Ricordi

3.8K 140 0
                                    

"Mamma voglio la storia della bella addormentata" mi lamento lei con tutta la sua pazienza e tutto il suo amore mi sorride raccontandomi per la millesima volta la stessa storia.
"Ma ti rivelerò un segreto, la strega cattiva in realtà amava il re e lui l'ha tradita. Se solo fin dall'inizio fossero stati buoni con lei non sarebbe diventata cattiva"
*******
"Kyra vieni subito qui" corro in modo che mio fratello non riesca a prendermi, salgo alla velocità dell luce mentre continuo a tenere in mano la sua misteriosa scatola, quella che non vuole mai che io apra. Rido guardandomi indietro a causa di questo errore inciampo sul tappeto finendo con la faccia a terra, sento un dolore lancinante alla testa e senza controllarlo scoppio a piangere massaggiandomi il punto che mi fa male. Kendal si inginocchia accanto a me massaggiandomi la testa e dandomi tanti baci fino a quando non smetto di piangere
"Vedi se ti comporti male poi ti farai male"
********
"Papà fammi ballare" grido strappandogli di mano i figli e lui mi guarda spazzientito
"Kyra non mi devi disturbare mentre lavoro" tuona
"Ma papà tu lavori sempre" biascico con labbro tremante ma questo non sembra suscitare la sua compassione
"Allora non disturbarmi mai"
"Allora tu non parlarmi mai" urlo acuta prima di uscire dal suo studio piangendo. Qualche ora dopo lo sentii chinarsi accanto al mio letto mentre credeva che dormissi
"Mia buonissima Kyra sii forte perché nessuno ti risparmierà un colpo e so che un giorno mi pentirò di non averti concesso questo ballo" mi aveva baciato dolcemente la fronte prima di alzarsi ed andarsene.
******
"Si Kyra andiamo al mare ma non agitarti" salto addosso a mio padre che mi prende senza alcun problema in braccio
"Ma dopo il mare cosa c'è?" Domando confusa
"C'è il cielo"
"E dopo il cielo?"
"Le stelle"
"E dopo le stelle?"
"Il paradiso"
"Cos'è il paradiso?"
"È un posto dove le persone buone vanno quando vanno via dalla terra"
"Ed é un posto bello?"
"Il più bello di tutti"
*********
"Mamma Kendal mi dà fastidio" sbatto il piede per terra mentre osservo mia madre di spalle mentre cucina
"Kendal lascia in pace tua sorella"
"Ma lei mi ignora" mia madre mi fissa dall'alto di traverso
"Perché ignori tuo fratello?"
"Non lo faccio ma dovevo prima finire questo" giro il mio foglio rivelando il ritratto che ho fatto a mia madre, si china per trovarsi faccia a faccia con me e noto gli occhi farsi lucidi.
"Quando hai imparato a disegnare così bene?"
"Quando il mondo è diventato bello"
*******
Mi rigiro nel letto non riuscendo ad addormentarmi comunque, decido quindi di scendere e sgattaiolare in camera di mio fratello, mi arrampico sul suo letto sdraiandomi di fianco a lui che lentamente si sveglia per poi farmi posto, mi fissa con i suoi grandi occhi azzurri.
"Non dormi?"
"Ho paura"
"Di Cosa?"
"Dei brutti sogni" un sorriso gli compare spontaneo
"Non puoi non dormire per paura di sognare"
"Allora come faccio"
"Dormi e se fai un incubo la mattina dopo sarà già dimenticato. La paura non può fermarti non permetterlo" mi spettina i capelli mentre io seguo il suo consiglio e chiudo gli occhi
******
Continuo a piangere e a strappare il mio diario pieno di frasi e disegni quando madre entra nella stanza impedendomi di fare altri danni.
"Cosa fai?"
"Lili non mi vuole più bene, ha detto che non sono più sua amica"
"E allora? Non puoi rovinare tutto solo perché sei arrabbiata" mi rimprovera come se fossi una bambina viziata. Mi volto dall'altro lato arrabbiata, posso fare ciò che voglio.
"Bimba mia ascoltami, in futuro sarai triste, arrabbiata o spaventata, ma non puoi permettere alle brutte emozioni di farti distruggere tutto, perché poi non resterà nient'altro da distruggere se non te stessa. Lo capisci? Il buio che ognuno di noi ha dentro è spaventoso e senza fondo non lasciare che ti risucchi"
******
Le lacrime mi rigano il viso senza che io possa in alcun modo fermarle o controllarle, come ho fatto? Come ho fatto ad arrivare a questo punto? Quando mi sono diventata tutto ciò che dovevo evitare. Mi ero ripromessa di seguire gli insegnamenti di mia madre ma l'unica cosa che aveva provato ad insegnarmi era essere forte, io invece avevo lasciato che il buio mi risucchiasse, ferendo le persone che mi circondavano, rovinando alcune persone, avevo lasciato alla cattiveria il sopravvento per poter difendere il mio cuore spaventato dalla realtà, avevo fatto in modo che la rabbia e la paura mi fermassero, tutto ciò che non dovevo fare. Come avevo fatto a non rendermi conto di quando in basso fossi come ho fatto a dimenticare il male che ho inflitto. Mi metto in ginocchio di fronte all'immagine della mia famiglia
"Perdonami, perdonatemi io mi sono persa" singhiozzo in preda alla disperazione, mi sento svuotata come se non fossi nulla, tutto quello che è susccesso dopo la loro morte è stato un terribile errore, solo nella disperata ricerca di non soffrire più.
"Mi dispiace" Singhiozzo, non pensavo si potesse provare tanto dolore in una volta. Mi sento abbracciare da dietro e trattengo il respiro lascandomi cullare dalle braccia calorose di Lewis.
"Andrà tutto bene" mi bacia tra i capelli ma nonostante questo non riesco a smettere di piangere. Sento di averli traditi, di aver tradito quella bambina che piangeva perché il papà non ballava con lei, chi sa cosa penserebbero ora di me.
"Lewis io sono marcia, tu non immagini nemmeno cosa ho fatto"
"Sono certo che io ho fatto di peggio. Ma va bene così ognuno di noi ha i suoi demoni"
"Ma il mio demone sono io, e non so proprio come affrontarmi" mi alzo asciugandomi velocemente le lacrime e allontanandomi il più velocemente possibile da Lewis. Sapevo di dover affrontare il mio passato, dovevo guardare in faccia i miei demoni e affrontarli, poi guardarmi allo specchio ed affrontare me stessa, ma sapevo anche di doverlo fare da sola, altrimenti in futuro non avrei trovato la forza di farlo, perché Lewis non ci sarà per sempre, tutti prima o poi scappano da me, possono essere buoni o cattivi ma nessuno riesce a starmi accanto per più di troppo tempo. Allyson mi era stata accanto più di tutti ben tre anni e allora era stata la morte a portarmela via, nessun altro avrebbe sofferto per il mio passato. Tanto meno Lewis che aveva i suoi problemi con cui combattere. Raggiungo la fermata dell'autobus accanto al cimitero, per delle settimane avevo fatto avanti e indietro ogni giorno senza il coraggio di entrare ora Lewis mi aveva dato questo coraggio, ma da sola, io e basta cosa avrei saputo fare? Noto l'autobus arrivare in lontananza ma sono quasi certa che Lewis arriverà per primo, sbatto il piede a terra in preda al ansia, non posso guardarlo e dirgli di lasciarmi, sono troppo egoista per farlo. L'autobus non fa in tempo a fermarsi che Lewis mi prende per i fianchi sbattendomi contro il muro, me lo ritrovo a pochi cm di distanza.
"Non farlo mai più! Non voglio più vederti scappare da me" urla così forte che avrei la tentazione di tapparmi le orecchie.
"Lewis potresti non toccarmi" lo allontano con una spinta sul petto senza però guardarlo negli occhi
"Ora che ti prende?" Mi urla dietro mentre io cammino a passo felpato verso l'auto provo ad aprila ma è chiusa. Mi volto a guardare Lewis e lui mi sta già guardando impassibile, non vuole muoversi finché non paralo, ma io non parlerò e sono più testarda di lui. Incrocio le braccia sotto al petto senza distogliere lo sguardo, lo sa bene quanto me che è una battaglia persa già in partenza. Senza fiatare sale in auto portandomi a casa nel più completo silenzio.

White Rose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora