La festa di Jeremy

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Harry's Pov

"Non ci posso credere!" esclamai contento di vederla. Le andai incontro e l'abbracciai.

"Ciao fratellino" mi salutò lei ricambiando l'abbraccio. Dopo un paio di minuti ci separammo.

"Ma non dovevo venirti a prendere io?" domandai ricordandomi la telefonata fatta un paio di giorni prima.

"Volevo farti una sorpresa" rispose lei facendo spallucce e sorridendomi. Non la vedevo da sei lunghissimi mesi e mi era mancata, anche se non l'avrei mai ammesso.

"Beh, meglio così. Sono contento di vederti. Allora, come stai?" chiesi. Nel frattempo andammo in sala e ci accomodammo sul divano.

"Tutto bene: lavoro bello ma faticoso, ragazzo fantastico e perfetto" disse contenta, "e un fratello tutto incasinato"

"Ehi! Perché dici così?" chiesi facendo il finto offeso. "Non sono incasinato!" mi difesi io.

"E allora Cathy? Non mentirmi, so che provi qualcosa per lei. Anche perché mi hai anche chiamato!" disse lei alzando un sopracciglio in segno di sfida. Mi passai una mano nei capelli con fare nervoso. Era un tic che avevo da quando ero un ragazzino. Sbuffai e alla fine mi arresi. Con mia sorella non c'era niente da fare: mi capiva subito. Era impossibile mentirgli.

"E va bene, lo ammetto: mi piace Cat, solo che è tutto così complicato..." incominciai io.

"Cat? Si fa chiamare così?" chiese lei interrompendomi. Annuii.

"Gemma, lei è cambiata. Non solo esteticamente, ma anche interiormente."

"Devo rincontrarla" disse tra sé e sé. Poi rivolgendosi a me, mi chiese di continuare.

"L'altro giorno, all'ospedale, le ho chiesto di darmi un'altra opportunità anche se non ricordo né dove, né quando, né cosa le ho detto. Non ricordo niente, come se ci fosse un buco. Il vuoto. Lei mi ha risposto che prima dovevo capire cosa le avevo fatto, o meglio detto. Ma non riesco proprio a capire quello che ho combinato" conclusi io. Gemma si rabbuiò

"E pensi che io possa dirtelo?! L'hai fatta soffrire Harry" disse lei. "E quello che so non è sicuramente tutto... Dopo quella festa, lei divenne più chiusa del solit-"

"Quale festa?" la interruppi io.

"Quella di Jeremy. Dopo una settimana i suoi genitori ebbero un incidente e non ce la fecero" disse abbassando lo sguardo. "L'ho vista solo al funerale e, ricordo come se fosse ieri, è stata inavvicinabile. Anzi, secondo me non sapeva neanche cosa stava succedendo" continuò Gemma malinconica. "Poi non l'ho più vista, né sentita" concluse lei.

La festa di Jeremy...

-Ehi Harry!- mi salutò Jeremy avvicinandosi a noi. Ero in compagnia di una ragazza bionda, con cui stavo flirtando. Mi girai verso di lui e lo salutai. In quella città si conoscevano tutti. O, beh, quasi tutti.

-Ciao Jer! Come stai?- domandai io.

-Tutto bene e tu?- mi chiese lui, lanciando un occhiata alla ragazzina vicino a me.

-Tutto bene- risposi io sorridendogli. Era un caro amico e molto leale. -Questa è Marie, una mia amica- dissi presentando la ragazza a Jer.

-Oh, piacere- disse porgendole una mano. - Io sono Jeremy, ma puoi chiamarmi Jer-si presentò lui.

-Piacere- rispose lei. Poi Jer si rivolse a me.

-Senti, sabato organizzo una festa a casa mia, ti va di venire?- mi chiese lui.

-Certo, lo sai che amo andare alle feste- risposi io facendogli l'occhiolino.

-Porta anche Marie, se vuoi- disse. E, senza aspettare una risposta, se ne andò.

-Dove eravamo dolcezza?- chiesi alla ragazza..

-Ciao Harry! Menomale che sei venuto- mi salutò Tom.

-Avevi dei dubbi Tom? Harry Styles che si perde una festa... la fine del mondo è vicina- disse Francesco ridacchiando.

Ridacchiai. –Che vi aspettavate?!- feci io, salutando tutti. -Stasera la parola d'ordine è.... rullo di tamburi... divertirsi-

Stavo parlando da un po' con i ragazzi, quando una ragazzina attirò la mia attenzione. La guardai per un attimo: era Cathy, la migliore amica di mia sorella. Avevo già notato che le piacevo, era impossibile non farlo visto che ogni volta che le parlavo (diciamo che mi divertiva come si comportava quando c'ero io) lei arrossiva e balbettava. E certe volte si perdeva anche a fissarmi negli occhi, nel vero senso della parola. Comunque a me lei non interessava, era solo una sfigata senza speranza.

-Ciao- disse timidamente...

Quando credi di odiare finisci per amare || H.S. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora