Io sono il tuo Peter e tu sei la mia Wendy

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"Perché dovrei iniziare io?" chiese lei. La fulminai con lo sguardo. "Eh va bene" rispose, poi fece un bel respiro profondo e incominciò a parlare. "Dopo che te ne sei andata sono stata molto male. Ci stavamo allontanando e non sapevo che cosa fare. Dopo aver cercato in tutti i modi di contattarti, mi sono arresa. Sono uscita con un bel po' di ragazzi, ma adesso sto con Michele. È italiano e ci siamo conosciuti tre anni fa, stiamo insieme da due..."

Michele...Michael...Miki... pensai a lui. Il mio angelo, il mio Peter Pan.

***

-Sembri un angelo.- dissi senza pensare.

Ridacchio. -E tu come ti chiami Wendy?- lo disse dolcemente. Non c'era malizia nella sua voce. Solo affetto.

-Cathy- dissi sorridendogli.

-Wendy mi piace di più. Allora qual è la tua storia?- chiese lui curioso.

-E qual è la tua Miki?- ribattei io.

Stavo bene. Per la prima volta dopo quattro mesi, stavo bene. Forse era veramente un angelo. Forse me l'avevano mandato i miei genitori. Mi piaceva pensarla in questo modo.

-Non l'avrai vinta. Cominci tu- disse ridacchiando. Intanto incominciammo a camminare e andammo in un parco lì vicino. Ci sedemmo su una panchina con lo sguardo rivolto in alto.

-Prima vivevo a Holmes Chapel e la mia vita, anche se non era perfetta, era bellissima, poi però i miei genitori sono morti in un incidente stradale, il ragazzo che amavo mi ha rifiutato e mi sono dovuta trasferire dai miei zii che vorrebbero non fossi mai andata da loro. Ed eccomi qui. Una ragazza sola e apatica. Tu invece?-

-Vivevo a Dublino, in Irlanda. Mi sono trasferito a Londra da un anno e mezzo con la mia ragazza, ma quando ho scoperto di avere il tumore lei mi ha lasciato sostenendo che non ce la faceva. Mi restano solo quattro mesi, forse meno... Ed eccomi qui. A lottare da solo una malattia che mi porterà alla morte- disse triste. Gli diedi una pacca sulla spalla.

-Perchè non ci aiutiamo a vicenda Peter?- dissi io cercando di fargli spuntare un sorriso. E ci riuscii.

-Va bene Wendy. Ora però è meglio se vai a casa. È pericoloso girare di notte da sola. Dai, ti accompagno-

-Ehi! Non sono più sola. Ci sei tu.- dissi sorridendogli. Non sorridevo così da mesi.

***

"...e ci sposeremo. Ci credi? Tu devi assolutamente venire e non accetto un no come risposta" finii Gemma. Mi riscossi dai miei pensieri.

"Certo che vengo. Non mi perderei mai il matrimonio della mia amica" dissi facendogli l'occhiolino. Non avevo sentito molto della sua storia, ma almeno avevo ascoltato il finale.

"E tu invece?" mi chiese lei.

"Sono successe un sacco di cose in questi ultimi sette anni..." dissi toccandomi il tatuaggio.

"Che hai dietro l'orecchio? È un tatuaggio?" chiese lei. Glielo mostrai.

"Sono Peter Pan e Wendy con i suoi fratelli che volano verso l'isola che non c'è. Io e un mio amico ce lo siamo tatuati uguali, solo che lui se l'è fatto sul polso. Lui era il mio Peter ed io ero la sua Wendy" dissi sorridendo tristemente.

"Dai racconta"

***

Era passato un mese da quando avevo conosciuto Miki. Era diventato il mio migliore amico. Lui era il mio angelo. Mi aveva salvata. Letteralmente. Eravamo diventati inseparabili. Pensavano tutti che fossimo fidanzati e a me non dispiaceva affatto che lo pensassero.

Stavamo passeggiando, mano nella mano, quando mi fermai davanti a un negozio di tatuaggi. C'era un immagine che raffigurava Peter Pan che conduce Wendy e i suoi fratelli nell'isola che non c'è. Mi ero incantata a guardarlo.

Ad un tratto vidi che lui si era inginocchiato e mi teneva entrambi le mani nelle sue.

-Vuoi essere la mia Wendy?- mi chiese, guardandomi negli occhi. Arrossii.

-E tu vuoi essere il mio Peter?- chiesi di rimando io.

-Perché rispondi a una domanda con un'altra domanda?-

-L'hai fatto anche tu- dissi facendogli una linguaccia. -Certo- gli risposi tornando seria.

Si alzò e mi abbracciò. Amavo stare tra le sue braccia: mi sembrava di essere a casa.

-Sono felice, Wendy- mi sussurrò. –E devo ringraziare soprattutto te- Si scostò e guardandomi negli occhi mi disse: -Ti va di fare quel tatuaggio?-

-Non credo che possa farlo. Insomma, sono minorenne...- chiedo io, un po' frastornata dalle sue parole.

-Conosco una persona a cui non importa. Allora ci stai?- fece lui.

-Certo- risposi io sorridendo.

Quel pomeriggio ci facemmo il tatuaggio. Fu doloroso, ma con lui potevo superare tutto.

***

"Questo è quello che è successo" dissi sospirando. "Sai, lui per me era importante, lo è ancora adesso. Vado a trovarlo due volte l'anno: al suo compleanno e all'anniversario della sua morte. Mi manca tanto, sai. Ricordo ancora, come se fosse ieri, quello che mi ha detto prima di morire..."

***

Mi ero praticamente trasferita all'ospedale. A scuola non ci andavo da una settimana, ma non me ne importava. Miki stava male ogni giorno di più ed io gli stavo vicino. In poco tempo era diventato il mio tutto. Lo amavo.

-Sai Wendy, mi sono innamorato di te- disse con non poche difficoltà. Avevo gli occhi lucidi.

-Anche io Peter. Ti prego non lasciarmi anche tu- dissi trattenendo i singhiozzi. -Ti amo- gli sussurrai.

-Devo andare Wendy, e tu lo sai. Sarò sempre con te, nel tuo cuore. Ti amo anche io e mi dispiace non avere anche solo un'ora in più- Lo baciai. Un bacio dolce e stupendo.

-Sono felice che tu sia stato il mio primo bacio, il mio primo appuntamento e...- sussurrai facendogli un sorriso, o almeno ci provai. La mia voce si affievolì.

-Ed io sono contento di essere stato il tuo primo. Ti amo Wendy e, ricordati... che ... starò sempre... vicino a te-

***

"Quello fu il periodo più bello di tutta la mia vita, dopo il trasferimento. Lui mi ha fatto capire che la vita è troppo breve per sprecarla. Bisogna viverla, momento per momento. Da un lato è grazie a lui se sono più forte. Mi ha salvata" dissi con le lacrime agli occhi. Gemma mi abbracciò. Un abbraccio confortante che sapeva di vaniglia. Mi era mancata.

Dopo però dovetti andare via. Dovevo far visita a una persona. Dovevo far visita a lui. Quel giorno era il giorno in cui lui se n'era andato: il 28 febbraio.

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora