"Allora?! Devi raccontarmi tutto" Marika era impaziente. Voleva sapere tutto quello che era successo. "In ogni singolo particolare"
"Ancora? Ma è la quarta volta che te lo racconto" feci io tra l'esasperato e il contento.
"E che ti costa raccontarlo un'altra volta? Daiiii" mi chiese facendo gli occhi da cucciolo. Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.
"Va bene, va bene. Però è l'ultima" dissi io. Lei annuì in risposta.
Era passato quasi un mese da quando Marika era partita. Quel giorno infatti me la ritrovai sul divano di casa. Quando la vidi mi spaventai a morte, ma dopo che capii che era lei la stritolai in un abbraccio. Mi era mancata. Suo padre si era ripreso e così non c'era più il bisogno che lei restasse lì con lui.
In quel mese erano successe molte cose: l'uscita del nuovo singolo dei ragazzi, Best Song Ever, il fidanzamento tra me ed Harry e tante altre cose. Tra queste c'era anche il nuovo e bellissimo rapporto che avevo con Niall. Eravamo diventati migliori amici e stavamo molto spesso insieme. Harry era un po' geloso, ma lo rassicuravo sempre. Beh, devo ammettere che anche io ero molto gelosa di lui. Molto spesso vedevo delle foto sue con delle ragazze diverse. Soprattutto su una certa Jessica. Avevamo avuto molte litigate al riguardo, ma avevamo sempre risolto.
Marika voleva sapere come ci fossimo fidanzati. Ancora! Purtroppo durante quel mese non si sentimmo molto, soprattutto perché mi ero persa il telefonino e quello di casa si era rotto. Ehi, non era di certo colpa mia! Per sbaglio avevo rovesciato tutto il thè sopra il telefono. Ma, ripeto, non era stata colpa mia. Vabbè, non perdiamoci in chiacchiere, devo raccontare...
"Era domenica. Mi aveva lasciato un bigliettino vicino al letto con scritto che alle nove di quella sera mi veniva a prendere --"
"Ehi, che cosa avete fatto il giorno prima? Questo non me l'hai detto" disse con aria accusatoria. Arrossii leggermente, ma, per fortuna, lei non lo notò.
"Siamo stati tutta la serata a coccolarci. Giuro" risposi con le mani in alto. Sorrisi. "Comunque se mi interrompi un'altra volta non ti ri-racconto più niente"
"Va bene, sto zitta. Ora riparti!"
"Dicevo, ho letto il biglietto e poi sono uscita di casa per comprarmi qualcosa di bello. Durante il tragitto, incontrai Niall e così, tra una chiacchiera e l'altra, mi accompagnò a scegliere il vestito. Era molto semplice, ma bello. Corto fin sopra il ginocchio, azzurro e con dei lustrini sul petto. Vabbè, hai visto com'è. Dopo aver preso tutto il resto, mangiammo qualcosa e tornammo a casa mia, nostra. Lui però se ne andò e, così rimasi sola. Mi preparai. Ero agitatissima e non ne capivo il motivo. Non riuscivo a stare ferma un minuto. Il cuore batteva un po' più velocemente e avevo una strana sensazione allo stomaco. Pensai: ecco cosa si prova ad amare ed essere riamati.
Harry arrivò in orario perfetto. Era vestito in modo molto semplice, ma comunque elegante. In macchina parlammo molto e di tutto, tranne che di noi. Io... beh lo sai, quando mi hai chiesto cosa eravamo io ed Harry, anche io me lo sono chiesta spesso. Non sapevo come definire la nostra relazione. Dopo varie ore di viaggio, finalmente arrivammo a destinazione. Una bellissima casetta sulla spiaggia. Mi sembrava di essere in una favola. Dentro era stupendo: una cucina fantastica e moderna, con tanti utensili e armadietti, una sala molto spaziosa con un caminetto acceso di fronte al divano, una libreria e una finestra che ridava su un piccolo balconcino. Ma la cosa che mi colpì maggiormente fu il paesaggio. Il balconcino si affacciava sul mare, la luna era alta in cielo e illuminava tutto. Quel giorno c'erano poche nuvole, quindi potei vedere le stelle. Era tutto così bello, così romantico.
"Ti piace?" mi chiese dopo un po' che fummo entrati in quella casa. Feci segno di no con la testa.
"È semplicemente stupendo" gli risposi io. Lo guardai e vidi il suo viso illuminato dal suo fantastico sorriso. Lo baciai, con passione, e lui ricambiò.
La cena fu bellissima. Tra noi non c'era imbarazzo. Solo amore, e qualche frase perversa. Lo ammetto, è stata la serata più bella di tutta la mia vita sentimentale. Dopo cena ci mettemmo a guardare le stelle. E fu lì che mi chiese di diventare la sua ragazza. È stato bellissimo. E comunque non era niente di sdolcinato, per fortuna. Parlammo molto e ci confessammo molte cose --"
"Del tipo?" mi interruppe nuovamente Marika. Alzai gli occhi al cielo.
"È un segreto. Non posso dirtelo. Comunque dopo facemmo l'amore. Era la nostra prima volta ed è stato stupendo" terminai io. Mi morsi il labbro con i denti e sorrisi tra me, ricordando quei momenti. Ero persa nel mio mondo quando sentii Marika che mi abbracciava.
"Sono così contenta per te" disse sincera.
"Grazie" risposi io ricambiando l'abbraccio. "E tu invece? Come va con il nostro batman?" chiesi io.
"Dire che va benissimo, è dire poco. Penso che mi chiederà presto di diventare la sua ragazza" disse eccitata.
"Sembriamo delle ragazzine alla loro prima cotta. Lo sai, vero?" feci io. Lei rise, annuendo. "E cosa ti fa pensare che te lo chiederà?" chiesi io sospettando qualcosa. Mi ripresi notando il suo sguardo ferito. "Non fraintendermi. Io voglio, anzi pretendo, che vi mettiate insieme. Non intendevo quello che hai pensato. Insomma, hai capito. Lo sai che ti voglio bene e che voglio solo la tua felicità"
"Questo vale anche per me" disse con le lacrime agli occhi. "Ho letto i messaggi del suo telefonino e --"
"Marika! Lo sai che non dovevi farlo, vero?"
"Lo so, lo so. Ma in quel momento la curiosità mi ha tentato" si giustificò lei.
"E cosa c'era scritto?" chiesi anche io curiosa.
"Zayn, non so come chiederglielo. Ma so che l'amo" recitò lei.
"Aww." Feci io, abbracciandola. "C'era dell'altro?"
Scosse la testa, dicendo: "Non ho fatto in tempo a leggere altro perché stava ritornando"
Continuammo a chiacchierare fino a tardi, poi ci addormentammo insieme.
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Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||
FanfictionLe parole posso distruggere. Le parole possono guarire. Sembrerebbe assurdo, vero? Ma non è così. Lei è cambiata da quando quelle parole le sconvolsero la vita. Lei ora è diversa. Potranno le parole e i gesti di lui guarire le sue ferite? Potrà l'o...