②① Inverno: acqua

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<<Avevi detto dieci minuti.>> Il marmocchio sbucò dalla tana verso l'ora di cena, protestando con il maggiore che, tra una cosa e l'altra, non era riuscito ad unirsi a lui per leggere i fumetti come gli aveva proposto.
<<Vedrai che con questo mi faccio perdonare moccioso.>> Gli promise, mettendogli davanti al naso un vassoio contenente patate e lepre arrosto.
<<Condita con le tue spezie?>> Chiese il minore indicando la cena con aria sospettosa.
<<E certo!>> Confermò il maggiore.
<<Va bene, in questo caso sei perdonato.>> Gli concesse Jungkook, sorridendo come un bambino di fronte a un pacco di caramelle.
In quel momento era felice come mai: si sentiva finalmente sostenuto e amato da qualcuno che ricambiava in tutto e per tutto. O almeno così immaginava, data la premurosità del maggiore nei suoi confronti, anche se in effetti non aveva mai esplicitato quello che provava per lui.
Faceva questi pensieri, mentre si gustava una deliziosa coscia di quella grande lepre e il castano se ne accorse.
<<Che c'è marmocchio?>> Domandò tranquillamente.
L'altro cadde dalle nuvole e con ancora l'osso del roditore in bocca gli rispose:
<<Hyung mi hai chiesto di dirti tutte le sensazioni insolite che provo->> Iniziò, mentre masticava.
<<Non parlare a bocca piena, zozzone che non sei altro!>> Lo rimproverò.
L'altro allora ingoiò e continuò:
<<Ma devo spiegartele proprio tutte?>> Chiese.
Il castano iniziò improvvisamente a sentire un caldo inspiegabile a quella domanda.
<<Se vuoi, ma ricordati che quelle più importanti sono quelle che ti porterebbero a ferire qualcuno in qualunque modo: sono queste quelle che voglio sapere subito.>> Deglutì nervosamente: quel ragazzino iniziava a metterlo in difficoltà.
<<Stai avendo la voglia di ferire qualcuno adesso Kookie?>> Domandò sorridendo serenamente.
Il cuore dell'altro ebbe un sussulto e si incantò su quel viso delicato, osservando ogni sfumatura e ogni neo, con il desiderio di accarezzarlo dolcemente e lasciarvi tanti baci quanti ne fossero bastati per placare la sua voglia di lui. Arrossì leggermente.
<<No Hyung.>> Rispose un po' intontito. Mentiva: era da tutta la sera che sentiva i denti fargli male e nella pancia c'era l'impulso di mordere la noce del collo dell'altro.
<<Taehyung->> Iniziò. <<Che vuol dire quando qualcuno ti morde qui?>> Chiese, mentre si indicava la ghiandola odorifera.
Al castano quelle due domande, una dietro l'altra, parvero insolite, tuttavia ci passò sopra e gli rispose:
<<Lì c'è la ghiandola che emette il tuo odore marmocchio, se qualcuno la morde, quella si rompe e il tuo odore cambia. È così che si capisce se una persona è impegnata: ha un odore particolare a causa del morso che ha ricevuto dal compagno o dalla compagna.>> Spiegò in modo esaustivo.
In quel momento si sentì tremendamente in colpa per stare sentendo il bisogno di fare male allo Hyung.
<<Ahia.>> Commentò il minore.
<<In realtà dicono che sia piacevole, addirittura "La sensazione migliore che ci sia" mi hanno raccontato.>> Riferì, quasi schifato.
<<Di sicuro non sarà meglio di questa lepre.>> Affermò Jungkook ridacchiando sotto i baffi, mentre prendeva l'ultimo morso di carne dalla coscia.
Taehyung rise a sua volta e con una voce così melodiosa che il minore dovette ripetersi più volte che si trattava di una persona in carne ed ossa, non dell'angelo che sembrava.

<<Perché non porti su qualche fumetto? Ce li leggiamo sul divano, vuoi?>> Domandò il castano a cena finita, mentre rimetteva a posto i piatti lavati da Jungkook.
Il minore a quelle parole si era nel frattempo fiondato di sotto ad una velocità incredibile, considerate tutte le patate che si era ingurgitato ed era riemerso dal seminterrato con una decina di numeri in mano.
<<Vanno bene questi Hyung?>> Domandò.
<<Se piacciono a te, vanno più bene. Tanto io li ho già letti tutti.>> Gli sorrise, avvicinandosi al divano.
<<E... aspetta, quelli dove li hai trovati?>> Domandò, indicando dei numeri di Topolino vecchissimi, che non ricordava nemmeno più di avere.
<<Nella cassettiera di legno del sottoscala.>> Rispose il minore, mentre si accomodava a gambe incrociate sul divano.
<<Ah ho capito.>> Si limitò a rispondere, impensierito da quei ritrovamenti.
In quel mobile teneva tutti i pochi ricordi che aveva della sua infanzia e adolescenza, tra i quali proprio quei giornalini e poi fotografie su fotografie, chissà se Jungkook le aveva sbirciate.
Si sedette accanto a lui e prese uno di quei vecchi fumetti: era passato così tanto tempo che si era dimenticato le storie, nonostante da piccolo le conoscesse tutte a menadito. Aveva imparato a leggere grazie alla sua passione per quei fumetti, dei quali, prima di andare a scuola, si limitava a guardare le immagini, per poi iniziare piano piano a comprendere anche il significato nascosto in quelle nuvolette. Si ricordava perfettamente nei primi tempi quanto era faticoso per lui arrivare a leggere fino alla fine anche solo una storia e di come a volte barasse e saltasse alcune nuovolette. Gli salirono i ricordi sbiaditi dei tempi delle elementari, quando ancora era considerato un bambino esattamente come gli altri, seppure molto vivace.
Mentre leggeva quella storia, senza pensare, appoggiò la testa sulla spalla di Jungkook e inspirò profondamente il suo buonissimo odore di cannella.
La sua spalla sembrava fatta apposta per la testa castana dell'omega che sentì in breve tempo la morbida guancia del minore carezzargli i capelli e il suo braccio sinistro spostarsi dal fumetto alla spalliera del divano dietro la sua schiena.
Chiuse gli occhi mentre il fuoco scoppiettava di fronte a loro e li illuminava con la sua luce morbida e calda.
<<Hyung vado a prendere una coperta.>> Gli disse, interrompendo la quiete.
<<Sì, stanno nell'armadio di sotto.>> Lo informò, leggermente intontito dal frantumarsi di quel bellissimo momento.
Il minore si alzò, lasciando un enorme buco sul divano rosso e un senso di vuoto anche nel più grande.
<<Ho preso questa ché è più grande.>> Disse il marmocchio salendo.
<<Va bene Kookie, vieni qui.>> Mugolò Taehyung.
Jungkook si sedette di nuovo alla destra dell'omega, sistemando la coperta sulle gambe di entrambi. Nel frattempo Taehyung sentiva il cuore andare più veloce e le mani iniziare a sudare, le gote cominciavano ad arrossarsi mentre la sua testa tornava sulla spalla di Jungkook.
<<Hyung hai caldo?>> Chiese il moccioso, girando il capo e guardando negli occhi l'altro.
Taehyung non resistette più: col cuore che gli martellava in gola, appoggiò una mano sulla guancia del moro e con le labbra schiuse, iniziò ad avvicinare il viso a quello del più piccolo mentre diventava anch'egli sempre più rosso.
Lo guardava negli occhi neri senza riuscire a distogliere l'attenzione, come fosse incantato da un qualche incantesimo e, arrivato a pochi millimetri dalle sue labbra piene, si bloccò, chiuse gli occhi e iniziò a respirare sul suo respiro.
<<H-hyung.>> Balbettò il minore, prima di appoggiare una mano sulla nuca del maggiore e iniziare a muovere la sua bocca sull'altra.

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