Primo gionro di lavoro

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Mi sveglio scossa da un suono assordante e l'istinto di scaraventare la sveglia contro il muro è frenato soltanto dall'entusiasmo del primo giorno di lavoro. Mi alzo di scatto in piedi in preda ad una improvvisa agitazione. E se lavorassi male? E se non gli andassi più bene? E se mi chiamassero per una sfida proprio mentre sono con lei? Mi guardo alla specchio agitata, devo calmarmi altrimenti arrivo tardi o mando tutto a rotoli. Faccio due lunghi respiri, prima di infilarmi sotto la doccia gelata stando attenta a non bagnarmi i capelli. Decido di indossare dei jeans neri stretti, una maglietta bianca leggera e non troppo sportiva con un maglione nero lungo fino sotto il sedere e dei tacchi alti neri lucidi. Lego i capelli in una coda alta aggiungendo mascara e lucida labbra rosa chiaro. Prendo la borsa nera infilandoci tutti i documenti che Serena mi ha chiesto di stampare. Infilo anche il cellulare ed il portafoglio. Corro di sotto afferrando al volo una mela da mangiare in auto
"Buona fortuna" mi augura la cuoca ed io la ringrazio. Salgo in auto sfrecciando verso l'altro lato della città sperando anche di non trovare traffico.
Quando finalmente parcheggio sono in prefetto orario attraversando le porte automatiche, salgo al piano dove la receptionist mi accoglie con un gran sorriso.
"Oggi è un orario Signorina Williams" alzo le spalle ridendo per la sua ironia.
"Ecco a lei l'agenda della signora Moor sono scritti gli impegni privati, lei devi conciliarlo con quelli lavorativi, la lista degli eventi a cui è stata invitata e lei dovrà scegliere a quali è più convenevoli andare, qui chi gli ha chiesto un intervista ed anche qui lei sa quali sono i migliori. Mi lascia l'agenda e i fogli, sono innumerevoli.
"Il suo studio è accanto a quello della signora Moor sulla scrivania troverà la lista delle cose di cui si occupa un assistente in generale. Questa invece è la sua assistente" mi presenta una ragazza di circa diciotto anni, poco più bassa di me e con qualche kg in più ma con un viso stupendo e degli occhi azzurri che incanterebbero, mi sorride gentile.
"Lei le porterà la colazione e andrà a fare le sue commissioni se non può muoversi dall'ufficio" continua la sgretaria
"Sono Lola" si presenta
"Kyra Williams ma chiamami Kyra" le sorrido prima di dirigermi verso il mio studio seguita dalla mia assistente. È assurdo che un'assistente abbia un'assistente ma non posso lamentarmi. Lo studio è grandissimo, la parete frontale è composta da un intera vetrata che affaccia su Washington, la scrivania è nera metallizzata con dietro una sedia nera alta e girevole e difronte due sedie più basse, già montato un pc della mc grigio, alla mia sinistra c'è un piccolo salottino come quello della signora Moor con tanto di alcolici sul tavolino in vetro. Mentre alla mia destra c'è una scrivania in vetro con una sedia ferma bianca dietro e difronte un altro computer, la mia assistente si siede li, sulla scrivania è già scritto Kyra Williams, mi sento straordinariamente importante, sento il cuore gonfiarsi d'orgoglio e  le lacrime agli occhi, sto realizzando il mio sogno.
Apro la lista degli eventi di questa settimana ed inizio ad esaminarli in modo che lei appaia sofisticata ma anche buona e non altezzosa, quindi vario l'importanza ma non troppo in modo da non tenermi solo su quelli più potenti e famosi, controllo le interviste richieste scartando in partenza tutte quelle scandalistiche eccetto una il cui titolo già sentito.
"Lola puoi farmi delle ricerche su questo magazine" le cerchio il nome passandole la lista mentre cerco di incastrare gli impegni con la famiglia. Serena Moor viene invitata agli eventi più esclusivi dell'anno e per quanto la sua agenda è piena potrebbe persino rifiutare l'invito, il che è assurdo, vorrei avere il la sua potenza e la sua fama. Mi rendo conto però che dedica davvero poco tempo ai figli o al marito, in una settimana ha organizzato un pranzo con la figlia una colazione con il figlio ed una cena con tutta la famiglia. Lola mi lascia i risultati delle sue ricerche e capisco perché sono interessanti a Serena, è stata tradita dal marito. Sicuramente rintanarsi in una tana non porterebbe a nulla di buono, dovrebbe affrontarlo in modo da far capire che lei non dipende da lui in alcun modo anche se è stato lui a lanciare la sua carriera. Sono costretta a cancellare la cena di famiglia per questa intervista.
"Lola vado a dare questa alla signora Moore tu intanto tenta di contattare il figlio maggiore o la figlia per annullare i programmi di giovedì sera" Mi avvio al suo studio e busso, quando mi dice di entrare entro
"Buongiorno sinora Moore"
"Buongiorno a te Kyra come è andata il primo giorno?" Domanda sorridente prima di allontanarsi dalla tela su cui dipingeva.
"Bene anche se non vedo l'ora di iniziare la pausa pranzo, ecco la sua agenda con gli appuntamenti della settimana" mi guarda leggermente stralunata come se stesse cadendo dalle nuvole, poi alza le spalle facendomi segno di lasciarli sulla scrivania.
"Kyra per i giornalisti potresti prepararmi le cose da dire e da non dire e aiutarmi agli eventi con la tua presenza, ah e non volgio essere disturbata fino a stasera" non capisco, è così che funziona? Un'artista dipinge ma il resto del lavoro lo fanno gli altri, preparare le cose da dire, ricordare I nome per fare bella figura, consigliare cosa indossare e con chi parlare? Davvero? Nel mio futuro se mai diventerò un'artista non sarò di questo tipo. Per ora lavoro per lei però quindi Annuisco.
"Lola dopo la pausa pranzo voglio che mi rimedi la lista degli invitati agli eventi evidenziati qui, chiama chi ti pare mi serve urgentemente" mi licenzieranno prima che comprenda come funziona questo mondo, sono già esausta.

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