Confusione

3.7K 123 0
                                    

Non faccio in tempo a varcare la soglia della stanza che Lewis mi afferra per i fianchi sbattendomi troppo violentamente contro la porta chiusa
"Ahi mi hai fatto male" Borbotto ma lui non sembra minimamente calmarsi, il suo viso è velato solo da rabbia e confusione, come se non riuscisse a capire, come se mi volesse entrare nella testa ma non lo avrei permesso, perché nettare dentro di me era come salire su delle montagne russe infinite ad un certo punto non ci capisci più nulla.
"Ma che cosa hai per la testa? Perché ti ostini ad allontanarmi?" Sbraita
"Io non mi ostino a fare nulla, potevo venire qui e consolarmi mentre mi rendevo conto di che persona di merda sono ma non lo hai fatto" sapevo che aveva i suoi motivi per voler tenere questa relazione nascosta ma sinceramente non lo capivo, il brivido dell'avventura? Ne dubito dato che nella sua vita c'è fin troppa avventura.
"Kyra ma cosa dici" urla allontanandosi da me e dandomi le spalle, si passa nervosamente le mani tra i capelli
"Perché vuoi spingermi a fare qualcosa che non voglio? Se non ti sta bene saltare nascosta dimmelo e basta?" Sgrano gli occhi avvicinandomi a lui, con rabbia lo faccio voltare se vuole dirmi qualcosa me lo dirà guardandomi negli occhi. Poi notando la sua più totale confusione riesce in qualche modo ad intenerirmi, le parole che stavo per sputare con rabbia mi si bloccano in gola, prendo un lungo respiro calmandomi.
"Lewis a me sta Bene per ora. Ma avevo bisogno di te"
"Ma se mi hai cacciato!" Sbraita ed io abbasso la testa consapevole, lo facevo sempre, ero malata avevo un serio problema, più volevo che una persona restasse più la allontanavo, perché avevo paura che la mia ripresa dipendesse da qualcuno
"Kyra puoi continuare a trattarmi male quando vuoi ma non ti lascerò, ho sbagliato a non venire però é inutile che cerchi di allontanarmi perché tu e le tue parole taglienti non mi fate paura" mi accarezza dolcemente la guancia ed io mi lascio cullare da quel calore familiare. Chi lo avrebbe mai detto? L'indifferente, scontroso e virile Lewis che mi consola, se me lo avessero detto cinque mesi fa mi sarei messa a ridere, ma ora non desidero altro.
"Lewis Io ho fatto del male a così tante persone che tu in confronto sei una persona buona" un sorriso gli sorge spontaneo e questo non fa altro che rilassarmi sempre di più, se solo lui immaginasse ciò che posso essere scapperebbe, io lo capirei.
"Ah Cosa stai insinuando che non lo sono"
"No che non lo sei, spari alle persone ti sei dimenticato?"
"Sparo alle persone per proteggere un mio amico, altrimenti loro sparano a lui, dovrei guardare?" Seguendo questo filo logico non era poi così crudele, certo potevano non ficcarsi in quelle situazioni ma ne andava della libertà di tutti, è un istinto umano essere libero e loro cercavamo solo di tutelarsi.
"Domani ti porto in un posto"
"Domani lavoro"
"Beh significa che sei malata" lo guardo malissimo prima di sbuffare e scrivere un messaggio al mio capo ed una lista di cose da fare alla mia segretaria. Lancio il telefono sul letto nel frattempo come sempre Lewis si è messo alla finestra a fumare, mi avvio in bagno per farmi una doccia
"Vengo a farti compagnia" propone, io lo guardo sorridendo ironica prima di mandarlo a fanculo lo sento ridere ancora quando chiudo la porta. Mi infilo sotto la doccia lasciando all'acqua il compito di togliermi tutti quei pensieri di dosso, non avevo idea di cosa fare ma fino a quando la famiglia fantasma non sarebbe ricomparsa non avrei mossi un dito. Detestavo mio zio ed un po' anche tutti loro perché gli stava bene che non stessi dalla loro parte quando io non volevo altro che sentirmi parte di qualcosa, lottare per la mia famiglia ma anche questo sembra non essere un mio diritto. Esco e mi butto sul letto con i capelli ancora umidi
"Allora non resti a dormire?" Domando confusa a Lewis che sta uscendo dalla porta di volta verso di me sorridendomi
"Pensavo di dover andare a fanculo" si avvicina buttandosi sul letto accanto a me
"Ma tutta questa simpatia oggi?" Mi afferra per i fianchi facendomi sedere sopra di lui sul bacino, mi accarezza dolcemente le gambe scoperte dalla tuta corta del pigiama
"Sono felice di rivederti, ma se vuoi torno impassibile" mi provoca ed il in tutta risposta mi chino in avanti baciandolo, un dolce bacio che gli trasmette tutta la mia gratitudine e rispetto, lui mi stringe o fianchi rendendo quel bacio passionale e desideroso ed io sorrido quando ormai senza fiato ci stacchiamo l'uno dall'altro
"Dovrei essere gentile più spesso se questa è la ricompensa"
"Sta zitto" rido prima di afferrargli la maglietta e tirarlo a me e ricominciando a baciarlo, non potevo capire come potesse suscitare in me così tant'è emozioni, un continuo giro duello giostre ed il mio stomaco era sottosopra ma mai quanto il cuore, lui, lui si che sembra che stesse per perdere il controllo. Ma per quanto lo volessi, per quanto desiderassi con tutta me stessa buttarmi consapevole che Lewis mi avrebbe preso non lo avrei fatto, non fino a quando non avrei avuto la certezza che sarebbe rimasto nonostante le fiamme.
"Dove mi porti?" Gli solletico il collo con il naso e lui mi stringe a se come in un abbraccio
"Ora potrei portarti in paradiso" lo mordo ridendo e lui mi scansa buttandomi sul letto accanto a lui
"Sei diventata un vampiro?"
"E tu stupido" rido prima di infilarmi sotto le lenzuola e dargli le spalle, mi avvicina a se abbracciandomi e lascandomi un dolce bacio tra i capelli
"Buona notte" sussurra ma ormai sto praticamente dormendo.

White Rose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora