Dove la porto signorina?

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Passammo tutta la mattina a cercare un regalo per questa sua amica. Si chiamava Alexis e aveva un anno in meno di lui.

"Come vi siete conosciuti?" chiesi.

"Stavo passeggiando per il parco quando un cane mi si avvicinò. Era piccolo e tenero, praticamente un batuffolo nero, solo che non vedevo nessuno con lui. Dopo qualche secondo la vidi che correva verso di me. Si scusò e mi ringraziò per averlo preso. Non mi ha riconosciuto, ci credi? Anzi non sa neanche che sono famoso..."

"Però dovresti dirglielo, altrimenti questa cosa potrebbe ritorcersi contro di te. Da quanto la conosci?"

"Due settimane. È una ragazza dolcissima, ci siamo visti un paio di volte. Mi ha invitato al suo compleanno, che si terrà tra due giorni. Magari la invito ad uscire oggi e le dico tutto" disse pensieroso.

"Fidati, è meglio sapere le cose importanti dal diretto interessato che scoprirle da sola"

"Perché è così importante? Dopotutto sono sempre io, sono sempre Niall"

"Mi hai detto che non ti ha riconosciuto e che siete usciti insieme. Questo significa che vuole conoscere il vero Niall e non a quello degli One cosi"

"Ancora non ricordi come ci chiamiamo?" chiese lui divertito. Ridacchiai.

"Non è questo il punto, irlandese dei miei stivali. Il punto è che forse ci tiene a te. Quando le dirai la verità guardala negli occhi: leggili, comprendili... Così scoprirai se è veramente sincera o meno. E se non lo fosse, sarà lei a perderci perché, Niall, tu sei una persona fantastica" dissi io.

"Non pensavo fossi così filosofica" ridacchiò lui.

"Smettila! E non parlarne con nessuno, mi rovinerebbe la reputazione di stronza"

"Va bene, va bene." Alzò le mani in segno di resa. "Grazie per le belle parole, Cat" disse abbracciandomi. Naturalmente ricambiai. Parlammo molto e scoprii che avevamo molte cose in comune. A cominciare dalla nostra passione per il cibo.

"Andremo molto d'accordo noi due" disse lui. Sorrisi e poi lo guardai negli occhi.

"Lo penso anche io" risposi sincera. Era veramente un ragazzo fantastico e se quella Alexis non lo capiva... beh avrebbe perso la miglior cosa della sua vita. "Ti prego andiamo a mangiare che ho fame" dissi trascinandolo al primo Mc Donalds che incontrammo.

"Ed io che pensavo che facessi qualche strana dieta" disse lui.

"Ho dei metodi molto efficaci per dimagrire" lo guardai maliziosamente e naturalmente lui capì. Rise. Ad interrompere i nostri discorsi furono i nostri cellulari. Rispondemmo entrambi.

"Pronto?"

"Cat, sono Marika... volevo dirti che sto per partire"

"Come partire? Che è successo?"

"Mio padre non sta bene, quindi andrò a stare un po' dai miei"

"Oh, mi dispiace. Dimmi quando torni che ti vengo a prendere all'aeroporto e fammi sapere come stanno"

"Certo. Tu adesso dove sei?"

"Sono al Mc con Niall"

"Vabbè ti richiamo più tardi così mi spieghi. Ciao tesoro"

"Ciao Rika" E attaccai. La stessa cosa fece Niall.

"A te chi era?" chiese tra l'esasperato e il curioso.

"Marika, deve partire perché suo padre sta male. A te invece?"

"Harry. Mi ha praticamente interrogato" disse ridendo "Penso sia geloso" lo guardai alzando un sopracciglio.

"Geloso. Di me. Ma per favore!" risposi io, ridendo.

"Si, geloso con la G maiuscola. Perché non gli dai una possibilità?" disse l'ultima frase serio.

"Perché... ho paura, Niall. Mi ha fatto già soffrire una volta, non voglio che riaccada"

"Ma così potresti avere dei rimpianti. Provaci e se non va, sai che ci hai provato. È brutto pensare 'e se l'avessi fatto cosa sarebbe successo?'"

Quello che aveva detto mi fece riflettere. Dopotutto che avevo da perdere? Oltre al mio cuore già irreparabilmente rotto.

Dopo aver pranzato ritornammo a casa dei ragazzi. Non c'era nessuno, tranne Harry che sembrava nervoso, agitato. Quando entrammo ci si parò davanti.

"Allora... com'è andata la mattinata?" chiese in modo strano.

"Molto bene. Vero Niall?" risposi io. "Siamo andati in spiaggia e abbiamo visto l'alba insieme, poi ci siamo allontanati sopra un cavallo bianco... è stato favoloso"

"Perché fai così?" mi chiese il riccio.

"E me lo chiedi pure?" feci io. Non aveva il diritto di essere geloso, e non ne aveva neanche motivo visto che ero uscita con il suo migliore amico. "Bene, è meglio che vada"

"Ti accompagno" mi interruppe Harry.

"Fa un po' come ti pare..." poi mi girai verso il finto biondo, dicendogli: "Grazie per la splendida mattinata. Fammi sapere come va" gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai seguita dal riccio.

Il tragitto casa-auto lo passammo in silenzio. E mi diede modo di sbollire il rancore e la rabbia che avevo dentro.

Dagli un'altra possibilità...

"Allora, dove la porto signorina?" mi chiese lui facendo un sorriso malizioso. Mi morsi il labbro sorridendo.

"Non credere che ti risponderò 'su una stella'. Sai che non sono quel genere di ragazza. Che ne dici se andiamo a prendere qualcosa da starbucks e poi mi accompagni a casa?" chiesi io. "Se vuoi puoi restare anche per cena" continuai io. Lui mi guardò sorpreso per un attimo, ma dopo sembrò riprendersi.

"Certo. Andiamo" disse sorridendo.

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora