Capitolo 61

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"Buongiorno amore" dice svegliandosi.

Siamo quasi arrivati e ovviamente è già mattina.

"Buongiorno" dico io sorridendo "Dormito bene?"

"Si, per quanto si possa dormire bene sul sedile di una macchina" dice.

"Oh povera principessina, volevi un lettino nel pagagliaio? Provvederemo" dico io prendendolo in giro.

"Ah ah simpatica" dice e io sorrido "Mi scappa la pipì"

"Non ce la fai ad aspettare fino in hotel?" chiedo.

"Mh-mh" scuote la testa "Mi scappa tanto"

"Chiama Luca e digli di fermarsi in un autogrill" dico io e lui mi ascolta.

Dopo una decina di minuti ci fermiamo.

"Non mi sento più le gambe" dico facendo fatica a stare in equilibrio, mi sembra di avere due gelatine al posto delle gambe.
Mi stiracchio per bene, dato che sono parecchio indolenzita dopo tutte queste ore in macchina.
Niccolò viene verso di me e mi abbraccia.

"Grazie per non averci fatti schiantare" dice e tutti ridono.

"Si, molto divertente" alzo gli occhi al cielo spingendolo via.

Lui sorride e torna ad abbracciarmi.

"Sei un lecchino di merda" dico io "Non dovevi fare pipì?"

"Oh si, giusto" dice.
Io lo seguo, ma per potermi prendere qualcosa da mangiare, sto morendo di fame.

"Non ho bisogno di aiuto, me lo so tenere" sorride.

"Dio che schifo, mi fai passare la fame così" dico facendo una faccia schifata.

Lui ride sonoramente.

Entriamo dentro e lui va in bagno, mentre io vado al bancone.
Prendo due brioche, una per lui, e una per me, e mi vado a sedere.

Dopo un paio di minuti arriva e si mette accanto a me.

"Hai lavato le mani animale?" dico e lui ride.

"Certo che le ho lavate" dice scuotendo la testa.

Gli passo la brioche e lui mi ringrazia iniziando a mangiare.

"Sei stanca?" mi chiede.

"Un pochino" mi strofino un occhio e lui sorride.

"La mia bimba" dice stringendomi e lasciandomi un bacio sulla testa.

Io mi avvicino alle sue labbra e le bacio.

"Un altro" dico e lui sorride riavvicinandosi.

"Sei così bella" dice lui.

"Si, da morire, con capelli arruffati e occhiaie poi" dico io ironica.

"Proprio per questo sei bella" dice lui "Poi le occhiaie non le vedo, hai gli occhiali da sole"

Alzo leggermente gli occhiali per fargli vedere.

"Si, come ho detto, sei bellissima" dice e io sorrido.

"Bugiardo" dico io e lui mi fa la linguaccia.

Continuiamo a mangiare e pian piano ci raggiungono tutti per fare colazione con noi.

Loro continuano a ridere e scherzare.
Io guardo l'ora e noto che è davvero presto, sono solo le 6:15.
Tra meno di mezz'ora saremo in hotel e finalmente potrò dormire.

Appena finiamo di mangiare, torniamo tutti nelle rispettive macchine.

"Scusate, ma voi, un accompagnatrice così bella, dove la prendete?" dice Nic, io mi giro leggermente e vedo che sta facendo un instagram story.

Scuoto la testa leggermente e sorrido.

Ho il braccio appoggiato sul poggia mano, lui intreccia le mie dita alle sue.

"Non vedo l'ora che ci siano le date a Roma" dice lui.

"Immagino" sorrido leggermente.
È la sua Roma, non la cambierebbe mai con nient altro al mondo.

"Per quanto io possa amare tutti i posti in cui vado, a Roma mi sento a casa, non so come spiegarti" dice.

"Posso capire, casa è pur sempre casa" dico io.

Lui mi bacia una mano e sorride.

"Che hai?" chiede.

"Niente, perché?" chiedo.

"Mi sembri strana" dice lui.

"Sono solo un po' stanca" dico.

"Siamo quasi arrivati, così potrai dormire" dice baciandomi la mano "Sei sicura non ci sia altro?"

"Si, sono sicura" dico io sorridendo leggermente.

Ultimamente non faccio che pensare a quello che gli ha detto Federica.
Lui dice che per lei non prova più niente, ma io ho dei dubbi a riguardo.
Lui avrebbe tutte le ragioni per provare ancora qualcosa per lei, sono stati insieme un sacco di tempo, però spero di sbagliarmi.

"Quando stai per andare a fare il soundcheck svegliami eh" dico io.

"Va bene" dice lui.

Dopo una decina di minuti arriviamo finalmente in hotel.

"Finalmente" dico buttandomi sul letto a peso morto.

Nic ride.

"L'eleganza di un elefante amó" dice.

"Mi stai dando della grassa?" dico guardandolo male.

"Non mi permetterei mai, poi guardati, sei uno stecchino" dice guardandomi da testa a piedi.
Non gli piace che io sia dimagrita così tanto da quando è morta mia nonna, ma non posso farci niente, anche quel poco che mangio mi fa salire il vomito.

"Vieni qui vicino a me" dico e lui si sdraia accanto a me.

Lui mi abbraccia e io cerco di mettermi il più comoda possibile, e finalmente dormo.

Amati Sempre - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora