Jungkook aveva recuperato il proprio respiro regolare dopo un paio di minuti ed era rimasto seduto in quella posizione, con la testa appoggiata alla spalla dello Hyung, che nel frattempo lo coccolava accarezzandogli delicatamente la schiena e i capelli neri.
Nonostante la sua eccitazione non avesse ricevuto alcuna attenzione dal minore, non gli importava minimamente: mai come in quel momento si era sentito più appagato dal piacere dato a qualcun altro e tanto gli bastava. Avrebbe aspettato che il più piccolo si sentisse pronto, anche tutta la vita se necessario, pur di non macchiare la sua rara innocenza costringendolo ad azioni a lui non particolarmente gradite.
Aprì gli occhi e chiamò il moccioso, che nel frattempo stava accoccolato a lui in silenzio: <<Kookie tutto bene?>>
<<Sì Hyung sto tanto bene>> Rispose l'altro con voce molto rilassata.
<<Pensavo di andare nell'acqua un po' più profonda, vieni con me?>> Domandò, lasciandogli un bacio sulla chioma scura.
<<Si tocca lì dove vuoi andare?>> Chiese leggermente preoccupato.
<<Certo: nella parte pericolosa non ci vado mai. Vieni?>> Rispose spostandosi avanti e costringendo il marmocchio ad alzare la testa dalla sua spalla.
<<Sì Hyung, così ci laviamo meglio.>> Acconsentì il piccolo.
Taehyung allora si alzò in piedi e porse la mano al ragazzino per aiutarlo a tirarsi su. In realtà gli piaceva molto tenerlo per mano: gli dava una sensazione di sicurezza della quale non capiva la causa.
Ad ogni modo, nell'azione, nudo com'era, al minore diventò evidente il suo stato di eccitazione ed esitò prima di afferrargli la mano, sentendosi in colpa per aver pensato solo a se stesso.
Il castano se ne accorse e volle tranquillizzarlo: <<Te l'avevo detto che succedeva anche a me.>> Gli sorrise. <<Coraggio non ti preoccupare, andiamo a lavarci cucciolo.>> Continuò.
L'altro allora gli prese la mano e si alzò, non staccandosi da quelle bellissime dita che si erano incrociate con le sue.
Iniziarono a camminare verso un punto preciso della pozza dove il livello dell'acqua saliva fino ad arrivare ai loro rispettivi addomi e lì si fermarono.
<<Hyung io...->> Iniziò titubante <<Tu mi hai toccato, ma io non ti ho fatto niente mentre tu mi hai fatto stare così bene.>>
Taehyung cominciò a sfiorargli la ghiandola dietro il collo con tenerezza.
<<Non devi nemmeno pensare di dovermi qualche cosa del genere solo perché sei stato bene: quando te la sentirai di farlo, lo farai.>> Rispose con un filo di malizia nella voce.
<<Ok Hyung, però tu insegnami, va bene?>> Chiese con quei bellissimi occhioni da cerbiatto pieni di imbarazzo.
<<Ma certo, ti insegnerò tutto quello che vorrai Kookie.>> Gli sistemò i capelli dietro le orecchie. <<Ora però laviamoci, ché a breve comincerà sicuramente a fare buio e non abbiamo bisogno di prendere anche il freddo della notte.>> Spiegò.Sulla strada del ritorno la neve iniziò a scendere man mano più fitta, tanto da costringere i due a trasformarsi in lupi per il troppo freddo.
L'aria odorava leggermente di ferro alle loro narici gelate e anche la visibilità non era delle migliori a causa del forte vento che, misto ai fiocchi bianchi, li costringeva a socchiudere le palpebre.Giunsero a casa nella prima serata, meravigliosamente rilassati e puliti, ma comunque intirizziti dal freddo, soprattutto a causa dei capelli ancora umidi.
Fortunatamente il previdente omega aveva ravvivato il fuoco prima di uscire di casa, quindi riuscirono ad asciugarseli tranquillamente una volta arrivati al calore del caminetto.
Taehyung prese dalla ghiacciaia la lepre che aveva catturato qualche giorno prima e mise anche lei davanti al fuoco per farla scongelare un pochino e poi cucinarla per cena. Successivamente si rimise a sedere sul camino accanto a Jungkook per finire di asciugarsi.All'esterno nel frattempo un muso conosciuto si faceva strada fra la neve diretto verso la casa del castano.
<<Hyung ho tanto sonno.>> Mugolò il più piccolo dopo un grande sbadiglio, mentre leggeva i suoi fumetti sul divano. Era sdraiato, in una posizione tanto improbabile quanto funzionale, con la testa sopra alle gambe di Taehyung che gli accarezzava i capelli, mentre sfogliava quei vecchi numeri di Topolino che il marmocchio gli aveva recuperato.
Non aveva veramente tutto quel sonno, voleva solo sbrigarsi ad andare a letto con lo Hyung per fare quelle cose che, con tutta la sua innocenza, lo avevano fatto sentire al settimo cielo.
Il suo tocco così delicato e il suo odore l'avevano mandato in estasi, facendolo innamorare ancora di più del castano.
Da quell'angolazione si stava godendo la vista dei suoi lineamenti perfetti e delle piccole smorfie che faceva mentre leggeva quel giornalino: dopotutto l'aveva scelta apposta.
<<Kookie è ancora prestino, domattina ci sveglieremo con le galline se andiamo a letto adesso.>> Rispose il castano dando un'occhiata veloce all'orologio, ancora concentrato su quelle vignette e con la mano sulla chioma scura del minore.
Jungkook, un po' deluso, si alzò allora a quattro zampe su quel divano e si avvicinò alla gota del castano per lasciargli tanti piccoli bacini, fino ad arrivare al suo orecchio, mordergli il lobo e sussurrargli: <<Dai andiamo a dormire Hyung.>>
Taehyung pensò che la faccia potesse andargli a fuoco da un momento all'altro a causa di quel gesto inaspettato eppure così gradito.
Lo guardò con un velo di malizia negli occhi e lui ricambiò lascivamente quello sguardo, rendendo impossibile fraintendere le sue intenzioni.
<<Va bene cucciolo, andiamo a metterci il pigiama allora. >> Disse mentre chiudeva il fumetto e si tirava sù con la schiena per assaggiare ancora una volta le morbide labbra del minore.
Durante il bacio, Jungkook, con una fame inaspettata, spinse il più grande all'indietro fino a farlo ritrovare sdraiato sul sofà con il piccolo sopra di lui, che nel frattempo ricominciava a sentire di nuovo la dentatura dolorante.
Taehyung, sempre più sorpreso e ammaliato da quel fare sicuro, approfondì quel bacio, impaziente di ciò che avrebbe provato dopo.
Il moccioso lo stava facendo così tanto impazzire sdraiato su di lui in quel modo, con un ginocchio proprio in mezzo alle sue cosce, che iniziò subito a diventare duro.Toc, toc, toc.
Jungkook gli lasciò le labbra e inizò a concentrarsi su quel collo che tanto sentiva il bisogno di mordere. In quel momento piccoli ansimi cominciarono ad abbandonare la bocca del castano, mentre sentiva la lingua viscida dell'altro e le sue labbra sotto la sua mandibola, sul pomo d'adamo e poi fino quasi alla noce del collo.
Toc, toc, toc.
<<Jungkook a-aspetta, qualcuno sta bussando. >>
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Scenery
Teen Fiction[Conclusa il 30/04/2019] Taehyung è un mite lupacchiotto che da tempo ha lasciato il proprio branco di origine, prediligendo una vita solitaria sulla cima di una collina. Le sue tendenze all'ascetismo vengono però sovvertite all'arrivo di Jungkook. ...