①③ Inverno: confessioni

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La neve aveva smesso di cadere già dal tardo pomeriggio su quella collina solitaria, tuttavia il vento non accennava a volersi calmare e continuava a produrre il solito fastidioso rumore da ore e ore.
Taehyung aveva rischiato di farsi scoppiare il cervello quando era uscito per ripulire dalla neve un po' troppo alta i dintorni della casa.
Era rientrato completamente stordito e gli ci era voluto un po' per liberarsi di quel fischio insopportabile che gli era entrato nel timpano.
Jungkook nel frattempo continuava a seguire il consiglio del coinquilino e se ne stava sdraiato supino sul letto, stavolta però con i polsi liberi e un'importante nuova informazione nella testa.
<<Taehyung tu sei un omega?>> Chiese, così a bruciapelo.
L'altro, rientrato da poco, con la voglia di vivere sotto le suole delle scarpe, andò vicino all'amputarsi un piede con la pala, sconvolto da una simile richiesta.
<<Perché ti interessa?>> Sviò momentaneamente la questione.
<<Io non so se sono un omega e volevo informazioni da te, sempre se ne conosci.>> Dichiarò con innocenza.
<<Non sei un omega Jungkook, anzi ti dirò di più: stai diventando un alpha.>> Rispose il castano.
<<Dunque anche tu senti questo strano odore eh?>> Domandò il più piccolo.
L'altro gli rispose molto onestamente:<<L'ho sentito dalla prima volta che ti ho visto, ma evidentemente la tua ghiandola doveva ancora maturare e per un periodo non hai più profumato in questo modo.>>
<<Quindi a te piace questo odore Hyung?>> Lo interrogò il piccolo con interesse.
Taehyung arrossì, fortuna che l'altro era straiato e aveva una visuale limitata.
<<Mi fa ancora paura.>> Ammise.
<<Hyung anche a me.>> Si associò l'altro. <<Fino ad ora tutti avevano sempre pensato fossi un omega, anche se in realtà non sono ovviamente mai andato in calore.>> Spiegò.
<<Può capitare che lo sviluppo si arresti per qualche tempo e poi riparta normalmente.>> Rispose il maggiore.
<<Sì Hyung, ma nel frattempo io sono sempre stato trattato come un omega.>>
A Taehyung prese un brividino di ribrezzo lungo la spina dorsale e provò compassione per lui.
Jungkook era furbo: voleva far leva sul passato del castano per farlo parlare un po' di sé e scoprire se effettivamente fosse un omega, oppure se ne fosse semplicemente scopato uno la notte prima.
Taehyung però si chiuse comprensibilmente a riccio sull'argomento e volle far vertere la conversazione su altro: ad esempio sul capire a che punto fosse arrivato lo sviluppo sessuale dell'alpha, dato che il castano stava per entrare in calore e doveva capire fino a che punto fosse necessario proteggersi.
<<Riesci a sentire altri odori qui dentro, oltre al tuo?>> Domandò in modo rischioso.
<<Certamente, c'è Erika, poi->>
<<No no, intendo altri odori di persone.>> Azzardò ancora il maggiore.
<<Io Hyung->> Arrossì un poco <<veramente sento anche il tuo.>>
Taehyung si avvicinò.
<<E ti piace?>> Chiese quasi sottovoce, ripagando con la stessa moneta l'inconsapevole sfacciataggine dell'altro.
Jungkook in quel momento credette di stare per prendere fuoco alla pari dei ciocchi di legno che stavano scoppiettando nel caminetto.
<<In realtà non lo sento proprio bene: è debole e non sono nemmeno sicuro sia proprio il tuo. >> Rispose salvandosi in calcio d'angolo.
Taehyung si avvicinò ancora, fino ad inginocchiarsi al lato del letto senza dire una parola.
Gli mise una mano sulla fronte e scoprì che la sua temperatura, prima troppo alta, stava lentamente scendendo.
<<Jungkook ti sei mai trasformato?>> Ruppe il silenzio.
<<Sì, certo.>> Rispose con un fil di voce.
<<Bene, allora oggi pomeriggio andiamo a caccia.>> Propose.
<<Non so come si fa, ma va bene.>> Assentì il minore.
Naturalmente era tutta una scusa di Taehyung per osservargli la dentatura di lupo e vedere se avesse ancora i denti da latte o meno.

Il lupetto bianco, con il naso infilato nella neve, scavava in una tana di conigli per vedere di rimediare la merenda. Concentrato e preciso, sentiva l'odore di un paio di roditori e ne aveva viste le impronte lì intorno.
Arrivato a quasi al suo obiettivo, un forte urto lo fece cadere di lato, mentre colui il quale lo aveva travolto continuava a guardare per aria, rincorrendo con tutta probabilità un piccolo uccello.
Si rimise in piedi e si girò a guardare quel grande lupo nero e pensò che fosse un predatore veramente ridicolo con quella stazza e la poca agilità. Senza contare che era di colore nero su una collina innevata. L'unica cosa che si mimentizzava col manto bianco erano le sue zampe che culminavano con un pelo dello stesso colore: sembrava che avesse i calzini ed era così buffo mentre con quegli occhioni seguiva il piccolo volatile, senza guardare dove andasse.
Infilò nuovamente il naso nella tana, ma l'odore delle prede era sparito, così si sedette sulla neve con lo stomaco che brontolava, per vedere se riusciva a intercettare qualche piccola traccia della loro fuga.
Sentì un guaito e si voltò, dirigendosi verso Jungkook, sicuro che avesse picchiato contro qualcosa.
<<Dopo aver passato tempo con lui, voglio una laurea in infermieristica.>> Pensò.
In effetti si trattava proprio del minore, che, saltellando di qua e di là senza guardare la strada, era andato a finire col muso contro un abete.
Si stava lamentando in un modo che fece sciogliere il cuore al lupetto bianco, che gli si mise di fronte e iniziò a leccargli la piccola sbucciatura, mentre il lupo coi calzini, per facilitarlo, abbassava la testa.
Se qualcuno li avesse visti da lontano, avrebbe sicuramente detto che fossero madre e figlio, per quanta tenerezza mettevano in ogni gesto.

Iniziava a far buio, mentre i due si dirigevano verso casa, il nero dietro e l'omega a fare strada.
Si erano molto allontanati senza nemmeno rendersene conto, per fortuna Taehyung avrebbe ritrovato la strada fosse anche stato dall'altra parte del mondo grazie al suo olfatto sopraffino e alla propria memoria di ferro.
Arrivarono stremati e infreddoliti alla tana e Taehyung fece per ritrasformarsi e riprendere i vestiti, ma c'era il moccioso a guardarlo e se fosse tornato in forma umana in quel frangente, l'altro stavolta avrebbe di sicuro visto tutto.
Imbarazzato, fece segno a Jungkook di guardarsi alle spalle. Capì e si voltò finché non sentì finalmente la voce del castano: <<Ora è il tuo turno marmocchio.>>
Ed entrò in casa.

Taehyung era fritto. L'altro era un alpha fatto e finito: denti, zampe, coda e, vedeva dalla porta socchiusa, anche tutto il resto.
Il suo calore sarebbe iniziato fra meno di una settimana e lo scantinato non rappresentava più un valido nascondiglio per lui.
Che cosa avrebbe dovuto fare?
<<Non ho altri posti in cui nascondermi e non posso di certo tornare da Ten. Non voglio più andare da lui solo per questo motivo.>> Nel frattempo il minore entrò in casa e si piazzò davanti al camino acceso, mentre borbottava qualcosa su quanto odiasse non avere la pelliccia anche da umano.
<<Intanto potrei avvisare questo moccioso, tanto mi sembra affidabile. E comunque alla fine sono solo due giorni, poi potrò prendere i soppressanti.>>
<<Taehyung che fai lì in piedi? Vieni qui?>> E picchiettò il tappeto sul quale era seduto nel punto di fianco a sé.
Il castano uscì repentinamente dai suoi pensieri e gli sorrise, forse per la prima volta da quando si erano incontrati. A Jungkook luccicarono gli occhi di fronte a quel viso, che non aveva mai visto così sereno in tutto quel tempo.
Il maggiore si avvicinò e si sedette alla sua destra a gambe incrociate, godendosi il calduccio del fuoco e la morbidezza dei capelli del più piccolo, che ora erano appoggiati sulla sua spalla sinistra.
Avrebbe desiderato restare per sempre imprigionato in quel singolo istante di tranquillità. Chiuse gli occhi e inspirò l'aria secca che usciva dal camino, l'odore della corteccia umida poggiata lì vicino e il profumo buonissimo del suo alpha che si stava stabilizzando sull'aroma di cannella. Taehyung amava la cannella.
Appoggiò la gota sulla sua testa e mise la mano sinistra sul pavimento dietro il sedere del moccioso per stabilizzarsi e avvicinarsi un po' di più a lui.

<<Hyung profumi di buono.>>

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