①⑥ Inverno: sbirciate

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<<Oh cazzo Hyung!>> Il beta aveva afferrato Taehyung per i suoi stretti fianchi e si stava facendo cavalcare dall'omega per l'ennesima volta.
<<Più veloce, più veloce.>> Gemette il castano bisognoso, mentre si penetrava con spinte più decise e più profonde. Il capelli lisci gli si erano attaccati alla fronte, la sua pelle bollente grondava di sudore e il suo orifizio era sempre più bagnato e scivoloso.
Ten aumentò le spinte e sentì una sensazione di calore pervadergli il basso ventre.
<<Ci sono q-quasi.>> Informò l'altro che, a quelle parole, smise di muoversi sulla sua erezione e la fece uscire dal suo buchetto, per avvicinarsi con la propria alla bocca del beta.
Stava seduto sul suo petto e teneva la bocca socchiusa, facendo uscire dei piccoli sbuffi, mentre i suoi occhi umidi si chiusero quando l'altro iniziò a masturbarlo, assaggiando con la lingua il liquido presente sul glande gonfio e lucido.
<<Ah-h ti prego.>> Implorò il maggiore con il cuore che gli martellava nelle tempie.
Allora il beta iglobò improvvisamente quel membro e iniziò velocemente a fare avanti e indietro con la testa, facendoselo arrivare fino in fondo alla gola. Il castano nel frattempo aveva iniziato a dare piccole spinte, trascinato dall'eccitazione e piano piano iniziò definitivamente a scopare la bocca del minore, prendendolo per i capelli e affondandovi a proprio piacimento. Nel mentre, i beta gli massaggiava i glutei pieni e lo penetrava nuovamente e ripetutamente con le proprie dita, sforbiciando all'interno di quel caldo e scivoloso antro di piacere.
L'omega era al limite e Ten se ne accorse, così ribaltò le posizioni e sostituì il proprio sesso bisognoso alle sue falangi, mentre infilava il viso nell'incavo del collo dell'omega, per inebriarsi con la sua ghiandola odorifera.
Ansimando vicino l'orecchio del maggiore, iniziò a spingersi voluttuosamente dentro di lui, prima con lentezza, poi aumentando sempre più la velocità, fino ad avvertire di nuovo quel piacevole calore al basso ventre, tuttavia stavolta non era da solo a provare quella sensazione. L'omega sotto di lui tremava di piacere ed emetteva gemiti strozzati: venne subito prima di lui, in mezzo alle loro pance, mentre il beta si liberò un attimo dopo dentro Taehyung.
Era un giorno e mezzo che andavano avanti in questo modo e Ten credeva seriamente di morire. Non aveva mai assistito ad un calore così forte nell'altro e, ogni volta che l'omega si risvegliava eccitato, si diceva che non sarebbe riuscito a soddisfarlo ancora.
Questa volta però era veramente convinto di ciò, tant'è che, con le forze che gli restavano, si rifugiò in cucina per controllarsi almeno la gamba, sperando che l'altro non si svegliasse prima di un paio d'ore.

***

Jungkook aveva fatto tutto quello che il coinquilino gli aveva suggerito e ovviamente aveva già iniziato ad annoiarsi ben mezz'ora dopo che l'altro se n'era andato.
Fuori il tempo era ancora discretamente vivibile, così decise di uscire a fare una passeggiata con Erika, questa volta però restando in forma umana.
Dei graziosi fiocchi gelati gli cadevano sul viso, mentre in testa gli si faceva largo un dubbio: cosa teneva il castano nel seminterrato?

Il giorno seguente la voglia di scendere a dare un'occhiata gli stava facendo pizzicare le mani in modo insopportabile.
<<Solo un'occhiata: non si accorgerà sicuramente di nulla.
Dopotutto non mi ha mai vietato di scendere di sotto e magari quella cantina bisogno di una spolverata.>> Rifletteva steso sul divano con le mani incrociate dietro la testa e il cane acciambellato sulle cosce.

Verso sera decise che avrebbe dovuto decidersi in quel momento o mai più, dato che l'altro sarebbe tornato il giorno seguente.
<<E se avesse messo un allarme o qualcosa del genere?>> Le paranoie più improbabili stavano prendendo forma nella sua testa in quel momento, in più l'agitazione gliele faceva percepire come perfettamente verosimili.
Aveva le mani sudate quando infilò la mano nella maniglia per sollevare quell' innocuo pezzo di legno.
Vide una breve rampa di scalette al di sotto e le scese una ad una, molto lentamente e con il cuore in gola e una incredibile adrenalina, per stare compiendo un'azione che sapeva essere sbagliata in principio.
Cercò l'interruttore e lo premette. Quello che si trovò di fronte gli fece salire ancora di più la curiosità, facendolo avvicinare immediatamente allo scaffale bianco pieno di tutti quei fascicoli dai colori sgargianti.
Taehyung leggeva fumetti, chi lo avrebbe mai detto?
I suoi preferiti sembravano essere quelli di Spider-Man e di Thor.
A Jungkook luccicarono gli occhi come a una gazza ladra quando vede un gioiello e iniziò a sfogliarli. Nemmeno fece caso al divano dietro di lui e si sedette direttamente per terra, viaggiando con la mente dentro le fantastiche avventure di quegli eroi coraggiosi. Così come un bimbo si incanta nel sentire suoni nuovi alle sue orecchie, tale era Jungkook in quel momento, affascinato e completamente estraniato dal resto del mondo che lo circondava.

Non seppe dire quanto tempo passò, tanto era concentrato in quella piacevole lettura, fatto sta che a sera inoltrata Erika si affacciò dalla botola lasciata aperta e iniziò a guaire per la fame.
Il ragazzino alzò il naso da quelle immagini, impiegando più di un momento a reinserirsi nel mondo reale e guardando la cagnetta con gli occhi strizzati per riuscire a metterla a fuoco meglio.
Mentre si alzava, notò uno scatolone appoggiato sull'ultimo piano dello scaffale, proprio alla sommità e volle vedere quali altre storie fumettistiche contenesse. Si alzò sulle punte dei piedi e lo tirò giù, appoggiandolo per terra. Lo aprì e al suo interno trovò l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di ripescare da quel seminterrato: scatole ordinate di medicinali, in particolare pastiglie per il controllo dell'odore e soppressanti del calore.
Pensava che nulla potesse sorprenderlo più di scoprire che a quel musone del coinquilino piacesse leggere fumetti, ma si sbagliava e di grosso anche: Taehyung era un omega.
La scoperta gli fece quasi cadere la mandibola per lo stupore e allo stesso tempo pensò fosse una cosa così scontata che l'avrebbe intuita anche un cieco.
Effettivamente aveva avuto qualche sospetto, dovuto al suo odore, ma non era mai riuscito a cogliere nessun dettaglio che gliene desse la certezza, nemmeno la sua piccola taglia in forma di lupo, poiché effettivamente aveva visto dei beta di dimensioni simili.
<<Adesso come dovrei comportarmi?Porca puttana, accidenti alle mie manaccie che vogliono sempre entrare dappertutto!>> Si maledisse ripetutamente, prima di portare di nuovo l'attenzione sulla canina che aveva iniziato nuovamente a guaire.
Rimise tutto in ordine, spense la luce e salì di sopra, chiudendosi la botola alle spalle e con l'intenzione di dimenticare tutto quello che aveva visto.

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