②⑨ Inverno: cosa siamo?

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Recuperato il respiro regolare, ancora sudati ed accaldati, iniziarono lentamente ad avvicinarsi l'uno all'altro desiderosi di coccole e dolci attenzioni.
Taehyung si rivoltò a pancia in giù per appoggiarsi col busto sul torso del minore e farsi accarezzare la schiena, mentre lui gli lasciava baci delicati fra i pettorali e gli passava la mano fra i capelli.
<<Mi piace quando mi tocchi i capelli Hyung.>> Parlò il moro. <<Mi fai venire tutti i brividini sulla testa.>> E lo guardò grato, con i suoi occhi neri pieni d'amore.
Taehyung gli sorrise teneramente, credendo seriamente potesse scoppiargli il cuore alla vista di tanta grazia.
<<Mi sto innamorando di te marmocchio.>> Ammise. Aveva pensato a lungo se informarlo o meno della faccenda, ma dopo aver sperimentato uno sguardo del genere così pieno di affetto, fiducia e stima, chiunque si sarebbe ritrovato a confessare una cosa del genere.
A quelle parole l'altro diventò per un attimo molto serio, poi strinse l'omega in un caldo, comodo abbraccio all'interno del quale nascose una lacrima di gioia.
<<Hyung io invece sono innamorato di te da tanto tempo.>> Affermò sciogliendo le braccia e tirando su col naso. <<Ma noi allora cosa siamo?>> Continuò.
Il castano sospirò, rassegnato a quei forti sentimenti che li legavano e pensò che se ormai aveva fatto trenta, poteva anche fare trentuno.
<<Tu cosa vuoi che siamo Kookie?>> Domandò, tastando il terreno delle opinioni del più piccolo.
<<Non lo so Hyung, io voglio solo stare tutto il tempo con te.>> Esitò un attimo. <<E poi mi fanno male i denti da quanto vorrei morderti, ma anche se non me lo lasci fare, io con te ci voglio stare lo stesso.>> Concluse soddisfatto.
<<Kookie se mi mordi, poi sarà per sempre. Sei molto giovane ancora: vuoi davvero avere un compagno alla tua età?>> Chiese seriamente.
<<Hyung ma tu sei già il mio compagno.
Non hai idea di quanto sia buono il tuo odore per il mio naso e non è solo perché sei un omega.>> Taehyung restò un po' infastidito, come se "omega" fosse stato un insulto per lui. <<Mi attiri da sempre, anche quando prendevi quelle pasticche per controllare l'odore e ogni volta che mi tocchi mi vengono i brividi.>> Gli accarezzò i capelli. <<Il mio corpo reagisce quando sei nei paraggi e so che per te è lo stesso: li ho visti i tuoi occhi verdi prima.>> Concluse.
Taehyung restò un po' spiazzato da quel ragionamento e non poté fa altro che rispondere con un timido:<<Hai ragione.>>
<<E allora perché non vuoi che io ti morda?>> Domandò quasi con tristezza, per la paura che i suoi sentimenti non fossero effettivamente ricambiati.
<<È complicato.>> Gli disse a voce bassa.
<<Lo voglio sapere Hyung. Sono il tuo compagno e non mi dici mai nulla: anche ieri sera sei scoppiato in lacrime e ancora non mi hai spiegato il perché.
Non puoi rinchiuderti in quel seminterrato per sempre.>> Lo rimproverò l'alpha, esasperato da tutti quei non detti.
L'altro nel frattempo aveva i lucciconi agli occhi e stava iniziando a chiudersi a riccio su tutte quelle questioni.
<<Era un momento bellissimo e tu hai dovuto rovinarlo così.>> Si lamentò, per poi girarsi di spalle per la vergogna.
A Jungkook si spezzò il cuore a vedere cosa stava succedendo al suo forte omega. Non pensava davvero potesse iniziare a crollare così dopo quelle semplici parole, nemmeno dette con tono particolarmente arrabbiato. Gli mise una mano sulla spalla nuda, accarezzando la sua morbida pelle.
<<Hyung mi dispiace, non volevo essere cattivo con te. È solo che mi spezza il cuore vederti triste e non poterti nemmeno dare dei consigli perché non ne so il motivo. Capisci che anche per me è difficile?>> Tentò di mostrargli il suo punto di vista.
L'altro annuì con la testa.
<<Non puoi sempre tenerti i problemi per te: non ti fa bene e non ha nemmeno senso, dato che ci sono io che li ascolterei volentieri.>> Continuò.
<<M-mi ver-gogno.>> Disse tra le lacrime.
<<Me lo hai insegnato tu che non devo vergognarmi con te, ora sei tu quello che lo fa?>> Rispose sorridendo.
Taehyung a quelle parole si girò verso di lui e gli mostrò i suoi occhioni nocciola pieni di lacrimoni di tristezza, per poi cercare protezione e conforto fra le forti braccia dell' alpha: le braccia amorevoli del suo compagno.
Jungkook nel frattempo sentiva sul petto il suo cuoricino battere forte e le calde gocce salate che lo bagnavano.
Uno <<Scu-sa.>> lasciò le gonfie labbra del castano, che nel frattempo si stava calmando e riprendendo lucidità.
<<Non volevo essere un omega, non lo voglio tutt'ora.>> Iniziò a spiegare il maggiore, con il naso tutto tappato. <<Ed è anche per questo che sono venuto quassù, così che nessuno potesse ricordarmi di essere nato sbagliato.>> Jungkook provò ad obiettare, ma il più grande lo fermò: <<Ho sempre odiato comportarmi "da omega" fin da quando ho scoperto di esserlo, tant'è che prendo i soppressanti per il calore e per l'odore.>> Tirò su col naso e continuò: <<Non voglio essere schiavo della mia natura e se adesso tu mi mordi, io sarò costretto ad amarti e tu lo stesso. Che amore sarebbe allora?>> Concluse.
<<Credevi di essere un alpha?>> Domandò, lasciando stupito il castano del fatto che gli interessasse veramente la questione e non solo il fatto di morderlo.
<<Da quando sono nato, mi hanno sempre convinto che sarei stato un alpha come mia madre, dicendomi che stavo crescendo proprio come lei e che buon sangue non mentiva.>> Sospirò. <<Tranne per il fatto che qualche mese prima dei miei 18 anni avevo iniziato a odorare di camelie e a sviluppare un fisico femmineo.
Quando è arrivato il primo calore, volevo davvero morire.>> Guardò verso l'alto. <<Quindi sì: ero convinto di essere un alpha.>>
Jungkook metabolizzò quelle informazioni per qualche attimo
<<E ti avranno fatto pesare la tua natura immagino.>> Commentò.
<<A scuola soprattutto: quando ho avuto il mio sviluppo sessuale non esistevano soppressanti o medicinali per il controllo dell'odore, quindi tutti i miei compagni sapevano cosa ero.
Mi prendevano in giro ogni giorno dandomi della femminuccia, o chiedendomi se avessi i seni.
Sai come sono i ragazzini.
Solo uno di loro mi voleva bene per come ero e ancora soffre per il fatto di avermi sempre difeso.>> Spiegò senza scendere in dettagli.
<<Ai tuoi non dicevi nulla di queste prese in giro?>> Chiese sconcertato.
<<I miei lo sapevano e se ne dispiacevano, ma purtroppo sapevano anche cosa rappresentano gli omega nella nostra società, soprattutto gli omega maschi: delle puttane finché non trovano il loro compagno, delle macchine da figli dopo che l'hanno trovato.>> Abbassò il capo.
<< Tu non sei né una puttana, né una macchina da figli. Hai capito Taehyung?>> Asserì il più piccolo, capendo quanto quella mentalità sbagliata fosse radicata anche nel compagno. << Sei solo un dolcissimo ragazzo che è nato e cresciuto perfettamente in salute, ma con una educazione sbagliata riguardo a quello che è.>> Concluse.
<<Ah sì?>> Il castano mostrò un sorriso amaro. <<E cosa sarei secondo una educazione giusta?>> Chiese, quasi curioso di cosa si sarebbe inventato l'alpha.
<<Sei l'essere umano e il lupo con l'olfatto più strabiliante che abbia mai visto, un cuoco provetto di selvaggina, un padrone amorevole di cani, un lupetto bianco agilissimo e scattante come una molla. Sei molte cose prima di essere un omega e potresti esserne ancora molte altre se solo non ti facessi frenare dalle tue convinzioni.>> Gli lasciò un bacio sulla fronte.
<<Cos'altro ad esempio?>> Domandò retoricamente.
<<Ad esempio felice.>>

Il maggiore non rispose, dovendo un attimo riflettere su quelle parole e appoggiò la testa sul petto del piccolo sospirando nuovamente.
<<Comunque va bene.>> Esordì l'alpha, adesso più tranquillo e consapevole.
<<Cosa va bene?>> Domandò un po' confuso il più grande.
<<Aspetterò a morderti finché non mi amerai.>> L'omega lo guardò ancora più confuso. <<Così non sarai costretto a farlo dal morso.>> Gli spiegò allora il minore.
<<Va-va bene.>> Acconsentì il maggiore, sentendosi un po' stupido per non averci pensato prima.

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