③⑦ Primavera: brezza

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Dormirono abbracciati per tutta la notte: Taehyung stava supino e aveva le mani mollemente intrecciate appena sotto il capo del minore, mentre Jungkook era sdraiato a pancia in giù, con la testa sul petto dell'omega e gli cingeva la vita.
Erika si era raggomitolata ai loro piedi una volta finito tutto quel movimento sul materasso, precedentemente inadatto al suo sonno.

Si svegliarono entrambi presto quella mattina, affamati come leoni e uscirono a cacciare ancora prima del levare del sole.
Taehyung, prossimo al calore, sentiva già dentro di sé che iniziare a fare scorte di cibo per almeno un paio di giorni sarebbe stata una buona idea, così prese anche qualche coniglio da farsi cucinare dal suo alpha, nel frattempo che lui non era in condizioni di autosufficienza.
A colazione conclusa, i timidi raggi del sole primaverile cominciavano a sbucare da dietro il boschetto, riscaldando l'aria e la terra, ma soprattutto i musi soddisfatti dei due lupi sazi.
Erano seduti uno di fianco all'altro a mo' di sfingi, con i musi che si cercavano di tanto in tanto per darsi un buffetto o anche solo una timida leccata sul naso.
I loro occhi passavano dallo scrutare il paesaggio all'osservare il compagno. Solo a volte li chiudevano, in particolare quando cominciavano a fiutare gli odori circostanti.
Fra quelli, il profumo di Taehyung stava diventando il più forte di tutti, segno che il calore si sarebbe manifestato entro un massimo di due giorni. Jungkook si sentiva sempre più agitato all'idea: non aveva mai trascorso il calore con nessuno e non sapeva assolutamente niente di quello che sarebbe accaduto con precisione, né di come avrebbe potuto reagire. Se da un lato aveva paura di perdere il controllo del suo lupo per la troppa intensità del profumo dell'omega e fargli del male, dall'altro temeva di non essere abbastanza alpha per soddisfare le dilui esigenze in quel periodo particolare.
La mattinata procedeva e i due lupi non erano minimamente intenzionati a rientrare in casa.
Il sole dorato illuminava coi suoi raggi tutta la collina, rivelando i colori vivaci di quella primavera inoltrata.
Un venticello leggero si levò e iniziò a soffiare contro di loro, portando suoni e odori. Un odore nello specifico.
Taehyung si alzò e si diresse verso casa senza fare alcun cenno al compagno, che si stupì di quella mancanza, dato che di solito lo avvisava anche se stava per fare un passo.
Jungkook lo seguì dopo qualche minuto per accertarsi che fosse tutto a posto e quando rientrò in casa sulle sue due gambe lo trovò già vestito come se dovesse uscire.
<<Che fai Hyung?>> Gli domandò per prima cosa. <<Andiamo da qualche parte?>> Concluse.
<<Fra poco verrà a trovarmi una persona a cui sono stato e sono tutt'ora molto legato.>> Iniziò. <<L'ultima volta che l'ho visto però non mi sono comportato bene con lui, quindi credo che sia arrabbiato con me.>> Continuò. Si avvicinò al più piccolo guardandolo negli occhi scuri. <<Mi fido di lui e non farebbe del male ad una mosca, perciò tu ora promettimi che non ti intrometterai.>> Prese la sua mano e la baciò lentamente.
<<Hyung ma è quel tuo amico che ti ospitò un paio di giorni quando io ero qui ancora da poco?>> Chiese col cuore che già veniva consumato dalla gelosia.
L'ultima volta che era stato da lui era tornato completamente pieno del suo odoraccio di beta e con vestiti non suoi addosso.
Jungkook non voleva che venisse a trovare il suo compagno: si sentiva minacciato dal lungo periodo di conoscenza dei due e da tutta la preoccupazione per lui che traspariva dalla voce di Taehyung. Tuttavia, razionalmente parlando, non poteva e non voleva negare alcuna libertà al suo amato e così, mettendo a tacere ogni sentimento irrazionale che con morbosità voleva Taehyung come proprietà esclusiva del suo alpha, Jungkook rispose: << Non mi intrometto, promesso Hyung.>>
Il volto del castano si illuminò di una luce diversa e i suoi occhi lo guardarono con una gratitudine e un amore che il minore non aveva mai visto nello sguardo di nessuno. Il suo viso radioso si avvicinò a quello del più piccolo per lasciargli un bacio delicato sulla gota e un altro sulle labbra.
Un <<Ti amo>> detto sottovoce uscì dalle sue labbra a cuore e per Jungkook fu l'ennesima conferma che la sua gelosia non aveva il minimo fondamento nella realtà concreta.
<<Ti amo.>> Rispose il moro con il medesimo tono, mentre gli baciava la fronte.
L'alpha sarebbe sempre rimasto dalla parte dell'omega come suo alleato e Taehyung comprese il fatto in quel preciso istante, sentendosi subito
rassicurato riguardo a qualunque cosa potesse succedere nell'arco di quella giornata.
Non aveva infatti la minima idea del perché Ten si stesse dirigendo verso casa sua, ma di sicuro si immaginava ci sarebbero state delle tensioni, data tutta la situazione. Sperava solamente che in quei mesi la sua rabbia fosse almeno un poco sbollita. Ad ogni modo era tentato di chiedere a Jungkook di allontanarsi per un poco, timoroso delle cose che il beta avrebbe potuto dire o fare che avrebbero potuto rompere la giovane armonia fra i due compagni, riempiendola di sospetti e bugie.
C'erano ovviamente delle omissioni da parte del castano che riguardavano tutto l'accaduto, ma l'omega non se la sentiva ancora di rivelare determinati dettagli della sua relazione con Ten: da un lato perché al momento non aveva ancora capito come fossero mutati i loro rapporti, dall'altro perché si vergognava terribilmente del modo con il quale si era comportato e non voleva che il moccioso sapesse che persona orribile era stata nel incedere così facilmente sulla via che più gli era convenuta, senza minimamente mettere in conto i sentimenti del beta.
Gli venne ancora da piangere e Jungkook se ne accorse, così lo strinse forte a sé e cercò di farlo parlare.
<<È quello che ti ha riportato le pillole e poi se ne è andato subito Hyung?>>
Chiese interessato.
Il castano sussurrò un pesante <<Sì>> e poi tirò su col naso.
Sapeva che Jungkook non era uno sciocco e si era immaginato la verità, non aveva tuttavia idea quanto di quello che si era figurato fosse reale e quanto no.
Adesso però non era proprio il momento di indagare la questione.
Il castano sciolse quell'abbraccio e si asciugò un occhio leggermente umido.
<<Dai Kookie vestiti.>> Gli suggerí a malincuore. Dopodiché lo osservò rimettersi maglia e jeans.
Sistemarono un po' l'appartamento dal disordine che si era creato e fecero uscire la canina a fare i bisogni, poi aspettarono sul divano, leggendo i fumetti che Jungkook si era portato dal piano di sotto.

Una mezz'ora più tardi sentirono Erika iniziare ad abbaiare e poi guaire e fare le feste a una persona conosciuta.

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