Sta sera siamo a Jesolo.
Abbiamo fatto metà delle date e sono andate tutte benissimo."Siamo pronti, andiamo" dice Adriano.
Allora ci avviamo, lo saluto, e come al solito mi metto con tutti gli altri davanti al palco.
Le luci si spengono e dopo poco il concerto comincia.
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È appena finito il concerto, e siamo appena arrivati in hotel.
Questa sera dormiamo qua e domani mattina partiamo per Roma."Sono sfinito" dice sdraiandosi sul letto.
Io prendo dei vestiti dalla valigia e mi cambio.
Niccolò sta fissando il soffitto.
"A che pensi?" chiedo.
"A niente" sorride leggermente.
"Non ci credo" dico io andandomi a sedere accanto a lui.
"A cosa dovrei pensare?" chiede.
"Nic, mi sono accorta che da quando hai parlato con Federica sei strano" dico.
"Ma che dici" mi guarda.
"Dico che da quando ti ha detto di provare ancora qualcosa per te, ti perdi spesso nel tuo mondo, più del solito ecco" dico io
"Amore sei solo paranoica" dice lui.
"Non credo" dico "Se tu dovessi provare ancora qualcosa per lei, me lo diresti vero?"
"Certo che te lo direi, ma non provo più nulla per lei" dice, ma io continuo a non crederci.
Sospiro.
"Piccola" dice avvicinandosi a me "Devi stare tranquilla, okay?"
Io sospiro ancora e annuisco.
Sono quasi sicura che lui provi ancora qualcosa per lei, ne sono certa, ma gli darò il beneficio del dubbio.
Mi metto sdraiata e lui mi abbraccia leggermente.
Penso molto, probabilmente troppo, ma la notte serve anche a questo.
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Siamo in auto da circa due ore, e nessuno dei due spiaccica mezza parola.
"Mi spieghi che succede?" dice Nic.
"Non succede niente" faccio spallucce.
"È per il discorso di ieri sera?" chiede.
"No" dico.
"Allora cosa c'è?" dice ancora.
"Non c'è niente! Dio!" dico alterandomi.
Sa benissimo che è per il discorso di ieri sera.
Lui si ferma in un autogrill e parcheggia la macchina.
"Parliamone" dice lui girandosi verso di me.
"Di cosa vuoi parlare esattamente?" dico io guardandolo.
"Di questa situazione" dice lui.
Io faccio spallucce.
"Parla allora" dico io.
"È per il discorso di ieri?" chiede e io annuisco "Dov'è il problema? Ti ho detto quello che provo"
"Ma non mi hai detto cosa provi per lei" dico io.
"Non provo niente per lei" dice lui.
"Patetico" rido ironicamente.
"Tu pensi che io provi ancora qualcosa per lei?" chiede lui.
"Se devo essere sincera, ne sono quasi sicura" dico io.
"Tu sei pazza" ride.
"No Niccolò, non sono pazza, sono realista" dico io uscendo dalla macchina.
"Dove stai andando?" chiede.
"Ho bisogno di aria" dico io.
Mi vado a sedere su un muretto e dopo poco mi raggiunge anche Niccolò con in mano la sigaretta elettronica.
Anziché sedersi si mette davanti a me facendomi divaricare le gambe.
Io non lo guardo.
Lui mi prende il mento con una mano e mi gira la testa verso di se.
Mi guarda dritto negli occhi."Smettila" dice lui.
"Di fare cosa?" chiedo.
"Di fare così" dice.
"La fai facile tu, non sei, e non sarai mai, nella mia situazione" dico io.
Lui si avvicina e mi bacia.
"Io ti amo, chiaro?" dice.
Lo guardo negli occhi e annuisco.
Tanto so che molto presto avremo di nuovo questa discussione, ma per ora va bene così, voglio solo tornare a casa e riposare un po'.
"Andiamo" dico io avviandomi verso la macchina e lui mi segue.
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"Finalmente" dico entrando in casa.
Chiudo la porta dietro di me e vado in camera mia.
Devo fare così tante lavatrici che mi sento già male.
Niccolò è andato a casa sua a posare tutto.Svuoto tutta la valigia e comincio a infilare roba in lavatrice.
Vado a mangiare qualcosa dato che sono le 19.
Dopo poco sento la porta di casa aprirsi."Eccomi" dice apparendo dalla porta della cucina.
Si siede accanto a me e mangiamo insieme.
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"Madonna Nic, sei così fastidioso" dico io ridendo leggermente.
Ci stiamo guardando un film sul mio computer, in camera mia e lui continua a toccarmi.
"Dai, io mi annoio" dice lui.
"E cosa ci posso fare?" dico.
Lui fa spallucce.
"E va bene, che cosa vuoi fare?" chiedo io.
"Una mezza idea ce l'avrei" sorride malizioso mentre prende il computer e lo mette sul comodino.
Si mette a cavalcioni su di me, mentre io rido.
Si muove a privarci dei vestiti e si fionda su di me.