Capitolo 9

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"Oh no, tu vieni con me" mi dice Nic

"Perché?" chiedo io corrucciandomi.

"Perché stai male, e non ti lascio sola" mi dice.

"Nic, sono grande e vaccinata, so badare a me stessa" dico io incrociando le braccia.

"Io questo lo so bene, ma voglio averti sotto controllo" apre la porta di casa sua, e con la mano mi fa gesto di entrare.

Io sbuffo e entro.

"No! Aspetta non chiudere devo entrare un attimo in casa" dico io scappando fuori.

Entro in casa e prendo la mia coperta intrecciata nera.

"Forse non te l'ho detto, ma anche io ho delle coperte in casa" mi dice sorridendo.

"Si ma questa è la mia coperta preferita" dico io.

Mi vado a sedere sul divano e Nic si siede poco dopo con me.

"Sono disposta a condividere la mia coperta con te SOLO se la tratterai bene" dico io scherzando ovviamente.

"Ti do la mia parola" dice lui ridendo.
Quindi lo faccio coprire e lo abbraccio.

"Cosa vuoi fare?" mi chiede.

"Non so, ci guardiamo un film?" chiedo io.

"Si dai perché no" dice aprendo Netflix sulla TV.

"Ci guardiamo 'To All The Boys I've Loved Before'"dico io.

"Va bene... ma solo perché stai male" dice lui sbuffando.

"Oh Peter" dico con gli occhi a cuoricino riferendomi a Peter Kavinsky.

Stiamo quasi per finire il film, e Niccolò si sta addormentando.

"Hey, rimani sveglio, è quasi finito" dico dandogli un bacino sulla guancia.

Finito il film, Nic si alza subito dal divano.

"Cosa vuoi da mangiare?" mi chiede.

"Fai tu, è uguale" dico io.

"Va bene, vieni a farmi compagnia però" mi dice.

"Si, certo" dico alzandomi con la coperta in spalle.

"Allora raccontami un po' di te" mi dice.

"Preparati eh" dico io.
"Allora, mia madre era americana, mio padre italiano, sono morti quando avevo 5 anni, in un incidente d'auto, quindi i miei nonni materni sono venuti a vivere qui in Italia, per me.
Mia nonna paterna è Genovese, ma dopo la morte dei miei genitori, ho perso i rapporti con lei, e non l'ho più vista.
Mio nonno materno è morto 5 anni fa, e in poche parole mi è rimasta solo mia nonna" dico io.

"Cavolo mi dispiace tantissimo" dice lui.

"Oh no, non ti dispiacere, non ti racconto tutto questo per farti pena, anzi, ti sto dicendo tutte queste cose perché mi fido di te" dico io semplicemente.

Lui viene e mi abbraccia fortissimo, e mi rendo conto solo adesso di quanto io avessi bisogno di un abbraccio cosi forte e sincero, un abbraccio che mi facesse sentire sicura.

"Okay ora tocca a te" dico io

Comincia a raccontarmi degli anni del liceo, e dei problemi che ha avuto, di quando lo prendevano in giro, del perché ha iniziato a suonare il pianoforte e scrivere, tutto.

"Beh direi che tutte quelle persone ti posso beatamente leccare il culo ora" dico io.

"Signorina non si dicono queste cose" mi dice sorridendo.

"Dico solo la verità" faccio spallucce "La tua famiglia?"

"Mia mamma si chiama Anna e mio padre si chiama Sandro, ho due fratelli, Valerio e Lorenzo" dice "Adesso basta tristezza, preparo un po' di pasta" conclude.

Intanto che prepara, io gioco con Spugna, sedendomi sul pavimento.

Lo aiuto ad apparecchiare e iniziamo a mangiare.

"Ti piace?" chiede Nic.

"Si molto buona" dico io.

Dopo aver finito, lo aiuto a sparecchiare, e infilo tutto in lavastoviglie.
Ad un certo punto mette le sue labbra sulla mia fronte.

"È scesa" dice sorridendo contento.

Dopo aver pulito bene tutta la cucina, rimango ancora una mezz'ora sul divano con Nic da un lato, e Spugna dall'altro.

"Vieni con me sul terrazzo?" chiede.

"Si certo" dico.

Andiamo sul terrazzo, tira fuori un pacchetto di sigarette, e ne accende una.

"Non sapevo fumassi" dico io.

"Ci sono tante cose che non sai di me" dice sogghignando.

"Il premio Nobel per il ragazzo più misterioso del mondo va a: NICCOLÒ" dico io prendendolo per il culo e lui ride.

"Comunque non dovresti fumare" dico.

"Lo so, infatti sto cercando di smettere" dice.

Finita la sigaretta torniamo dentro e dico:

"È ora che io vada" dico.

"No dai resta ancora un pochino" mi dice.

"Nic è tardi, dovresti andare a dormire" dico io e lui sbuffa.

"Va bene" dice lui tenendomi il muso.

"Nic sto andando nell'appartamento qui affianco, non sulla luna" dico io sorridendo, mi piace vederlo così per me.

"Lo so" dice accompagnandomi alla porta.

Lo abbraccio forte e lui ricambia.

"Venitemi a trovare tu e Spugna" dico io abbracciando Spugna e dandogli un bacino.

"Oh, sono sicuro che sarai tu a venire da noi, tra non molto" dice sorridendo.

Entro in casa e mi fiondo sul letto, nel giro di 10 minuti mi addormento.

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Mi sveglio verso mezzanotte perché sento dei rumori.
Pianoforte.

"Eddai Nic" dico a bassa voce alzandomi per andare verso la porta.

-

Hey ciao a tutti, la mia serata è stata pessima, quindi spero che la vostra sia stata migliore della mia.
Enjoy🖤

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