Sono trascorse due settimane e dire che sembro un ninja per i salti mortali che faccio per evitare mio cugino è dire poco. Io e Celb Passiamo ogni nostro secondo libero insieme da ormai due settimane. Vado ogni weekend regolarmente al Saxo il locale dove prima lavorava Caleb, la ragazza dai capelli ribelli è ormai diventa una mia compagnia di pettegolezzi per clienti abituali. David e Queen di tanto in tanto mi chiedono di uscire, andare con loro a qualche festa ma io rifiuto gentilente e gli unici momenti insieme si trascorrono in un silenzio tombale a tavola e qualche partita ai videogiochi, dove vinco sempre io.
"Ehi Kyra è arrivato il guardone" mi sussurra all'orecchio Natasha mentre lascia il caffè sul mio tavolino. Guardo oltre la sua spalle il ragazzo poco più grande di me che ogni volta che ci sono io c'è anche lui, si siede al bancone e ordina tre caffè di fila con una pausa di mezz'ora dove non fa che guardarmi tentando di mascherarlo malamente. È anche carino, i capelli biondi leggermente spettinati le guance costellate da lentiggini, gli occhi castani sempre velati da un imbarazzo riconoscibile anche dalle sue guance costantemente arrossate. Parecchio più alto di me ma talmente Magro che sembra che possa spezzarsi da un momento all'altro.
"Forse è meglio che vada studierò a casa" chiudo il computer per andarmene
"Aspetta sta arrivando" prima che io me ne accorga Natasha se ne è andata e seduto accanto a me c'è il biondo, mi fa un sorriso tirato e si sfrega le mani in modo aggitato, gli trema la gamba indice di nervosismo, mi fa quasi tenerezza. Non è colpa sua se non mi piace ma sono troppo concentrata su i miei obbiettivi per aver tempo per queste cose.
"Ehm non so se ti ricordi di me...frequentiamo psicologia di base insieme...for..forse non ricordi. Beh, c'è beh piacere sono Olly" mi allunga la mano ed io la stringo sorridendogli gentilente
"Kyra. Ora mi dispiace tanto ma devo andare. Però ci vediamo domani a scuola" gli sorrido mettendomi la borsa in spalla pronta ad andarmene
"Aspetta" mi volto verso di lui titubante, ti prego non voglio ferito fa che non mi chieda nulla.
"Io volevo chiederti..."ecco lo sapevo
"Il tuo amico è single" per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva, è gay e gli piace Celeb, sgrano gli occhi e Natasha dietro di me scoppia a ridere, guadagnandosi un astuccio in testa ed un occhiataccia. Mi riavvicino a Olly e prendo uno dei miei pennarelli, tenendo il tappo in bocca copio il numero di Caleb sulla mano del ragazzo.
"Sono certa che gli piaceresti tantissimo, scrivigli" gli sorrido radiosa, che stupida che sono stata, mai un ragazzo ha provato interesse reale per me, io sono quella che ti scopi una notte e poi la tieni il più lontano possibile, quella complicata che nessuno vuole al suo fianco. Raggiungo casa dove trovo mio cugino con i suoi amici, faccio per salire le scale ma Cody mi ferma.
"Kyra" si affaccia da soletto dove sono lui e i suoi amici, lo guardo da sopra le scale.
"Mi dispiace" sospira. Non pensavo mi avrebbe mai chiesto scusa.
"A me dispiace che credi che mi freghi qualcosa di quello che pensi tu. Presuntuoso da parte tua dato che mi conosci" sputo acida e lui fa un passo indietro come se quelle parole lo avessero colpito come un pugno in faccia. Io sopravvivo così da troppi anni ormai, la rabbia è la mia arma contro qualsiasi altro sentimento e non fallisce mai. Mi volto senza degnarlo di uno sguardo dirigendomi verso la mia sala pitture.
"Non sei brava sai" per poco non sobbalzo quando sento una voce alle mie spalle, una voce profonda e rassicurante ma allo stesso tempo mi fa gelare il sangue nelle vene. Mi volto notando che sta poggiato alla parete del corridoio accanto ad una finestra aperta mentre fuma, il suo profilo scuro contro luce lo fa sembrare più dannato di quanto non sia.
"A fare Cosa?"
"A fingere che non te ne importi nulla" sento un brivido percorrerai lungo la schiena, come ha fatto? Come fa a sapere se le parole di Cody mi hanno realmente toccata.
"Non sai nulla" sputo acida, un ghigno stronzo gli si dipinge sul viso, Scuote la testa lanciando la cicca fuori
"Se crederlo ti calma fa pure, ma tu sai che ho ragione io" con la stessa indifferenza con cui si rivolge a chiunque se ne va come se io gli avessi solo rubato del tempo prezioso da dedicare a se stesso. Che nervi! Lewis mi fa venire il nervoso, non riesco a capirlo e questo mi farà uscire matta. Che presuntuoso! Chi si crede di essere per dirmi cosa provo e cosa non provo? Mi chiudo nella mia sala pittura e senza nemmeno pensarci prendo un pennello ed inizio a buttare sulla tela tutta la rabbia che sento. Non mi accorgo delle ore che passano, del sole che cala, della fame e del dolore alle mani. Lascio che il corpo si liberi di ogni cosa, che sia la tela a parlare per me. Quando mi ritengo soddisfatta del mio lavoro mi allontano. La prima cosa di cui mi rendo conto è che il sole sta sorgendo fuori dalla finestra, osservo il mio quadro rettangolare bianco, con dipinto l'inizio di un volto dalla parte inferiore che poi svanisce in una nuvola di nero, lo stesso volto nasce dal nero di profilo svanendo anche esso come se non riuscisse a trovarsi nel buio della sua testa, intrappolato nella sue paure e nelle sue maschere, con la paura di capire chi è davvero. Mi guardo le mani completamente sporche come i miei vestiti. Inizio a sfilarmi la salopette strappata che uso sempre qui e la lancio su una scrivania sepolta sotto i barattoli di colore. Esco con indosso solo la maglietta a mezze maniche attillata rossa e mutande, scendo le scale scrocchiandomi il collo e massaggiandomi i polsi. Sono distrutta.
"Che tremenda visione di prima mattina" rivolgo un occhiataccia a Lewis che mi ha degnata solo di un occhiata di sfuggita, ha dormito qui, lo noto dal fatto che ha indosso solo i boxer. Lo ignoro entrando nella mia stanza, mi infilo sotto la doccia restandoci per almeno un ora, asciugo i capelli svogliatamente prima di infilarmi i pantaloni della tuta ed una felpa larga, lego i capelli in una crocchia e mi infilo sotto al piumone pronta a dormire.
*****
Mi sveglio che la sera sta calando. Esco dalla stanza stiracchiandomi, sono distrutta fisicamente e psicologicamente ma devo sopravvivere.
"Signorina Williams un ragazzo la sta aspettando al piano di sotto" ringrazio la cameriera camminando fino al piano inferiore dove trovo Caleb teneramente appoggiato in disparte mentre guarda mio fratello ed i suoi amici giocare.
"Caleb" gli sorrido cingendogli il collo con le braccia. Mentre mi stringe a se con troppa forza mi sussurra all'orecchio
"Mi vuoi dire chi ha dato il mio numero ad Olly?" Sono certa di essere sbiancata così balzo indietro di scatto, ha uno sguardo infastidito ma anche divertito. Ok che scusa plausibile ho, so che gli piace da tempo un altro ma olly mi è sembrato carino, non pensavo avrebbe avuto il coraggio di scrivergli. Ora che ci penso...non gli avrebbe mai scritto, ho capito abbastanza quel ragazzo da saperlo.
"Natasha" tuono lei scoppia a ridere e entra dalla sala ricevimenti, sorride colpevole alzando le spalle
"È stata lei" diciamo all'unisono per poi scoppiare a ridere entrambe. Ovviamente deve farmi fare queste figure Natasha! Oggi non sopporto nessuno ho capito.
"Potete andare a discutere da un altra parte?" Cinguetta Becky
"Si da il caso che sia casa mia" rispondo prima ancora di ragioenre sulle mie parole, subito dopo torno a rivolgere il mio sguardo pentito al mio amico.
"Una prima edizione di Cime Tempestose mi farà perdonare?" I suoi occhi brillano come quelli di un bambino a Natale, si posso considerarmi già perdonata!
"O una festa" parla Cody dal divano dietro di noi, lo ignoro categoricamente, sto per dire a Caleb dove trovare il libro ma vengo interrotta da Natasha
"Oh si Kyra andiamo alla festa?" Natasha mi supplica con lo sguardo, io saetto gli occhi tra mio cugino e Caleb e nessuno dei dei sembra contrariato, ok ho perso questa guerra perché persuadere Natasha è pressoché impossibile.
"Ok" sospiro lei sorride entusiasta sbattendo le mani entusiasta, Scuoto la testa senza riuscire a trattenere un sorriso
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White Rose
RomanceCOMPLETO: in correzione Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe ad un angelo all'inferno? Nata nella terra arida cresciuta nella disperazione, perché Kyra appare fredda e distaccata ma dentro di lei ha il cuore più grande di tutti, sensibile e con un...