Mi dispiace

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Harry's Pov

Sai Harry, mi dispiace. Mi dispiace che tra noi sia finita così, con una stupida lettera. Ma forse la nostra storia è finita dal momento che ho sentito quelle parole che cambiarono tutto. O forse non è mai iniziata realmente. Mi dispiace non essere stata abbastanza per te. Mi fidavo di te. Come una sciocca avevo ricominciato a sperare che per noi ci fosse un lieto fine. E mi dispiace anche di questo. Di averci creduto. L'avresti mai detto? Io, Catherine Williams, che crede nel 'e vissero felici e contenti'. Io che da molto tempo odio le favole. Mi hai cambiata. La prossima volta che mi rivedrai, se mi rivedrai, ai tuoi occhi sarò diversa. Ho letto da qualche parte che quando una persona cade e si rialza, è diversa. In qualche modo, cambia. Forse succederà questo. Come al solito sto divagando. Volevo dirti che, nonostante ce l'abbia a morte con te, ti auguro il meglio. Con Jessica e il tuo bambino. Non voglio essere d'intralcio e, cosa più importante, non voglio soffrire. Ho già dato. Me ne vado, per un po'. Ti chiedo di non cercarmi. Ho bisogno di riflettere.

-Cat

Mi aveva lasciato. Ed era tutta colpa mia. Avevo lasciato andare la persona che mi aveva reso la vita migliore. La persona a cui tenevo di più al mondo. L'avevo lasciata andare via. E il pentimento era forte. Mi sentivo male. Avevo come un peso nel cuore. Le lacrime scendevano giù, ma non ci facevo caso. Era come se non ci fosse più l'ossigeno. Lei era il mio ossigeno. Ero uno stupido idiota. Come avevo potuto farle questo? I singhiozzi divennero più forti.

Avevo già uno strano presentimento, poi le lettere e infine questo. Questo dolore che non mi abbandonava. Questo vuoto che sentivo così opprimente. Qualcuno bussò alla porta. Non dissi niente, ma entrò.

"Ehi Harry, che succede?" era la voce di Niall. Alzai lo sguardo e fissai i suoi occhi. Indicai la lettera e l'iniziò a leggere ad alta voce.

Non sopportavo quel senso di impotenza. Non sopportavo che fosse colpa mia. Mi strinsi i capelli con le mani e guardai a terra.

"Dobbiamo avvisare gli altri" disse Niall andandosene di corsa dalla camera.

Un mese. Era passato un mese e non sapevamo dove fosse. L'avevamo cercata dappertutto, ma niente. Quando Louis lo seppe, scattò contro di me. Ma d'altronde aveva ragione. Era stata tutta colpa mia.

Non parliamo da quel giorno. E la cosa mi fa male. Era il mio migliore amico e per me lo sarà sempre.

Da qualche settimana avevamo ricominciato a lavorare sul nuovo album e tra qualche giorno saremo partiti per il tour. Prima tappa: Los Angeles. Durante il lavoro ero molto distaccato con tutti, ero distratto. Per quanto riguarda Jessica, beh, mi aveva mentito. Non aspettava nessun bambino ed io mi ero infuriato con lei. Dopotutto era stata anche colpa sua.


Cat's Pov

È passato un mese. Un mese lontana da lui, da loro. Un mese dalla notizia che mi ha sconvolto la vita.

Marika sapeva tutto ed era l'unica. Molte volte mi veniva a trovare e si fermava per qualche giorno, ma non potevo certo continuare così.

Sul mio ventre si vedeva un piccolo rigonfiamento.

Sono andata qualche giorno fa dalla dottoressa e mi ha detto che lui/lei è sano/a e forte. Ho anche la foto dell'ecografia! Sarebbe inutile dire che mi sono messa a piangere; in questo periodo non faccio altro.

Ecco quello che facevo da quando mi ero trasferita, forse era meglio dire scappata, fuggita. Scrivevo a Marika. Era la mia migliore amica ed era dalla mia parte. Era confortante averla al mio fianco, anche se era lontana molti chilometri da me.

Ero fuggita... quel giorno, quando Louis mi aveva lasciato a casa di Jimmy, avevo deciso che sarebbe stato meglio per tutti che io me ne andassi. Avevo l'asciato delle lettere... Ero tornata a casa mia e avevo fatto le valige. Presi il primo volo per Los Angeles e andai in una casa dei miei genitori.

Mi chiamarono sempre... ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Ed io ogni volta che ignoravo la chiamata mi sentivo come se un pezzo di me se ne fosse andato. Forse dopotutto non era stata la scelta giusta quella di andarmene.

Avevo la mente invasa da punti interrogativi.

Forse farei meglio a chiamare Louis... solo lui, pensai. Presi il telefono e lo chiamai. Aveva il telefono spento, così decisi di lasciargli un messaggio nella segreteria.

CIAO CAROTA! AL MOMENTO NON POSSO RISPONDERTI MA, SE LASCI UN MESSAGGIO, TI RICHIAMERO' ___________BIP!!!!_____________

"Ciao Boo" cominciai "sono io, Cat"

Sospirai cercando di prendere tutto il coraggio che mi rimaneva per parlare.

"Mi dispiace essermene andata così, senza dirvi niente. Vorrei spiegarti il motivo, vorrei poter ritornare, ma non trovo la forza per farlo" dissi. "Spero che tu non sia arrabbiato con me. Mi manchi tanto, Louis... mi mancate tutti voi" Attaccai.

C'era voluta tutta la mia buona volontà per non mettermi a piangere di nuovo. Merda, praticamente ero diventata una piagnucolona di prima categoria.

Dopo una doccia decisi di andarmi a fare una passeggiata per le vie della città. Era una bella giornata, come tutte di quei mesi... d'altronde eravamo a giugno e faceva caldo. Il sole riscaldava la mia pelle in modo piacevole. Era rilassante.

Un paio di minuti dopo sentii il cellulare squillare: era Louis!

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora