Taehyung scese lentamente gli umidi scalini color mogano del proprio seminterrato, indeciso se rimanere con il piccolo al piano superiore o lasciarlo da solo a riprendere le forze privo di qualsiasi pressione esterna.
Lasciò la botola aperta quella notte e si addormentò sul proprio divano, cullato dal lieve suono del respiro del minore che dormiva beato sul letto.Si svegliò presto la mattina seguente, infastidito dal forte rimbombo del vento che soffiava violento all'esterno della casupola.
Aprì gli occhi e vide la stanza illuminata dalla fredda luce azzurra proveniente dalla finestra al piano di sopra. Ancora intontito, cominciò a scrutare lo scaffale di fronte ai suoi piedi, contando i fascicoli che conteneva e qualcosa lo stranì.
Si alzò per controllare meglio e notò che un paio di numeri non erano nell'ordine in cui di solito li teneva, così si insospettì, mentre una agghiacciante intuizione iniziava a riempirgli la testa di ipotesi e perplessità: Jungkook doveva essere sceso e aver rovistato tra le sue cose.
Aveva visto o trovato qualcosa che sarebbe dovuto restare un segreto?
Oppure aveva solamemte sfogliato dei fumetti?
Pensava di confessargli tutto un giorno o l'altro, ma adesso gli sembrava una scelta prematura, considerato che il suo calore tutt' ora persisteva, seppur nascosto dai medicinali. Sarebbe ancora potuto restare incinta e non aveva bisogno di un alpha curioso nelle vicinanze. Preferiva lasciarlo inconsapevole, almeno per il momento. Più avanti col tempo, sempre in presenza di condizioni sfavorevoli per mandarlo via, magari avrebbe avuto il coraggio o la necessità di informarlo adeguatamente.
Quel sospetto che il marmocchio avesse visto i soppressanti lo fece sentire un po' violato nelle sue decisioni e lo infastidì non poco, oltre a fargli salire il panico.
Credeva di aver un minimo chiarito il loro rapporto nel corso della sera precendente, ma quelle deduzioni lo portarono a dubitare che Jungkook stesse piangendo solo a causa della sua mancanza.
Si mise in punta di piedi e tirò giù lo scatolone dei farmaci, per accertarsi che nessuno ci avesse messo le mani ed effettivamente lo trovò integro, tuttavia il sospetto e il timore di essere stato smascherato restarono vivi nella sua mente.Solo a mattinata inoltrata si sentì di salire di sopra, stimolato notevolmente anche dalla propria vescica piena.
Chiuse la botola e si avvicinò al camino quasi spento per riavviare il fuoco con nuova legna che aveva portato dal seminterrato.
Il minore, già in dormiveglia da prima che il castano entrasse in quella stanza, si svegliò definitivamente e salutò il più grande con la voce assonnata e gli occhietti semi-aperti: <<Buongiorno Hyung.>>
<<Buongiorno marmocchio, hai dormito bene stanotte?>> Gli domandò ancora pensieroso.
<<Sì grazie.>> Si stiracchiò, facendo uscire i piedi nudi dall'estremità del letto. <<Tu?>> Si interessò.
<<Sì sì. Non ti ho svegliato io, vero?>> Chiese.
<<No Hyung, è stato il vento fuori.>> Spiegò al al maggiore.
<<Abituatici, perché mi sa che resterai qua per un po'.>> Ridacchiò Taehyung, mentre camminava verso il letto e si sedeva a lato del materasso per lasciare delicate carezze sulla testa del piccolo.
L'altro allungò il collo verso quella grande mano per farsi coccolare meglio e sbadigliò, mostrando quei bianchi denti da coniglietto che tanto piacevano al maggiore.
<<Davvero Hyung?>> Domandò interessato.
<<Questo tempo non promette nulla di buono e con l'arrivo dell'inverno non esco nemmeno io di casa, figuriamoci se mando fuori di casa un pappamolle come te.>> Dichiarò scherzosamente. <<Ora scusami, ma devo cambiare l'acqua al pesce.>> Gli disse mentre si alzava in piedi.
Jungkook non capì: Taehyung non aveva pesci, teneva solo Erika come animaletto domestico.
Lo vide uscire per poi rientrare più sollevato circa due minuti dopo.
<<Hyung ma dove lo tieni il pesce?>> Domandò innocentemente.
Taehyung lo guardò per un attimo stupito, poi scoppiò in una risata così fragorosa che sarebbe tranquillamente stata in grado di far staccare una slavina, per quanto era rumorosa. Non aveva più fiato, gli occhi gli si erano riempiti di lacrime e lo stomaco gli faceva un male cane. L'altro lo guardava a metà tra lo stupito e il divertito per la reazione che aveva avuto a quella richiesta.
Si calmò un attimo e fece un profondo respiro. Aveva la faccia tutta rossa e il fiatone, indicò tra le sue gambe <<Lo tengo qui il pesce: era un modo di dire che andavo a fare pipì.>> Disse ricominciando a ridacchiare e a tirare su con il naso.
Jungkook era viola nel viso per quanto si sentiva in imbarazzo per non aver colto subito il riferimento e abbassò lo sguardo iniziando a ridacchiare a sua volta.
Il castano prese un altro respiro, asciugandosi una lacrimuccia.
<<Andiamo a procurarci la colazione?>> Gli chiese infine con lo sguardo rivolto verso la porta.
<<Sì Hyung, ma prima devo anche io cambiare l'acqua al pesce.>>A fine mattina giocavano entrambi all'aperto sotto forma di lupi e con lo stomaco pieno.
Il grande Alpha aveva preso a fare agguati al lupacchiotto bianco che, pur sazio, seguitava a cercare di scovare tane di piccoli roditori nel bosco per provare ad accatastare ulteriori provviste in previsione del rigido inverno, o perlomeno per la cena.
Jungkook lo seguiva circospetto, per poi saltargli addosso nel momento in cui l'altro abbassava la guardia.
Dovette riconoscere che quella pallina di pelo candida, a dispetto della piccola taglia, sapeva difendersi piuttosto bene dagli agguati dato che gli aveva strappato folti ciuffi di pelo scuro in più di un punto e non si era mai fatto atterrare nemmeno una volta, sfuggendo alle sue grandi zampe grazie all'agilità che le sue dimensioni gli consentivano.
Il lupo coi calzini volle allora testare la velocità dell'avversario e iniziò a rincorrerlo fra gli alberi. Ancora facilitato dalla propria agilità, dopo un breve tragitto sparì tra i tronchi, per poi ricomparire a lato del più grosso e attaccarlo al fianco scoperto.
Riuscì a morderlo in un paio di punti, prima di essere bonariamente sbalzato via dal grande muso nero dell'altro.
Entrambi stanchi e appesantiti dalla colazione abbondante, si straiarono fianco a fianco a mo' di sfingi sotto a un grande pino e rimasero lì a occhi chiusi annusando l'aria, dandosi a vicenda leccate fugaci sul muso di tanto in tanto.
Quando ne ebbe abbastanza, Taehyung fece segno all'alpha di rientrare a casa e, con alcune prede dentro le fauci, si diressero entrambi a casa per riposare e ripararsi dal forte vento che non aveva mai smesso di soffiare dal primo mattino.
Stavolta l'omega non fece voltare Jungkook prima di tornare in forma umana, ma si ritrasformò di fronte ai suoi occhioni di lupo, facendo rimanere il minore di stucco.
Si girò con la testa verso di lui prima di prendere i vestiti e lo guardò con un'espressione indecifrabile per il minore, ma che lo turbò in una zona precisa del suo corpo.
Afferrò i vestiti e iniziò a indossarli, sprigionando nel movimento un paricolare odore che fece definitivamente perdere il senno al minore per quanto fosse invitante.
In un attimo Jungkook si trasformò e nudo com'era si avvicinò come un fulmine al viso del maggiore che, ancora mezzo svestito, si ritrovò con le spalle al muro e due occhi rossi a pochi centimetri dal suo volto.
Il minore mise le mani ai lati della sua testa e portò il viso nell'incavo del collo del castano per inspirare a pieni polmoni il meraviglioso profumo che la sua ghiandola emanava.
Al contatto, sentì la pelle di Taehyung scottare e un sospiro lasciare le sue labbra rosse.
Un attimo dopo tornò in sé e sfilò la faccia dal collo del maggiore, che vide i suoi occhi tonare neri e guardare verso il basso.
Si allontanò da lui, vedendolo finalmente riprendere fiato.
<<Scusa Hyung.>>
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Scenery
Teen Fiction[Conclusa il 30/04/2019] Taehyung è un mite lupacchiotto che da tempo ha lasciato il proprio branco di origine, prediligendo una vita solitaria sulla cima di una collina. Le sue tendenze all'ascetismo vengono però sovvertite all'arrivo di Jungkook. ...