②② Inverno: fuoco

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Il cuore gli batteva all'impazzata e il respiro, mozzato dalle morbide labbra dell'altro, era divenuto irregolare. Le gote gli si erano arrossate e scie di brividi gli correvano lungo tutta la schiena.
Taehyung non sapeva esattamente perché l'aveva fatto, ma diamine se gli stava piacendo.
La mano libera del più piccolo, nel frattempo, si stava spostando sulla sua schiena e dolcemente lo spingeva verso di lui per avvicinarlo a sé, mentre quella sulla sua nuca aveva iniziato ad accarezzare i morbidi capelli castani.
Per tutti e due fu un'esperienza indescrivibilmente intima: si sentirono entrambi accolti e protetti l'uno dall'altro dopo un lunghissimo periodo di vessazioni e solitudine.
A Jungkook veniva quasi da piangere, sia per aver rilasciato tutta la tensione emotiva che c'era stata tra di loro fino a quel momento, che per essere riuscito finalmente ad assaggiare quelle bellissime labbra a cuore. La sua percezione, falsata dai propri sentimenti, gliele stava facendo sembrare più soffici dello zucchero filato e dolci come il miele. Le avrebbe baciate per ore intere senza mai stancarsi, di notte e di giorno, con il sole e con la pioggia, nei giorni feriali e in quelli festivi: sempre.
Taehyung si staccò un secondo dal minore respirando forte, lo guardò ancora negli occhi per poi appoggiare delicatamente la fronte sulla sua e portare dolcemente entrambe le proprie mani sulle guance arrossate dell'alpha. L'altro non riuscì a reggere uno sguardo così pieno di parole e chiuse gli occhi. Il castano allora ne baciò prima uno, poi l'altro, poi la fronte, la tempia, lo zogomo.
<<Kookie.>> Sussurrò e ricominciò a concentrarsi su quelle invitanti labbra rosse e umide della sua saliva, mentre si alzava in ginocchio sul divano e si sistemava in braccio al minore.
Jungkook sussultò quando il castano iniziò a fare entrare la sua lingua, dapprima in modo timido, per vedere la sua reazione, poi più seriamente quando il moro aveva ormai familiarizzato.
Era stato un gesto molto sensuale da parte sua, pensò Jungkook, che infatti stava iniziando a sentire alcuni brividini anche in mezzo alle gambe. L'aveva fatto sentire violato in un momento iniziale, per poi iniziare a fargli apprezzare quell'azione, che iniziò a replicare anche lui con il proprio muscolo bagnato.
<<Peso?>> Gli chiese piano Taehyung staccandosi dall'altro e respirando forte.
<<No Hyung.>> Rispose annusandogli il collo per poi lasciare tanti piccoli baci lungo la sua mandibola mentre gli carezzava la schiena. Un grande sbadiglio lo colse in quel momento, facendo alzare a entrambi la testa in direzione dell'orologio: era passata più di un'ora e mezza da quando avevano finito di cenare e chissà per quanto tempo erano poi rimasti a darsi baci e dolci carezze su quel morbido divano.
<<Hai sonno Kookie?>> Gli domandò teneramente il castano e lui, per tutta risposta, sbadigliò ancora.
<<Va bene: andiamo a letto.>> Decretò Taehyung e fece per alzarsi.
<<Hyung non andare di sotto. Stai qui.>> Chiese in modo cantilenante il più piccolo.
L'omega ci pensò su per più di qualche momento, ma iniziò a rispondere con un tono che a Jungkook non piaceva: <<Mi dispiace ma->>
<<Hyung ti prego. Solo per stanotte.>> Provò a contrattare i termini.
<<Ma non->>
<<Lavo i piatti per una settimana.>> Il minore alzava la posta e tutto per non separarsi dallo Hyung: ora che qualcosa era successo tra loro, sentiva quel legame troppo debole per poter sopravvivere a più di cinque metri di distanza.
<<Mhhh...>> Rifletteva il più grande, mentre l'altro lo guardava con i suoi occhioni dolcissimi, così pieni di speranza, che non se la sentì di rifiutare.
<<Ma a una condizione->> Specificò. <<Dormo sul divano.>> Concluse secco.
<<Ma->> Provò a protestare Jungkook, ma venne interrotto dall'altro: <<Sei a casa mia e ti lascio dormire nel mio letto anziché sul divano, non ti sembra di esagerare con le pretese?>>
Il più piccolo ci pensò su in silenzio per un momento.
<<Va bene Hyung.>>
Jungkook allora si alzò spense la luce e si stese sul materasso, mentre Taehyung si sistemava sul divano con la coperta.
<<Notte moccioso.>>
<<Buonanotte Hyung.>>
Da quell'angolazione Jungkook riusciva a vedere solo una parte del viso dormiente del maggiore, ma tanto gli bastò per incantarsi nuovamente sui suoi lineamenti morbidi, illuminati dalla fredda luce della notte che veniva dalla finestra.
Si addormentò così: mentre guardava l'altro, coccolato dal suo odore e rilassato dalla sua presenza.

Taehyung si sentiva di essere l'esempio vivente dell'incoerenza quando si parlava di Jungkook: ogni volta che decideva qualche cosa che lo riguardasse, non la rispettava mai.
Infatti, quella notte, spinto dal troppo caldo che c'era davanti al camino e da un paio di altre idee che gli frullarono nella sua testa disinibita dal dormiveglia, si alzò con la propria copertina con tutta l'intenzione di infilarsi nel letto con lui.
Gli si avvicinò e lo osservò: dormiva supino ed era una creatura meravigliosamente affascinante anche con quei capelli nerissimi tutti spettinati, la bocca aperta dalla quale usciva un po' di bavetta e il respiro pesante.
Nella posizione scomposta in cui stava, prendeva più della metà del letto, lasciandone al castano solo un terzo dalla parte del muro.
Salì dal fondo, ricoprendo il piede destro del moccioso ché era caduto di lato e gattonando fino all'altro cuscino per poi mettersi sotto le coperte e farsi spazio tra le braccia dell'alpha.
Gli diede qualche colpetto per farlo spostare e in risposta l'altro si ritirò per poi girarsi sul fianco destro, con il corpo rivolto verso di lui. A quel punto Taehyung si ranicchiò dietro quella specie di muro umano, con un buonissimo odore di cannella nel naso e una nuova consapevolezza nel cuore: si stava perdutamente innamorando di quel moccioso ed era pure ricambiato.
Si ripeté ancora di dover stare molto attento all'alpha, dato che era ancora in calore, ma ogni volta che se lo ripeteva mancava sempre meno alla fine e questo non poteva che riempirgli il cuore di gioia.
In tutto questo ricordarsi di prestare attenzione, quella giornata lo aveva baciato per quasi un'ora e si era messo a letto con lui.
<<Bel modo di tenere lontani gli alpha arrapati.>> Si disse.
Dormì felice quella notte.




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