"Cucini benissimo" disse Niall.
"Grazie" risposi sorridendogli. Mi piaceva. Non nel senso che ero innamorata di lui, ma averlo come amico sarebbe stato fantastico. E avevo la sensazione che quell'irlandese era il tipo di persona con cui potevi parlare di tutto e che c'era sempre per te in qualsiasi momento. Chiamatelo sesto senso... "Ma questa è l'unica cosa commestibile che riesco a preparare senza avvelenare nessuno"
"È vero" disse Marika annuendo. "Una volta ha provato a cucinare una torta e per poco non bruciava la cucina!"
Non potei fare altro che assentire.
Dopo la cena ci sistemammo in sala e a quel punto Gemma si alzò.
"Ho un volo tra poco" spiegò. "Ma comunque ritornerò presto a Londra." Mi si avvicinò e mi abbracciò. "Noi ci sentiamo, okay? E mi raccomando..." mi disse, spostando lo sguardo tra me ed Harry con fare allusivo, senza che quest'ultimo se ne accorgesse.
"Smettila, Gem. Non succederà niente di quello cui stai pensando" feci io, scostandomi dal suo abbraccio. "Tu piuttosto! Non fare niente di avventato"
"Il bue che dice cornuto all'asino" fece lei, alzando gli occhi al cielo e ridacchiando. Poi si rivolse agli altri abbracciandoli e salutandoli uno per uno. Si fermò qualche minuto con Harry, dicendogli chissà cosa, e poi se ne andò.
**
"Avete scelto il film?" chiese Louis.
"Si, una commedia" rispose Marika.
"E se facessimo qualcosa di più divertente?" propose Harry, alzando le sopracciglia in modo trano.
"Tipo?" chiesi io curiosa.
"Non ho mai. Sapete tutti come si gioca?" fece il riccio.
"Io no" rispose Marika.
"Praticamente, a turno, ognuno deve dire cosa non ha mai fatto o detto e gli altri, se l'hanno fatta, bevono un bicchierino di qualsiasi cosa di alcolico" spiegò Liam.
"Bene, giochiamo" disse Niall. Ci mettemmo seduti per terra e in cerchio. Cominciò Louis.
"Non ho mai baciato un ragazzo"
L'unica a bere fui io.
"Davvero hai baciato una ragazza?" chiese Niall curioso.
"Si, ma ero troppo ubriaca per ricordarmi com'era" dissi. Gli altri erano sbalorditi. "Ehi! Non c'è niente di male"
Poi fu il turno di Niall. "Non ho mai giocato a poker"
Nessuno bevve. La successiva fu Eleonor: "Non ho mai cantato in pubblico"
Io e i ragazzi bevemmo. Poi toccò a me: "Non ho mai lasciato l'Inghilterra"
Eleonor, i ragazzi e Marika bevevano. Dopo fu il turno di Zayn e così via. Quando eravamo arrivati alla fine eravamo tutti un po' brilli, un po' tanto. Niall e Zayn erano quelli messi peggio.
"Io me ne vado" dissi barcollando verso la porta. Qualcuno mi bloccò. Era Harry.
"Non puoi andare a casa così, da sola. Ed io non posso accompagnarti. Resta qui..." mi disse lui. "Rimane anche Marika"
Non era che avessi molta scelta... "Va Bene, ma dormo con lei" dissi sospirando.
"Lei dorme con Liam e-"
"Dormo sul divano. Hai qualcosa da prestarmi? Mi serve solo una maglia lunga" lo interruppi io.
Gli altri erano già andati a letto. Seguii Harry. La sua camera non era molto disordinata (confrontandola con la mia) e molto spaziosa: le pareti erano di un blu mare fantastico; il letto era posizionato di fronte alla porta e sulla destra c'era una scrivania piena di fogli e pentagrammi sparsi; sulla sinistra invece, accanto all'armadio e alla finestra, c'era la sua chitarra. Andò verso l'armadio e prese una maglietta che mi lanciò al volo. Era dei Rolling Stones e, una volta cambiatami notai che mi arrivava appena sopra le ginocchia.
"Sei sicura che non vuoi dormire qui? Posso stare io sul divano"
"Non voglio cacciarti dal tuo letto. Starò bene" dissi sorridendogli e dandogli un bacio sulla guancia. "Buonanotte Harry" sussurrai.
"Buonanotte Cat" mi rispose lui.
Una volta toccato il divano caddi tra le braccia di Morfeo.
**
Il giorno seguente, quando mi svegliai, ero un po' stordita e la testa mi girava. Alzandomi dal divano notai che qualcuno mi aveva messo una coperta addosso. Andai in cucina stropicciandomi gli occhi, e vidi che c'era Niall che stava mangiando.
"Buongiorno" dissi io con voce rauca.
"'Giorno" rispose lui bonfocchiando. Sbadigliai, sedendomi sulla prima sedia libera che trovai e incominciai a mangiare.
"Grazie per la coperta" dissi. Lui mi guardò confuso.
"Quando sono sceso già ce l'avevi. Forse è stato Harry..." rispose lui facendo spallucce. "Come ti siamo sembrati?" continuò.
"Posso solo dirti che siete simpatici" risposi io. "Dopotutto ancora vi conosco"
"Beh, è sempre meglio di come ci siamo incontrati la prima volta. Sembrava che ci odiassi"
Scossi la testa, negando. "Ho riversato il mio odio per Harry su di voi, ma non vi odiavo" ammisi.
"Anche tu sei simpatica" disse lui.
"Grazie" feci io, sorridendo. "Allora, com'è la vita della grande band?"
"È bellissima, anche se a volte diventa fastidiosa. L'unica cosa che non sopporto è che non abbiamo più privacy. Per il resto non mi lamento" rispose ridacchiando. "E invece la tua vita com'è?"
"Movimentata" ridacchiai. "No, vabbè, adesso sto bene. È tutto in ordine: il lavoro, gli amici... Insomma, tutto a posto"
"E la famiglia?" chiese.
"La mia famiglia è Marika" risposi sincera. Lui mi guardò confuso.
"Hai litigato con i tuoi?" Scossi la testa.
"No, sono morti" dissi con sorriso malinconico. "Un incidente"
"Oh, mi dispiace. Non lo sapevo"
"Non ti preoccupare" risposi io, scuotendo la testa. "È passato molto tempo..."
"Ti mancano, vero?"
"Ogni giorno" feci io, sospirando. "E il dolore è sempre lo stesso. Non si affievolisce con il tempo"
Ci perdemmo ognuno nei propri pensieri per qualche minuto che a me sembrò un'ora. Fu lui a rompere il silenzio: "Senti, tu sei una ragazza..." incominciò lui.
"Però Horan, che occhio!" dissi ridendo. Rise anche lui. Aveva una risata armoniosa.
"Volevo chiederti se mi potresti dare una mano per fare un regalo. Mi serve un parere femminile" disse giocherellando nervosamente con le mani.
"Certo. Facciamo oggi?" chiesi. "Ho il giorno libero"
Il suo volto si illuminò. "Sarebbe fantastico"
Sorrisi anche io.
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Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||
FanfictionLe parole posso distruggere. Le parole possono guarire. Sembrerebbe assurdo, vero? Ma non è così. Lei è cambiata da quando quelle parole le sconvolsero la vita. Lei ora è diversa. Potranno le parole e i gesti di lui guarire le sue ferite? Potrà l'o...