Capitolo 8

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Andiamo verso la macchina, mano nella mano.
Il mio cuore batte a 1000.
Nic ogni tanto si gira verso di me e mi sorride.

Arriviamo davanti alla macchina e mi ferma.

Mi guarda negli occhi, e mi bacia ancora.

Saliamo in macchina e per un po' non diciamo nulla.

"Ti è piaciuto il Colosseo?" chiede Nic.

"Oh si, puoi dirlo forte" dico io.

"Come mai ti è piaciuto così tanto?" mi chiede con aria di sfida.

Capisco subito dove vuole arrivare.

"Beh, è uno dei monumenti storici più famosi al mondo" dico io.

"Oh si, ti è piaciuto sicuramente per quello" mi dice in tono malizioso.

"Ti vorrei ricordare che sei stato tu a baciarmi" dico diretta, ridendo leggermente, senza farmi vedere.

"Si, ma non mi sembra che tu ti sia spostata" dice guardandomi.

"Mh vero" dico semplicemente.

Lo vedo sorridere contento e non dice più niente.

Come dargli torto, è stata una serata perfetta.

Dopo un quarto d'ora circa, arriviamo davanti al nostro palazzo, ci infiliamo in ascensore e arriviamo davanti ai nostri appartamenti.

Un po' per provocarlo, e un po' per vedere la sua reazione dico:

"Ci si vede in giro Nic" mentre gli giro le spalle.

"Dove credi di andare signorina" mi dice tirandomi per il braccio verso di lui e stampandomi un bacio dolcissimo sulle labbra, che a parer mio, dura troppo poco, ma non gli darò la soddisfazione di dirlo.

"Ora puoi andare" mi dice sorridendo leggermente.

Gli sorrido di rimando, scuotendo la testa, e entrando in casa.

"Questo ragazzo mi farà dannare" dico a bassa voce.

-

Sono passati un paio di giorni da quella sera, infatti mi sono presa un bel raffreddore, e come se non bastasse ho anche la febbre.
Sto tornando a casa e sono solo le 15, il dottore si è reso conto che non stavo per niente bene, quindi mi ha lasciata andare, anche perché oggi è venerdì e non abbiamo molto da fare.

Appena arrivo al mio piano, vedo Niccolò uscire di casa con un cane.

"Oddio ma ciao" dico mentre mi chino per accarezzare il cane, che deduco sia Spugna "Ma sei bellissimo" dico io.

"Emh emh, neanche il suo padrone è niente male" mi dice Nic mentre mi fa un occhiolino.

"Che stupido" dico mentre mi alzo e lo abbraccio.

"Sei caldissima, stai bene?" mi chiede preoccupato.

"No, mi sono presa un bel raffreddore, anche se mi sta passando, mi hanno fatta uscire prima da lavoro" dico facendo spallucce "Dove state andando?".

"Lo porto a fare una bella passeggiata, vuoi venire?" mi chiede dolcemente, mentre sposta una mia ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Se aspetti un attimo che mi prendo una tachipirina, si" dico io.

"Certo che ti aspetto, e metti qualcosa di più pesante, fa freddo" mi dice.

E io gli do retta, dopo aver preso la tachipirina, mi metto un maglione pesante, e sopra metto la giacca, ed esco.

"Eccomi" dico.

Quando arriviamo giù, chiedo:

"Posso chiederti una cosa?"

"Certo dimmi" mi dice lui.

"Ma Spugna dov'era? Nel senso, io sono stata a casa tua, e non l'ho visto da nessuna parte" dico io un po' confusa.

"Non so quanto ti piacerà questa cosa, ma Spugna l'ho preso assieme alla mia ex" dice lui.

"Ah, capisco" dico io leggermente infastidita, da cosa poi? Non stiamo insieme.

"Però Spugna sta molto più tempo da lei, dato che io sono sempre in giro, invece quando ho un po' di giorni liberi mi piace averlo intorno" dice chinandosi per accarezzarlo.

Usciamo dal portone del palazzo e probabilmente mi vede leggermente infastidita e mi dice:

"Vieni qui" aprendo un braccio per avvolgermelo attorno alla vita, e mi da un bacio sulla fronte.

Arrivati al parco Nic toglie il guinzaglio a Spugna, e lui comincia a correre.
Quando torna indietro, in bocca ha un ramo e ce lo posa davanti ai piedi, così io lo prendo, lo tiro lontano, e lui corre a prenderlo.

Andiamo avanti cosi ancora per un po', finché non è abbastanza stanco da sdraiarsi sul prato.

"Amore, sei stanco" dico io mentre mi siedo vicino a lui per abbracciarlo e accarezzarlo.
Spugna comincia a leccarmi tutta la faccia.

"Mi sento il terzo di troppo" dice Nic e io rido fortissimo, prendo Spugna e gli metto il muso vicino alla mia faccia e dico:

"Lo sei, diglielo Spugna" dico sorridendo e Spugna abbaia.

Nic fa il finto offeso, quindi gli salto addosso e lo abbraccio, e lui scoppia a ridere.

Cerca di baciarmi ma:

"No no no, sto male, non ti voglio attaccare niente, già non ti dovrei stare cosi vicino" dico io e lui sbuffa dandomi ragione "Puoi dare i bacini a Spugna però"

"Vieni qua amore mio" dice a Spugna, che non lo calcola minimamente.
Io rido.

"Vuoi vedere come lo faccio alzare?" mi chiede e io annuisco.

"Spugna, vuoi mangiare?" gli dice Nic e lui si alza subito e abbaia.
Io e Nic stiamo morendo dal ridere.

"Dai andiamo" dice Nic, quindi mi alzo "Spugna vieni" gli dice, e lui ci segue.

Io mi attacco al braccio di Nic e lui, con la mano del braccio libero, mi accarezza la guancia.

Non mi è mai capitato di legarmi, e di fidarmi così tanto di una persona, dopo così poco tempo.
Non mi sono mai fidata di nessuno, ma sento che di lui mi posso fidare.
Lo vedo molto sincero in tutto quello che dice e che fa, una persona pura.

Arriviamo davanti alla sua macchina, e facciamo entrare prima Spugna, dopodiché entriamo anche noi.

"Famme sentì se c'hai ancora la febbre" mi dice mentre mi tocca la fronte con la mano.
Io adoro il suo accento.

"A me sembra scesa leggermente, no?" dico io.

"Si ma è ancora alta" dice.

Io non replico.

Dopo una ventina di minuti arriviamo a casa.
Faccio per entrare nel mio appartamento, ma Niccolò dice:

"Oh no, tu vieni con me"

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Heyyy, due volte in un giorno✌🏻
Spero che la storia vi stia piacendo, fatemi sapere cosa ne pensate🖤

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