Capitolo 60

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Vigevano.
Prima data.
Niccolò è super nervoso.

"Amore tranquillo" dico sedendomi accanto a lui.
Siamo nel suo camerino, e non riesce a stare fermo un attimo.

"Non ci riesco, se qualcosa dovesse andare storto? Se dovessi dimenticarmi un testo?" dice.

"Amore sei umano, può capitare a chiunque, e poi quando sbagli i testi sei così tenero" dico accarezzandogli la guancia e lui sorride.

"Tu sarai li vero? Starai dove ti posso vedere?" chiede.

"Si amore, starò dove mi puoi vedere" dico io.

Ed è così, voglio godermi il concerto, dall'inizio alla fine, è la prima volta che lo vedo cantare ad un concerto, davanti a migliaia di persone, quindi non vedo l'ora.

"Nic, tra 10 minuti sul palco" lo avvisa Jacopo, il suo manager.

Lui annuisce e Jacopo esce.

"Tranquillo" dico dandogli un bacio.

Rimaniamo qui ancora 5 minuti dopodiché usciamo e lo accompagnano nel backstage.

Beve un sorso di birra e cerca di rilassarsi.

"Elly, vieni, andiamo" dice Adriano.

Io vado verso Nic e lo abbraccio.

"Fai un respiro profondo e stai tranquillo, sarai fantastico" dico dandogli un bacio.

"Grazie piccola" dice e io vado con Adri.

Mi fa mettere proprio davanti al palco, con tutti i fan del parterre dietro.

Alle 21:12 in punto sale sul palco.

"È colpa delle favole se tu non sei più con me, se cammino per la strada quando una strada poi non c'è..."

-

"Questa canzone l'ho scritta per una persona speciale" dice guardandomi "Ti amo"

Il pubblico fa un casino assurdo quando sente quelle due parole.

"Sai che forse è vero, in queste sere ci pensavo, sono sempre più sbadato e in testa aumenta il desiderio di sentirmi più lontano, ma lontano sai non ci riesco a stare..."

"...E il letto è diventato mare, e ti avvicini e non so stare a te vicino senza amare"

Ho provato a non piangere, ma Niccolò che canta la mia canzone davanti a tutte queste persone mentre mi guarda dritto negli occhi, non lo reggo proprio.

Sopra questo palco è così bello.
Lo vedo bene, mi sembra rilassato, d'altronde è davanti ai suoi ultimi, penso si senta a suo agio.

-

È arrivato il momento di Sogni Appesi, una delle mie canzoni preferite, la canzone degli ultimi.

Lui la canta perfettamente, ed è inutile dire che il pubblico piange come non mai, e io con loro.

"DALLA PARTE DEGLI ULTIMI PER SENTIRMI PRIMO" urliamo tutti insieme.
Lui sorride contento, un sorriso spensierato, di quelli spontanei.

-

"Ma vince chi si sveglia, vive, muore e spera sempre dentro le sue mani" dice chiudendo la mano.

Dopo poco va verso il pianoforte dove attaccato c'è un palloncino rosso, e lo prende.
Torna verso il microfono e alza la mano col palloncino.
Dopo pochi secondi lo lascia volare.

"DAVANTI A ME... ULTIMO!" dice, e questo annuncia la fine del concerto "GRAZIE!"

-

"Sei stato meraviglioso" dico correndogli incontro, e saltandogli addosso.

"Hey grazie" dice contento.

"È stato veramente una Favola" dico e lui sorride ampiamente.

"Grazie di essere venuta" dice lui.

"Per te questo e altro" dico io baciandolo.

"Piccioncini mi dispiace disturbare, ma il tempo per un brindisi ce l'avete?" dice Adriano.

Ci avviciniamo agli altri e brindiamo.

"Agli ultimi"

-

Siamo appena saliti in macchina, e siamo soli, ha deciso che una macchina la prendiamo solo noi due, per avere un po' di privacy, e gli altri sono tutti insieme dentro al suv, esattamente davanti a noi.

"Come ti senti?" chiedo mentre sto attenta alla strada.

Mi sono messa al volante per farlo dormire un pochino, sarà esausto.

"Mi sento molto bene, è andato tutto come doveva andare" dice.

"Sei il migliore" dico io e lui sorride.

"Prossima Eboli" dice.

"Già, e beccati che bell autista che hai" dico io scherzando.

"Vero, non potrei chiedere di meglio" dice dandomi un bacio sulla guancia.

Mi mette una mano sulla coscia.

"Giu le mani, non mi distrarre" dico io.

"Non sapevo ci volesse così poco" sorride maligno.

"Invece lo sai, pezzente" dico io stando sempre attenta a non perdermi i ragazzi davanti.

Lui ride sonoramente e io scuoto la testa.

"Sicura di non essere troppo stanca? Ce la fai a rimanere sveglia?" chiede.

"Questo concerto mi ha elettrizzata un sacco, non riuscirei a dormire nemmeno se potessi" dico io "Tu invece dovresti dormire un po'"

"Forse si" dice e abbassa il sedile in modo da potersi sdraiare un pochino.

Mi da un bacio sulla guancia e si mette comodo per dormire.

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