<<Sai che non puoi più tornare al paese, sì?>> Gli domandò Ten con durezza.
Taehyung si asciugò il viso e tirò su col naso.
<<Nemmeno per comprare un po' di latte.>> Rispose mentre alternava il proprio sguardo da un piede all'altro.
<<No Hyung, lo sai.>> Si limitò a rispondere.
Il castano si tirò indietro con la schiena e alzò gli occhi al cielo.
<<Non c'è rimasto più nessuno che->>
<<E invece sì, altrimenti non lo saprei.>> Lo interruppe. <<Hai rischiato grosso a farti vedere in giro Hyung. Chi mi ha informato ti ha voluto bene e l'ha detto solo a me.>> Lo informò.
<<Chi è stato?>> Domandò curioso il più grande, voltandosi verso di lui.
L'altro lo guardò sdubbiato, palesemente non intenzionato a rispondere.
<<Per ringraziarlo la prossima volta... o ringraziarla.>> Gli mostrò un sorriso beffardo, seppure triste.
<<Kim.>> Gli disse sorridendo a sua volta
<<Non mi hai detto molto.>> Affermò tornando a scrutarsi le scarpe.
<<Non che tu ti stia impegnando per farmi vuotare il sacco.>> Continuava a osservarlo, mentre i suoi occhi si riempivano di malizia.
Taehyung si girò e colse immediatamente il significato di quelle parole.
<<Smettila Ten.>> Parlò con voce severa. <<Non abbiamo più 18 anni. Certi giochetti non li voglio più fare.>> Si alzò e si allontanò da lui.
<<Dai, dove vai? Vieni qui.>> Si mise in piedi a sua volta e lo seguì per appoggiargli la mano sulla spalla sinistra. <<Non devi fare nessun giochetto, torna a sedere per favore.>> Gli disse con un tono morbido, convincendolo.
Si rimisero sulla panca, dando le spalle alla casa, ma stavolta più vicini.
Taehyung lo scrutò con una luce diversa negli occhi: il luccichio di un'idea gli era balenato nella testa, ma Ten non si accorse di niente e fu colto impreparato.
Il maggiore si accostò ancora a lui, facendo in modo che le loro spalle si toccassero e gli mise una mano sulla coscia.
Gli servivano assolutamente informazioni sulla situazione del paese, poiché sarebbe probabilmente dovuto tornare a vendere altra carne a Min e Ten ne aveva.
<<Quindi dicevamo->> Cominciò il più grande con voce melense, mentre cominciava ad accarezzargli la gamba. <<Kim eh?>> Spostò la mano piano piano verso l'interno, seguitando con le sue carezze lascive.
Ten lo scrutò pensieroso e una scintilla di furbizia gli balenò nelle pupille.
<<Già: Kim.>> Ribadì un po' spiazzato.
Taehyung passò finalmente all'interno coscia a quel punto Ten cominciò ad arrossire e i suoi occhi a farsi più lucidi.
<<E quanti anni avrebbe questo Kim?>> Lo interrogò, mentre le sue carezze si facevano sempre più spinte e millimetro, dopo millimetro le sue dita si spostavano più su.
Il beta, distratto da quelle attenzioni, iniziò a parlare.
<<P-poco più di te Hyung.>> Disse per poi sospirare in cerca di ossigeno.
La mano del castano seguitava la sua risalita fino al cavallo dei pantaloni dell'altro, che iniziò ad ansimare.
<<E questo Kim poco più grande di me è per caso un alpha?>> Chiese ancora, iniziando a massaggiare con passione il suo membro semi-eretto.
<<A-ah n-no.>> Rispose in un singulto.
Sentì il suo pene indurirsi da sotto la stoffa fine dei pantaloni e iniziò a sfregarlo proprio sulla punta.
<<Mhhh sei bravissimo piccolo.>> Gli sussurrò nell'orecchio l'omega. <<Ma ora dimmi: chi altro è rimasto al paese che sa e potrebbe parlare?>>
<<Ahhh Hyung.>> Mugolò in risposta il corvino.
<< Shhh, rispondimi castorino, poi ti do il tuo premio.>> Gli mormorò sensualmente.
<<I-il figlio dei Lee e-e il fratello di P-Park.>> Ansimò.
<<Jimin?>> Domandò, mentre gli sbottonava i pantaloni.
Il beta annuì.
<<L'ultima domanda castorino:->> Infilò una mano nei suoi pantaloni aperti e la portò attorno al suo membro caldo e turgido. <<Gli altri sono tutti andati via?>>
<<Ahhh t-ti prego Hyung.>> Lo implorò.
<<Rispondi.>> Sputò.
<<S-sí. Per favore Hyun- ahhhh.>> Cominciò a gemere e ansimare mentre Taehyung muoveva la sua mano esperta sulla sua erezione, per poi incurvarsi e, rimanendo seduto, inglobarla con le proprie labbra.<<Mi eri mancato Hyung.>> Sbuffò Ten qualche minuto dopo con il fiatone, mentre si risistemava i pantaloni. <<La prossima volta che vuoi delle informazioni, fammelo sapere.>> Ridacchiò, mentre gli accarezzava una gota.
<<Senza dubbio.>> Rispose freddo il maggiore, mentre si passava una mano fra i capelli arruffati.
<<Che farai adesso?>> Si interessò il beta, pettinandosi anche lui con le proprie dita.
<<Quello che faccio sempre.>> Iniziò il più grande, guardando il panorama davanti a sé. <<Mi nascondo.>><<Kookie? Kookie dove sei?>>
Era già tardo pomeriggio quando rincasò e non trovò il minore da nessuna parte al piano di sopra, così aprì la botola e accese la luce.
<<La luce spenta? Strano.>> Pensò.
<<Biscottino sei qui?>> Domandò ad alta voce, non riuscendo ancora a vederlo.
<<Mhhh.>> Sentì un lamento in risposta, proveniente dal divano e vi si avvicinò, trovando il piccolo raggomitolato su se stesso che dormiva beato.
Sembrava un angioletto e al castano quasi dispiacque di averlo chiamato. Il suo bel viso era rilassato e le sue labbra erano incurvate in un accenno di sorriso. Chissà se stava sognando qualcosa di bello.
Si inginocchiò di fianco al divano per guardarlo da vicino e carezzargli teneramente la testa.
<<Sei bellissimo Kookie.>> Gli lasciò un bacio sulla fronte e si alzò per andarsene di sopra e farlo restare lì tranquillo: nei giorni successivi non avrebbe avuto tutto quel tempo per dormire.
Un mugolio che Taehyung interpretò come <<Stai qui Tae>> uscì dalle labbra del minore, al che il castano tornò indietro e gli si sedette accanto, nell'unico spazio non occupato dal suo corpo.
<<Sono qui biscottino.>> Gli passò una mano fra i capelli e l'altro si girò a pancia in su per muovere le sue braccia verso lo Hyung come un bimbo piccolo fa con la mamma quando vuole farsi prendere in collo.
Nel momento in cui girò completamente il suo viso verso quello del castano, dei segni di lacrime dalla parte che stava appoggiata al cuscino comparirono alla sua attenzione.
Taehyung ci passò sopra il pollice.
<<Kookie hai pianto.>> Disse stupito con un tono che stava a metà tra un'affermazione e una domanda.
<<Mh sì.>> Gli confermò il moro oramai sveglio, strusciandosi gli occhi. <<Non so perché, ma prima mi sono sentito tanto triste Hyung.>> Spiegò, mentre si metteva a sedere a gambe incrociate.
<<Prima quando?>> Chiese apprensivo.
<<Mhh poco dopo che tu sei uscito con il tuo amico.>> Gli disse.
Taehyung capì subito di cosa si fosse trattato, ma non voleva spiegarglielo in quel momento per non farlo preoccupare inutilmente. Uno dei lati negativi dell'essere stato morso era proprio questo: il compagni potevano sentire le emozioni l'uno dell'altro e l'omega adesso non poteva mentirgli su molte cose.
<<Adesso stai meglio?>> Si preoccupò.
<<Sì Hyung grazie.>> Lo rassicurò. <<Tu invece hai fatto pace col tuo amico?>> Lo interrogò con interesse.
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Scenery
Teen Fiction[Conclusa il 30/04/2019] Taehyung è un mite lupacchiotto che da tempo ha lasciato il proprio branco di origine, prediligendo una vita solitaria sulla cima di una collina. Le sue tendenze all'ascetismo vengono però sovvertite all'arrivo di Jungkook. ...