Regali di scuse

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Rientro in casa lascando il disegno sul tavolo mi guardo intorno notando Lewis seduto in poltrona con dei libri in mano suppongo per i primi esami. Mi siedo atterra di lato al pianoforte in modo che non possa guardarlo. Non capisco davvero, perché mi tiene qui? Crede davvero che riuscirò a perdonarli così pensando a loro e basta? Perché mi mancano? Da tutta la vita mi manca qualcuno è inevitabile quando perdi chi ami, ma devi imparare ad abituarti, impari a convivere con la loro assenza e a riempire i vuoti con altro. Mi asciugo velocemente una lacrima sul viso stringendomi le gambe al petto e abbracciandomi da sola. Alzo lo sguardo sentendo dei passi e noto che Lewis si è seduto al pianoforte. Non dice nulla inizia solamente a suonare.  Riconosco la melodia della canzone e mi perdo in quel suono melodico, lui ha gli occhi chiusi anche mentre inizia a cantare. Capisco che mi sta realmente parlando, mi sta parlando attraverso la musica. Dice che io sono fuori dai suoi confini che si sente strano da solo accanto a me. La canzone dice di ridere e andare avanti anche se fa male, Chiede cosa succederebbe se potessimo rischiare tutto, abbattendo ogni muro, cosa succederebbe se ci lasciassimo andare? Dice che sono la cosa più bella che lui abbia mai visto. Le lacrime sembrano essersi ghiacciate nei miei occhi e mi alzo sedendomi accanto a lui troppi incentrato sulle sue dita che intonano le ultime note della canzone. Alza lo sguardo puntandolo dritto nel mio.
"Perdonaci" non pensavo mi avrebbe mai chiesto scusa, di solito dici perdonali invece ora si è messo in mezzo. Poggio la fronte contro la sua chiudendo gli occhi e lascando che il suo respiro mi accarezzi io viso.
"Ci penserò intanto perché non mi suoni qualcos'altro?" Mi rivolge l'accenno di un sorriso prima di poggiare delicatamente le mani sul pianoforte, un delicatezza che non credevo potesse avere. Passiamo così la serata con la mia testa poggiata sulla sua spalla e le sue mani che scorrono veloci sui tasti del pianoforte, il suo profilo perfetto rilassato e le spalle perfettamente dritte, educato come se fosse un principe ed il suo aspetto non lo contradice. Se solo lasciasse venir fuori il bene che ha dentro invece di lasciar vedere solamente il male. Se solo fosse capace di aprirsi e lasciar entrare la luce invece si chiude in se, lascando gli altri fuori, crogiolandosi del buio di cui si circonda. Cosa lo ha portato così non lo so ma sono molto intenzionata a scoprirlo perché nessuno merita la condanna all'inferno, nemmeno il diavolo la meritava. La solitudine è l'inferno e se io fossi in lui vorrei essere salvata. Perché tengo Tutti fuori allora? Perché non trovo il coraggio di perdonarli? Cosa dentro di me mi trattiene?
*****
Tiro un ultimo pugno al sacco ed è ormai sera. Non vedo Lewis da ieri sera mentre mi sono addormentata ascoltandolo, quando mi sono alzata lui già non c'era più. Sono stanca di non fare nulla, di trascorrere le mie giornate da sola ma Lewis non mi da altra scelta. Dopo essermi fatta una doccia riscaldo dei ludols che trovo un frigo e mi metto a guardare un film. Sento la porta sbattere e sobbalzo, questo non preannuncia nulla di buono. Il suo sguardo cupo e incazzato conferma i miei presentimenti, qualcosa non va.
"Che succede?" Domando timorosa la risposta é il completo silenzio, il respiro pesante e le labbra serrate, mi guarda come se volesse riempirmi di schiaffi e si stia trattenendo, mi mette non poca paura. Si toglie una sacca dalle spalle la apre e rovescia il contenuto sul divano accanto a me, sono tanti pacchetti regalo.
"Sappi che per prenderli ho dovuto ingannare i miei amici per te, non mentirò più, due giorni e poi gli dico dove sei così non potrai più scappare" sibila tra i denti facendomi gelare il sangue nelle vene, ora capisco perché del gruppo lui è l'assassino mette paura con un sguardo.
"Quando li hanno comparati?" Io avevo fatto un regalo per ognuno di loro per aumentare i loro sensi di colpa, sono certa che pochi me ne avrebbero fatto uno da soli.
"Che importanza ha?" Domanda mentre inizia a salire
"Ha importanza per me"
"Si li hanno comprati dopo aver visto i tuoi, perché si li hai fatti sentire ancora più in colpa sarai fiera di te stessa. Prima ci eravamo divisi femmine e maschi fatta eccezione per Caleb" mi informa sbrigativo. Sono 8 pacchetti dai miei amici e dopo uno per famiglia da parte dei Williams. Inizio aprendo le 4 dei miei parenti che come mi aspettavo sono tutti assegni per comprare ciò che voglio, poi il regalo di mio zio. Apro la scatolina e trovo un biglietto: ammetto di aver sbagliato ma l'ho fatto per il tuo bene ispiro istericamente e tiro fuori il bracciale in perle con chiusura oro a forma di cuore, mi accorgo che incisa c'è la lettera K del mio nome ma anche del nome di mia zia. Gli sarà costato molto lasciarmelo. Apro poi quello di Natasha, niente lettere, la immagini impacchettarlo con mani tremanti in lacrime, sensibile com'è. Mi dispiace perché lei lo ha scoperto dopo mi ha mentito per minor tempo. È una collana dell'amicizia con metà cuore, come quelle da bambine, in lacrime un sorriso spunta sulle mie labbra. Davvero da lei, stringo il ciondolo fortissimo in una mano per poi riporlo al suo posto. Apro il regalo di Becky e mi sorprendo non poco quando trovo un meraviglioso abito celeste con un biglietto
La prossima volta ci farai invidiare ancora di più la tua bellezza e rimpiangere di averti mentito.
Già anche questo proprio da lei. Samantha invece mi ha regalato un paio di scarpe abbinate al vestito con un biglietto di scuse ed una faccina triste. Prendo quello di Queen e con mia grande sorpresa ci trovò dentro due biglietti esclusivi per la mia band preferita.
Mi dispiace di averti delusa ma d'ora in poi sarò leale.
Quello di David mi piace molto più di quanto credessi è un fermaglio a forma di rosa sbrilluccicante, che simbolo migliore, senza nessun biglietto. Cody invece mi ha regalato dei biglietti per uno spettacolo di danza. Con mani tremanti afferro il regalo di Caleb, è una cornice con una foto di me e lui a mangiare quintali di ciambelle ed entrambi sporchi di zucchero ovunque, con le facce paffute e gli occhi sgranati. Giro la cornice trovando una dedica
Mai avrei creduto di incontrare la mia anima affine all'inferno
Sorrido per poi passare per ultimo al regalo del cazzone al piano di sopra, apro il pacchetto trovando solo una busta. Apro la busta e per poco non cado dal divano è un biglietto per la mostra super esclusiva della mia artista preferita, il mio vero e proprio idolo, la seguo fin da piccola e ora ho una lezione privata con lei. Ma come diavolo ha fatto?
"Tu sei matto" gli urlo sento le molle del letto scricchiolare e poi lo vedo apparire alla ringhiera
"Hai pianto" evita di darmi una spiegazione
"Come?"
"Con il mio fascino" mi fa l'occhiolino ed io roteo gli occhi presuntuoso come sempre, sembra che la rabbia gli sia passata, come anche la mia. Sono pronta a perdonarli Purché mi facciano entrare nelle loro vite e nel loro mondo.
"Ok torno a casa ma ad una condizione" Alza le sopracciglia confuso pronto ad ascoltarmi.

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