Una scusa?

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Arrivammo a casa mia dopo una mezz'oretta.

"Dai, vieni" dissi aprendo la porta. "Fai come se fossi a casa tua. Io mi vado sopra a cambiare intanto tu scegli il film"

Andai di sopra e mi misi dei pantaloncini corti e una maglia lunga e larga. Me l'aveva regalata Jimmy. Quando scesi trovai Harry chinato sul videoregistratore a mettere il dvd. Era diventato un bel ragazzo, non c'è bisogno che lo dica. Molto bello. Era diventato maturo e gentile. E il suo culo...

Jimmy aveva ragione: le persone cambiano.

Mi fermai a guardarlo per alcuni minuti, poi, forse perché si sentiva osservato, si girò verso di me e mi sorrise. Ricambiai il sorriso e mi avvicinai a lui.

"Scelto?" chiesi.

"Si, un horror" disse guardandomi in modo strano. Alzai un sopracciglio.

"Che c'è Styles? Pensi che io abbia paura di un film?" chiesi con un tono di sfida.

"Si. Ma non ti preoccupare, ci sono io" rispose facendomi l'occhiolino. Alzai gli occhi al cielo.

"Secondo me sarà il contrario" dissi incrociando le braccia al petto.

"Scommettiamo?" chiese lui in segno di sfida.

"Ok, se vinco io...mmm... mi farai incontrare Ian Somerhalder"

"Bene, e se vinco io uscirai con me per una settimana"

"Ci sto" risposi porgendogli la mano.

"Ci sto" ripeté lui stringendo la mia.

E fu così che ci ritrovammo abbracciati l'uno all'altro terrorizzati e tremanti. Alla fine del film ci guardammo e scoppiammo a ridere.

"Abbiamo perso tutte e due" disse Harry ancora ridendo.

"Non è giusto! È colpa tua! Hai messo quello più pauroso..." dissi dopo aver smesso di ridere. Mi alzai dal divano, incrociai le braccia e feci il finto broncio. Lui in risposta alzò un sopracciglio e mi guardò in modo strano.

"A si?" chiese avvicinandosi. Io in risposta annuii e cominciai ad indietreggiare.

"Non ci provare" dissi continuando a indietreggiare e guardandolo con sguardo truce. Avevo capito cosa voleva farmi.

"Cosa non devo provare a fare?" chiese guardandomi con l'aria da finto santarellino. Indietreggiai ancora fino a toccare con la schiena il muro.

"Merda" non feci in tempo a togliermi che mi fu subito addosso. "No! Il solletico no!! Ahahahahahhah. B-basta ahahahahahah per favore ahahahah"

Dopo avermi quasi fatto morire dalle risate (e si, si può) si fermò. Lui era sopra di me ed io con la schiena sul pavimento. Ci guardammo intensamente negli occhi. I suoi occhi. Forse erano l'unica cosa che non era cambiata in lui. Quel bellissimo verde smeraldo.

Si stava avvicinando lentamente al mio viso. Io tenevo lo sguardo incollato al suo. Il respiro accelerato di entrambi che si univa in un unico soffio. Il cuore mi prese a battere velocemente, sempre più veloce. Avevo paura che da un momento all'altro mi uscisse dal petto. E, nel frattempo, lui si avvicinava e avvicinava e avvicinava finché le sue labbra non si posarono sopra le mie.

Quel bacio fu... WOW. Non avevo parole per descriverlo.

A distoglierci da quello che stavamo facendo fu il mio cellulare. Ci guardammo per qualche secondo negli occhi (a me sembrava passato un secolo), poi si sposto da sopra di me e mi aiutò ad alzarmi.

"Grazie" sussurrai. Poi andai alla ricerca del telefono. Una volta trovato, la persona che mi aveva chiamato aveva chiuso, perciò non controllai chi fosse. Ci penserò domani, pensai.

Mi girai verso Harry che mi guardava.

"C'è un piccolo problema" disse lui congiungendo il pollice con l'indice. Gli feci il segno di continuare a parlare. "Sono rimasto chiuso fuori"

"Come chiuso fuori?" chiesi incredula.

"Sai, quando una persona non può --"

"So cosa vuol dire essere chiusi fuori" lo interruppi io alterata. Feci un respiro profondo per calmarmi. "Se vuoi puoi stare qui, stanotte. Però non dormiremo insieme" chiarii. Lui annui in risposta. "Dai vieni, ti faccio vedere la stanza" risposi girandomi e andando verso le scale.

"Posso dormire sul divano"

"No, è inutile che ti spacchi la schiena se abbiamo un letto vuoto" dissi, irritata. "Marika non c'è. Puoi dormire in camera mia" gli spiegai girandomi verso di lui.


Harry's Pov

La sua stanza era un po' più piccola rispetto alla mia. Abbastanza ordinata. C'era un armadio lungo sulla destra, il letto al centro, di fronte a quest'ultimo c'era un caminetto finto con sopra una televisione. Verso sinistra c'era il comò con uno specchio rettangolare sopra e al suo fianco c'era una scrivania. Tutto bianco. Le pareti erano di un blu intenso, coperti da fotografie. Ce n'erano moltissime, attaccate soprattutto sopra la testata del letto. La finestra era a destra e portava a un piccolo balcone.

"È molto bella" dissi rivolta verso di lei.

"Grazie" rispose. "Purtroppo non ho niente da prestarti --"

"Oh, non preoccuparti" la interruppi io. "Non è un problema"

"Okay" disse sospirando. "Io vado... buonanotte" si voltò e fece per andarsene.

"Buonanotte" risposi. Non appena la porta si chiuse, mi girai verso le foto e cominciai a guardarle. C'erano foto di lei da bambina che giocava sullo scivolo e in spiaggia, lei con i suoi quando si trasferirono a Holmes Chapel, alle feste di natale e ai compleanni, lei da ragazza, da sola, con Gemma, con degli amici comuni. Poi divennero foto di paesaggi: case, strade vuote, mare, oceano... Altre a Londra, con Marika, con dei ragazzi. Uno in particolare colpì la mia attenzione. Era più alto rispetto a lei, forse di qualche anno più grande, aveva i capelli castano chiaro e gli occhi verdi.

Era lui Miki?, mi domandai.

Quello che però mi aveva colpito ero il modo in cui guardava Cat e come lei ricambiava. Erano abbracciati e si fissavano a vicenda anziché guardare l'obbiettivo. C'era amore in quegli occhi.

Girai nella stanza per vedere se c'erano altre foto di loro due e non rimasi deluso. Erano una ventina in tutto, messe in ordine cronologico, appese a dei fili che pendevano dal soffitto. Dietro a una foto c'era una citazione.

***
Sai quel luogo che sta fra il sonno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? Quello è il luogo dove io ti amerò per sempre. È lì che ti aspetterò.
-       Hook – Capitan Uncino (film)
***

La girai: raffigurava loro due che si baciavano teneramente e, alle loro spalle, la neve illuminava tutto.

Dopo avere viste, mi spogliai e mi allungai sul letto, meditando su quello che avevo scoperto. Non so di preciso quando mi addormentai.

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora