④ Inverno: il seminterrato

3.5K 318 27
                                    

Taehyung si stese sul morbido divano in pelle anni '80, che aveva saggiamente rivestito con una coperta rossa in cotone e sospirò amareggiato con lo sguardo rivolto alle travi in legno del basso soffitto.
L'odore di muffa non aiutava per niente ad alleggerire il macigno dell'ansia che in quel momento avvertiva sul proprio petto.
Mise una mano sotto il capo per rialzarlo leggermente e girarsi verso la cestina nella quale dormiva la canina. Aveva scelto lei quel posto, proprio di fianco al divano per osservare il padrone e addossata al muro, accanto il grande scaffale bianco sul quale erano ordinate le cose più preziose che il ragazzo avesse, in modo da fare la guardia.
Taehyung non stava comodo in quella posizione, anche se in realtà non ne esisteva una adatta per lui in quel momento: era veramente troppo agitato.
Si alzò a sedere e scrutò il tavolino da fumo di fronte a sé: lì aveva poggiato le provviste e continuava a pensare se ne fosse portate poche, ma oramai era tardi. Il suo nuovo coinquilino sembrava sul punto di aprire gli occhi nel momento in cui il ragazzo era sceso e non aveva alcuna intenzione di soddisfare la propria curiosità riaprendo quella botola.
<<Magari però socchiuderla e sbirciare non sarebbe male.>>
Pensò, ricredendosi immediatamente.
La verità è che si stava pentendo amaramente di non essere rimasto a casa dopo quella nevicata, adesso c'erano troppe cose in ballo e lui non sapeva come gestirle tutte insieme. Seguitava a maledire il suo novello spirito da crocerossina, rendendosi sempre più conto del guaio in cui si era invischiato con le sue stesse mani. I pensieri negativi di ciò che sarebbe potuto succedere iniziarono a rodere tutta la sicurezza che aveva posseduto da quando aveva ammanettato l'alpha, fino a quell'istante:
<<Io non so quanto è forte, potrebbe rompere le manette, anche se in effetti sembrava stremato e non credo abbia tutta la forza necessaria.
Io però gli ho lasciato ben cinque pezzi di carne essiccata: sono troppi e potrebbe rimettersi prima che io possa immaginare. Potevo dargli un po'meno cibo, maledizione! Addirittura sarebbe stato meglio lasciarlo digiuno, così, per sicurezza.
Però in quel modo non si sarebbe mai potuto rimettere in sesto e lasciarmi in pace.
E se sentisse lo stesso il mio odore perché il dosaggio di inibitori dell'odore che mi serve è cambiato? Io non posso saperlo, dato che non incontro alpha da anni. Però se così fosse, durante l'ultimo calore mi sarei ritrovato assediato. È anche vero che da questa stanza è difficile che escano odori di qualche tipo->>
Come una pallina di neve diventa man mano una valanga, così i problemi che a Taehyung sembravano inizialmente insignificanti divennero questioni insormontabili, caricati di timori ad opera della sua bassa autostima.
Si sdraiò nuovamente con la voglia di addormentarsi e svegliarsi solo quando tutto sarebbe finito e venne cullato dal neon che sfarfallava verso una serie di sogni ambigui.

Si svegliò, non capendo bene quanto tempo fosse passato, ma con la sicurezza che fuori stesse nevicando più che sull'Himalaya dato il rumorosissimo vento che sentiva soffiare. Guardò l'orologio sulla parete: << L'una e un quarto? Ho dormito tantissimo!>>
Effettivamente aveva diverse ore sonno arretrato a causa della caccia notturna che aveva praticato fino alla notte prima.
Si tirò su e incrociò le gambe sul divano, strusciandosi gli occhi che in quel momento sentiva più gonfi rispetto al solito.
Dopo un minutino si mise in piedi e decise di controllare la situazione al piano superiore.
Salì lentamente le scalette di legno per arrivare all'apertura e riuscì a non farle scricchiolare, poi sfilò delicatamente il chiavistello: adesso la serratura era sbloccata, rimaneva solo da alzare il tutto, ma Taehyung non ci riuscì per un bel po'. Si era bloccato e sentiva il cuore martellare, prima nel petto, poi in gola. Dovette fare almeno un paio di respiri profondi prima di calmarsi quanto bastava per far cessare il tremolio delle sue mani.
Con il cuore che gli scoppiava, portò la mano sulla botola e la sollevò per meno di un millimetro. Una minuscola striscia di luce calda filtrò dall'apertura, ma non era sufficiente nemmeno a intravedere il pavimento, figurarsi spiare l'alpha.
Resosi conto di ciò, prese tutto il coraggio che aveva e fece ancora forza sul legno per aprirsi almeno uno spiraglio degno di tale nome e questa volta ce la fece: l'apertura, di un centimetro circa, gli consentiva una perfetta visuale di quasi tutta la stanza esclusa la porta d'ingresso, dato che dava le spalle a quest'ultima. Cambiando angolazione della testa riusciva anche a vedere leggermente più sù o leggermente più giù, inoltre poteva a sentire distintamente i rumori nella stanza, in particolare un lieve russare: il suo ospite doveva essere nel mondo dei sogni.
Contento matto e rincuorato, spalancò l'entrata e uscì attentamente.
Con prudenza si avvicinò al letto e notò che la carne era sparita.
Osservando ulteriormente il ragazzo, si rese conto di averlo lasciato in una posizione del tutto diversa da quella attuale e anche il ritmo e la profondità del respiro era cambiata: se prima si trattava di un flebile respiro superficiale, adesso quel marrano stava quasi russando alla faccia sua.
A Taehyung venne un'improvvisa voglia di buttare fuori di casa quel marmocchio a calci: si era preso un mezzo infarto per un ragazzino che mangia e dorme a sbafo. Fantastico.
Sperando che avesse un sonno spaventosamente pesante, scostò un poco la coperta dalle gambe, per controllare che la ferita non stesse sanguinando e macchiando il suo materasso. Fortunatamente per Taehyung, le sue lenzuola erano bianche come prima e poté tirare un sospiro di sollievo.
Si diresse verso la dispensa della cucina e prese altra carne essiccata, questa volta tre pezzi e glieli incastrò nella testiera del letto, a meno di un centimetro della sua mano destra.
<<Chissà se ai lupi di città la carne basta per sopravvivere.>>
Si chiese, fermandosi un attimo a riflettere davanti al letto.
Era ormai sicuro che venisse da una città nei dintorni, poiché era vestito troppo leggero per affrontare l'inverno di quei luoghi.
Mentre rifletteva, in modo probabilmente involontario, iniziò a fissare l'inquilino e a farsi mille altre domande su di lui.
Sembrava un tale mostro nella testa di Taehyung, ma, una volta che se lo trovava di fronte, il suo terrore si ridimensionava e iniziava quasi a voler instaurare un rapporto con lui. Dopotutto sembravano avere circa la stessa età e Taehyung non incontrava spesso coetanei. Più precisamente non incontrava nessuno da anni: l'ultima persona alla quale era stato a meno di dieci metri di distanza era il medico che gli aveva fornito le sue pillole per mascherare l'odore di omega.

Restò ancora lì a riflettere su un modo per far bere l'alpha e, dopo l'ennesima volta che spulciava fra gli sportelli della cucina, trovò finalmente una cannuccia abbastanza lunga da arrivare vicina al cuscino, se inserita in un bicchiere con l'acqua e il suo ego si gonfiò un gocciolino per aver trovato almeno una soluzione a uno dei problemi che lo affliggevano.
Concluso il suo proposito, finalmente riuscì a soddisfare anche la sua curiosità di sbirciare dalla finestra; davvero non aveva idea di come si facesse a dormire beati con il baccano che quel vento stava producendo.
Non fece neanche in tempo a chiederselo che una voce assonnata lo smentì prontamente:
<<Sei tornato.>>



SceneryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora