare in un momento del genere?!" pensò nella disperazione Mono-Lù al che non si accorse che stava fissando Marton già da qualche minuto al quale non era passato inosservato.

<Se devi dirmi qualcosa sputa il rospo>

<Oh... perdonami non volevo... ehmm se vuoi posso curare le tue ferite mentre aspettiamo il Doc>

Marton si girò per guardarla e alzò il sopracciglio.

<Dimmi, hai una Unicità o è il tuo talento?>

<Talento? No, fa parte della mia Unicità aspetta un attimo>

Mono-Lù si alzò e si mise davanti a Marton che in quel momento aveva appoggiato il bicchiere su una sedia accanto, poi Mono-Lù posizionò le sue delicate mani a qualche centimetro di distanza sulle ferite che Marton riportava sul petto e dal palmo delle sue piccole mani iniziò a fuoriuscire del liquido cristallino che andando in contatto con le ferite di Marton non iniziarono a chiudersi, l'intero processo durò pocchissimo tempo dato che se sfiorava ancora lei stessa avrebbe riportato tali ferite nel suo esile corpo.

<Davvero impressionante, acqua in grado di curare. Per come ti vedo leggermente affaticata non la usi spesso vero?>

In effetti cerco di usarla solo in casi di emergenza dato che mi consuma molta stamina, ecco signor Marton posso chiederti come fai a conoscere mio padre?>

Ci fu un momento di silenzio, Marton non era certo di voler rivelare la cruda storia tra lui e il dottor Leon, era ancora sorpreso del fatto che quello psicopatico potesse avere una figlia che per quel poco tempo standogli vicino fosse così di buon cuore e in più era estremamente legata a sua sorella. Prima di addentrare a un argomento molto delicato che portava senza ombra di dubbio a terribili ricordi Marton decise prima di farle alcune domande per vedere se si poteva fidare della ragazza.

<Hai detto che ti chiami Mono-Lù giusto?>

<Si signore>

<Cristo santo, non sono così vecchio... Comunque prima che ti rispondo alla tua domanda, dimmi un po'... Coma hai conosciuto mia sorella?>

- L'apparenza inganna -  Bakugou Katsuki BNHA x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora