④⓪ Primavera: dolce

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Jungkook aveva il bisogno morboso di sapere qualcosa in più su quei due, sul loro tipo di rapporto sia passato che attuale e su chi fosse questo altro ragazzo. Tuttavia non poteva troppo dare a vedere questo desiderio e stava cercando di avere delle informazioni con domande poste con tono più disinteressato possibile.
<<Diciamo pure che abbiamo fatto pace.>> Rispose il più grande accarezzando il viso del minore.
<<Perché avevate litigato?>> Domandò allora Jungkook, inclinando la testa per agevolare l'altro nel coccolarlo.
A quella richiesta a Taehyung tremò la gola e ci mise qualche attimo per decidere se rispondere sinceramente o liquidarlo con un "è una storia lunga".
Scelse la prima strada: era stanco di barcamenarsi tra tutte le mezze verità che gli aveva raccontato e gli sembrò giusto che il suo compagno cominciasse a condividere con lui anche i suoi dolori oltre alle gioie.
<<Sono stato un coglione Kookie. L'ho trattato male.>> L'altro non riusciva a credere che il maggiore gli stesse seriamente rispondendo e iniziò a pendere dalle sue labbra, ascoltandolo come un bimbo ascolta una favola della buona notte. <<L'ho usato dopo che lui mi aveva espressamente detto che lo avevo fatto soffrire.>> Continuò, spostando una ciocca di capelli ribelle dalla fronte dell'alpha.
<<Che vuol dire che l'hai usato?>> Chiese il minore sinceramente confuso.
Taehyung ci mise un po' per formulare una frase di senso compiuto.
<<Mhhh allora: noi due... come dire... abbiamo sempre avuto questo rapporto... particolare di amici con benefici->> Qualcosa si spezzò negli occhi di Jungkook in quel momento e Taehyung lo percepì benissimo. Il più piccolo aveva abbassato lo sguardo sui cuscini del divano e tutta la serenità che aveva in volto era volata via: la sua ipotesi peggiore si era rivelata più vera che mai, tuttavia voleva sentire tutta la storia, prima di abbattersi inutilmente.
Il castano gli mise la mano sul braccio destro. <<Kookie tutto bene?>>
Il suo alpha lo guardò e accennò un timido sorriso per poi annuire.
<<Vuoi che smetta di parlare?>> Gli chiese, sinceramente preoccupato.
<<No Hyung, lo voglio sapere.>> Gli rispose con un filo di voce.
L'omega annuì e proseguì cautamente.
<<Lui era innamorato di me, mentre io lo usavo solo per... ecco... trascorrere il calore.>> Sospirò. << L'ultima volta non è andata bene.>> Concluse.
<<Hyung ma... l'ultima volta è stata quando...>> Si fermò, quando nella sua testa prese bene forma quell'idea e strizzò gli occhi come un gattino a cui era appena stata schizzata dell'acqua addosso.
Taehyung ridacchiò, sia per la faccia buffa di Jungkook che per la gioia di avergli finalmente confessato la verità. Si sentiva più leggero e sereno, così come anche Jungkook che si limitò a lanciargli un cuscino e a dirgli in modo ironico quanto facesse schifo come amico.
<<Ma tu Hyung gli eri tanto legato?>> Domandò, non ancora del tutto tranquillo.
<<In realtà sì: mi ha sempre protetto da tutto e da tutti ogni volta che ha potuto, senza mai rinfacciarmi nulla di tutto ciò che ha sempre fatto per me.>> Spiegò.
Jungkook restò un attimo spiazzato e si scoprì dispiaciuto per quel ragazzo che si era sempre comportato così bene con Taehyung, restando alla fine con un pugno di mosche per colpa sua.
<<Volevo dirtelo da tanto Kookie, ma non avevo mai trovato il coraggio.>> Confessò. <<Sembrava una questione così gigante nella mia testa e invece raccontarti tutto è stata la cosa più facile che io abbia fatto oggi.>> Sorrise genuinamente al compagno e si avvicinò per baciarlo teneramente.
L'altro incurvò le labbra all'insù e gli mostrò i suoi graziosi denti da coniglietto a sua volta e si sentì di confessarsi anche lui: <<Sai che anche io ero un sacco curioso di sapere? Non te lo avevo mai chiesto perché avevo paura di quello che potevi dirmi.>> Gli diede un altro bacino sul naso.
<<E cosa mai avrei dovuto dirti di tanto grave?>> Rise di gusto il castano, tirandogli una pacca sulla spalla.
<<Non lo so nemmeno io.>> Rispose il più piccolo grattandosi la nuca.
Si abbracciarono in modo dolce, sussurrandosi all'orecchio parole d'amore e finendo stesi sul divano, l'uno fra le braccia dell'altro, mentre fuori la sera incedeva tranquilla e silenziosa.

<<Cosa vuol dire che vieni da Busan marmocchio?>> Domandò il maggiore con una certa enfasi a quella rivelazione da parte del minore.
Nessuno dei due era tanto affamato da voler uscire a cacciare e un pasto al giorno, se abbondante come quello della mattina appena passata, era più che sufficiente per sostenerli tutta la giornata e più. Così avevano deciso di salire al piano superiore e si erano messi stesi a letto a raccontarsi l'uno all'altro, come ancora non erano mai riusciti a fare durante tutti quei mesi, frenati da incomprensioni e omissioni. Taehyung era seduto sul letto con la schiena appoggiata al muro, mentre Jungkook stava striato supino, con la testa in grembo al castano per farsi accarezzare da lui i capelli morbidi.
<<È quello che ti ho appena detto: sono nato e cresciuto a Busan.>> Ripeté il più piccolo.
<<Mi stai dicendo che quando tuo padre ti ha cacciato di casa il primo posto in cui ti è venuto in mente di trasferirti è Tana del Lupo?>> La sua voce diventava sempre più stridula man mano che parlava. <<Mi prendi in giro?>> Domandò infine con un largo sorriso sul volto: in fondo era molto felice che avesse compiuto quella scelta, anche se totalmente insensata ai suoi occhi.
<<Se solo tu mi lasciassi finire di spiegare.>> Ribatté il minore sorridendo, con lo stesso identico tono stridulo con il quale Taehyung gli si stava rivolgendo.
<<Ti stavo dicendo, prima che tu mi interrompessi, che la città non mi è mai piaciuta e ho cercato apposta un luogo più intimo dove venire a stare. Tra l'altro mio padre era di queste parti.>> Parlò con voce calma e decisa, per evitare di essere fermato di nuovo dalle obiezioni del castano.
<<Ma tu che lavoro facevi giù al paese?>> Domandò giustamente l'omega, dopo un paio di riflessioni.
<<Il ragazzo delle pulizie dell'albergo.>> Rispose l'altro. <<Ma ero stato licenziato da poche ore quando mi hanno portato quassù sulla collina.>>
Taehyung non era mai voluto entrare in quel discorso per il semplice motivo che il compagno gli aveva raccontato il fatto che tutti lo avevano sempre creduto omega. Aveva paura di quello che gli avevano fatto quei ceffi, temeva di rivivere sue tremende esperienze passate chiuse in un cassetto della sua mente e mai più rivangate.
<<Oh.>> Si limitò a rispondere il maggiore, non volendo approfondire.
<<Quelli che mi hanno spinto lassù erano miei colleghi un tempo, sai?>> Vedeva che Taehyung era restio ad ascoltare, ma aveva un bisogno estremo di raccontare e raccontarsi, dopo mesi nei quali non aveva fatto altro che conoscere in senso biblico il corpo del suo compagno e viceversa, adesso aveva bisogno di sapere e di far sapere qualcosa in più all'omega.
<<Ci hanno licenziati tutti perché il capo dell'hotel non poteva più pagarci e così abbiamo deciso di andare a bere in un locale.>> Continuò il suo racconto e al maggiore venivano i brividi a pensare a quello che potevano mai avergli fatto. Gli si inumidirono leggermente gli occhi a pensare al suo dolce, dolcissimo compagno nelle mani di un gruppetto di brutti tipi ubriachi. <<Alla fine però hanno bevuto solo loro, perché io nel frattempo ero occupato a parlare con un ragazzo. Quando erano già ubriachi, mi hanno preso e costretto a risalire per quella collina. Non ho ben capito come, ma nell'ebbrezza si erano convinti che li avessi fatti licenziare io.>> Concluse.
Taehyung tirò un sospiro di sollievo e ricominciò a passargli teneramente le dita in quella morbida chioma scura, mentre come ipnotizzato lo osservava chiudere i suoi occhioni scuri e godersi quelle dolci coccole.
<<Vorrei dirti che mi dispiace.>> Esordì il maggiore. <<Ma non è per niente vero.>> Affermò, mentre si abbassava con la testa per lasciargli un lento bacio su quei boccioli rosa pesca.
<<Sei cattivo Hyung, guarda che io sono stato male eh.>> Protestó l'alpha.
<<Poteva andarti peggio.>> Controbatté, seguitando a dargli le sue amorevoli attenzioni.

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