④④ Estate: (in)decisioni

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<<Ma che cazzo dici moccioso?>> Domandò il castano aprendo improvvisamente gli occhi, alzando il busto nella sua direzione e quasi affogando con la sua stessa saliva per la richiesta a sorpresa.
<<Dai Hyung pensaci un attimo->> Iniziò il minore. <<
Siamo giovani e il tempo e la pazienza non ci mancano affatto.>> Continuò convincendosi maggiormente con le sue stesse parole che si trattasse di un'idea geniale. <<Di cibo ce n'è quanto ne vogliamo. Dov'è il problema?>> Chiese.
<<Oh per te non c'è nessun problema, io però devo sgravarlo e dovrei scendere all'ospedale del paese. Senza contare tutte le complicanze della gestazione: se vuoi un figlio, puoi pure partorirtelo da solo.>> Ciò detto, si ributtò con il capo sull'erba e richiuse gli occhi nocciola.
<<Ma Hyung i piedini dei bambini...>> Lo guardò con occhioni teneri, mentre si avvicinava ai piedi del maggiore per lasciarvi un bacio.
<<Puoi guardare le zampe dei cuccioli di Erika, più o meno sono simili.>> Sputò il maggiore ironico.
Jungkook si portò a sedere a gambe incrociate di fianco al suo omega, con il corpo che guardava al laghetto.
Il sole stava tramontando e una brezza leggera iniziava ad accarezzare i corpi nudi dei due amanti, mentre la luce calda e dorata della stella sfumava all'orizzonte in toni più freddi e spettacolari. Le nubi in cielo si coloravano di arancione, rosso e giallo slavato, poi bluastro fino ad arrivare all'azzurro intenso delle zone più lontane dalla fonte di luce, che già tradivano la presenza di qualche stellina.
<<Andiamo a casa Kookie? Inizia a fare fresco qui.>> Domandò il maggiore più tranquillo, alzandosi col busto e accarezzando i capelli del minore, che si era nel frattempo incantato di fronte allo spettacolo sempre diverso del sole che tramontava.
<<Hyung aspettiamo due minuti? Voglio vedere come va a finire.>> Fu la sua richiesta, che subito dopo motivò: <<Ogni volta è diverso sai? E la conclusione è sempre inaspettata.>>
<<Va bene cucciolo, vediamo come finisce questo tramonto.>> Concordò, alzandosi a sedere anche lui e mettendosi accanto al compagno, per prenderlo sottobraccio e osservarlo con tanto affascinato quanto lo era Jungkook nell'osservare il cielo.
L'alpha si girò verso la direzione dalla quale sentiva provenire uno sguardo amorevole e si fissò in quegli occhi che risplendevano della luce del sole.
La pelle ambrata del maggiore sembrava così morbida e liscia sotto quei caldi raggi e le sue labbra rosse erano della stessa tonalità del cielo, mentre i suoi dolci nei somigliavano ai puntini che si vedono dopo aver guardato una luce fortissima.
Si perse in quel volto meraviglioso e nell'espressione beata e amorevole dell'altro. Gli posò una mano sulla gota e portò i loro volti vicini fino a far entrare teneramente in contatto le loro labbra.
Fu un bacio lento e pieno di sentimento che svuotò entrambi, riempiendoli di nuove consapevolezze.
<<Ti amo.>>
<<Ti amo.>>
Due sussurri riempirono il silenzio.

<<Kookie.>>
<<Mh.>>
I due conversavano amabilmente mentre la sera avanzava e tornavano a piedi verso casa. Iniziava a fare veramente freddo e sarebbe stata una buona idea quella di trasformarsi in lupi per avere la pelliccia, tuttavia in quel modo non avrebbero potuto finire il loro discorso, così optarono per una camminata a due gambe.
<<Scusa se prima ti ho risposto male. È solo che mi hai colto totalmente impreparato all'argomento e onestamente è una questione che mi spaventa non poco.>> Si scusò.
<<Non ti preoccupare Hyung, non me la sono presa per nulla. Effettivamente era una richiesta un pochino azzardata e forse anche prematura.>> Lo tranquillizzò il più piccolo.
<<Decisamente prematura.>> Confermò il castano. <<Ma la verità è che non voglio figli a prescindere.>> Si voltò verso il compagno per osservare la sua reazione.
Jungkook deglutì silenziosamente e i suoi occhi scesero a osservare i suoi piedi.
<<Va bene Hyung.>> Gli disse con la morte nel cuore. <<Posso solo... sapere il perché?>> Chiese visibilmente scosso.
<<Mi fa senso che un coso vivo debba uscirmi da lì. Poi la gestazione in generale di solito è un inferno ed è pure pericolosa, il parto fa un male cane ed è anche quello pericoloso per il genitore e per il bambino.>> Cominciò. <<E non è mica finita qui: ingrasserò un sacco, mi scenderà il culo, mi verranno le smagliature.>> Continuò. << Poi una volta nato deve mangiare ogni quanto? Tre, quattro ore? Giorno e notte. Andrà cambiato e tenuto pulito perché vomiterà e cacherà come un piccolo maiale.>> Seguitava a sciorinare motivazioni più che sensate. <<Quando inizierà a camminare sarà un incubo nascondere in alto tutte le cose pericolose, poi andrà vaccinato e curato quando si ammalerà. Dovrà essere mandato a scuola e dovrà fare uno sport. Ti immagini se nasce donna o peggio omega, quante angherie dovrebbe sopportare dalla società?>> Questa lista sembrava non finire mai. <<Non voglio mettere al mondo qualcuno che saprei di certo non potrebbe vivere bene la sua vita: non sopporterei il senso di colpa. Non lo voglio un bambino.>> Concluse.
<<Quindi il motivo finale è che hai paura che nasca come te.>> Non lo disse a mo' di domanda: quella era un'affermazione bella e buona.
Si avvicinò al suo omega, che nel frattempo era rimasto in silenzio e circondò le sue spalle con il braccio destro.
<<Potrei essere solo contento se venisse su come te. Non mi interessa se nasce alpha, beta o omega.>> Parlò con voce dolce, baciandogli la testa in modo tenero.
<<A me sì invece e anche a lui o a lei penso.>> Taehyung ribatté con voce severa. <<Mi dici di aver vissuto come un omega fino ad un anno fa e poi rimarresti indifferente se la tua prole subisse lo stesso trattamento dal quale siamo passati noi due?>> Chiese al limite dell'indignazione.
<<Non ho detto che resterei indifferente Hyung, semplicemente non giudicherei la qualità della vita mio figlio solo in base alla sua appartenenza di genere, come sembri fare tu.>> Lo rimproverò.
<<Dammi le prove che gli omega vivono felici e sereni nella nostra società e smetterò di tirare questi tipi di conclusioni.>> Controbatté il più grande a quel punto.
<<Nessuno vive felice e sereno: tutti hanno i loro problemi e molti non dipendono per nulla dall'essere omega.>> Rispose più calmo il minore.
<<Jungkook gli alpha non vengono cacciati via di casa dai genitori in quanto alpha e non vengono stuprati per ore da nessuno.>> Taehyung era sull'orlo delle lacrime in quel momento: come poteva il marmocchio non riuscire a capire il suo punto di vista? Eppure anche lui era sempre stato trattato come omega.
<<Hyung per favore, magari non nascerebbe nemmeno omega>> Provò a ridimensionare i toni il più piccolo.
<<No Jungkook, non fare questo giochetto. Il rischio c'è e non voglio sentirmi responsabile per aver rovinato la vita del mio bambino, avendo deciso in modo scriteriato di metterlo al mondo.>> Una grande goccia salata che racchiudeva tutta la sua frustrazione lasciò il suo occhio sinistro.
<<No Hyung non piangere per favore... per favore.>> Il minore si avvicinò ancora a lui con quegli occhioni dolci che lo guardavano con quanta più tristezza potessero contenere.
<<Mi fa incazzare il fatto che tu non capisca nonostante tu sia stato trattato come un omega.>> Spiegò il maggiore, mentre tirava su col naso.
Il moro sentiva tutto il suo dolore arrivargli nella pancia e mischiarsi col suo dispiacere di essere la causa delle lacrime dello Hyung.
<<Sì ma forse per me a Busan non è stato così tremendo come per te qui.>> Provò a ipotizzare.
<<Non l'ho ancora accettato del tutto, sai? Di essere nato così intendo.>> Confessò.
L'alpha gli abbracciò le spalle mentre ricominciavano a camminare insieme.
<<Stai facendo passi avanti però, mi sembra.>> Osservò. <<Non ti fai più tanti problemi come prima.>>

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